Più di 750.000 “predatori” sessuali a caccia di bambini, sono connessi a internet in modo continuativo * 40 milioni di bambini nel mondo sono vittime di abusi sessuali: 1 bambina su 4 e 1 bambino su 9 hanno subito qualche forma di abuso sessuale prima di compiere i 18 anni

sabato 28 novembre 2009

IL TURISMO PEDOSESSUALE

Nove milioni di bambine, un milione di ragazzini. Un giro d’affari da 250 miliardi.   Ono al turismo sessualettantamila viaggiatori, giovani, colti, reddito medio, che ogni anno lasciano l’Italia (salda in testa alle classifiche dei predatori) a caccia di sesso proibito. Cifre così enormi da sembrare inventate. Invece sono i dati del nuovo rapporto conseguente l’ultima indagine statistica sul turismo sessuale. Questa attività ha raggiunto dimensioni globali già dagli anni '70 con la crescita economica dei paesi industrializzati e l'abbassamento dei costi aerei, nonché sistemi di agevolazione che le agenzie di viaggio promuovono x accaparrarsi clientela, in conseguenza alla sempre maggiore richiesta, senza scrupoli pur di far soldi, come al solito. I paesi di maggiore offerta di turismo pedosessuale sono: Brasile, Thailandia, Filippine, Sri Lanka, Nepal, Bangladesh, Columbia, Venezuela e altri tra i paesi più poveri dell’America Latina e dell’Asia, Russia, Polonia, Bulgaria e Romania nella vecchia e "civile" Europa. Questo orribile commercio avviene quasi sempre con la complicità delle autorità perché il turismo sessuale ha triplicato no al turismo sessuale il numero di turisti, i governi perciò sanno, ma tacciono perché quel denaro serve comunque a ridurre il deficit della bilancia dei pagamenti. Per turismo sessuale si intende un sistema illecito, o a volte para-legale, di sfruttamento della prostituzione. Il turista cerca in questi paesi stranieri una “merce” difficile da ottenere nei paesi d'origine: soprattutto minori ma anche donne. In questi luoghi il turista può attuare comportamenti criminali senza correre il rischio di essere punito in quanto affiancato da strutture apparentemente legali come agenzie di viaggio che sono invece copertura di attività illecite. I minori sono venduti molto spesso dalle famiglie stesse convinteno al turismo sessuale di avviarli ad una vita migliore. La causa principale è la povertà che definisce quindi chiaramente come questo fenomeno non sia altro che espressione del divario economico tra i paesi ricchi e quelli poveri. Sono circa 80mila ogni anno i maschi italiani che si recano all'estero per soddisfare i loro bassi istinti, ponendo l’Italia è al primo posto, tra i Paesi europei, nel praticare quella ignobile attività chiamata «turismo sessuale» a discapito soprattutto di bambine (e bambini).

Il turista sessuale è maschio nell’ 80-85% dei casi, tra i 20 e i 40 anni, appartenente alle diverse classi sociali. In crescita le donne. Nel turista sessuale e nel pedofilo abita “la netta sensazione di non essere arrestato”: su circa 2 milioni i minori sfruttati sessualmente nel mondo, per un giro d’affari di oltre 5 miliardi di dollari all’anno, è ancora esiguo il numero di coloro che sono perseguiti dalla legge, Il cliente di turismo sessuale non ha coscienza di compiere qualcosa di illecito e pensa di controllare la situazione, quindi è più pericoloso del pedofilo, contribuisce ad alimentare il mercato della prostituzione minorile e procura lauti guadagni alle agenzie turistiche che si occupano dello speciale viaggiatore: dall’annuncio pubblicitario (a volte camuffato, altre volte chiaro ed inequivocabile), all’arrivo ai "servizi", destinazione, alla sistemazione in hotel, o piccoli residence comprensivi dei "particolno al turismo sessualeari servizi". Anche i media diffondono largamente l’immagine della vacanza in stretta analogia con quella della libertà sessuale, permettendo al turista, in cerca di avventure esotiche, di disfarsi delle costrizioni morali e sociali che regolano i comportamenti della vita quotidiana.

Nel Sud del mondo esistono oggi milioni di persone che, più per costrizione che per scelta,  si prostituiscono con clienti provenienti soprattutto da Stati Uniti, Europa (e Italia) e Giappone. L'aspetto più vergognoso del turismo sessuale è proprio quello legato alla prostituzione minorile, le più colpite sono le bambine tra gli 8 e i 16 anni.no al turismo sessuale Lo stato italiano contrasta questo spregevole turismo con leggi ridicole, che non mettono affatto timore nel compiere queste torture ai bambini, vige una legge del 1998 che condanna dai 6 mesi ai 3 anni questo reato, e praticamente nessuno è mai stato arrestato per più di qualche giorno, come il recidivo, a cui nonno al turismo sessuale è mai stato impedito di continuare a fare i suoi viaggetti di piacere. Ecco spiegato perché siamo al primo posto in Europa, finché non si decide di contrastare veramente la pedofilia piuttosto che il turismo pedosessuale ed anche il mercato pedoporno con leggi severe e pena certa, senza benefici di vario tipo, massima severità, nessuna condizione, chi compie questi schifosi   reati va in galera per lungo tempo a riflettere su quanto fa schifo, quando il nostro governo attuerà la mano pesante allora non ci saranno più turisti sessuali, staranno tutti al fresco, senza clima esotico. NON PERMETTIAMO AL NOSTRO GOVERNO DI FREGARSENE DEI BAMBINI CHE SOFFRONO!!!

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PEDOFILIA IN RETE

La pedofilia in rete, il giudice minorile di Napoli  Melita Cavallo, vice presidente dell'Associazione italiana dei giudici minorili, dalla sua lunga esperienza afferma che "La colpa è di Internet e della continua diffusione di giornali pornografici e di cGiudice Melita Cavallo assette hard. E' per colpa di Internet e della pornografia se nelle persone dalla sessualità deviata nascono certi stimoli, che poi portano a queste tragedie. L'aumento della pedofilia è dovuto anche a Internet. Tutti i fenomeni di perversione si rafforzano se i pervertiti possono incontrarsi e scambiarsi materiali, come succede nella Rete, dove chi ha i mezzi può comprarsi i bambini, e dove l'anonimato e l'unione fanno la forza. Nelle perquisizioni domiciliari dei pedofili troviamo sempre video cassettepedointernet pornografiche con bambini. Nelle classi agiate chi vuole può comprarsi queste cassette o anche i bambini attraverso Internet. Chi vive in situazioni di degrado si arrangia come può. Ma sia i ricchi che i poveri rientrano nella stessa categoria di deviazione sessuale e di criminalità". ho avuto tanti casi di pedofili che si scambiavano cassette... Internet permette a questi pervertiti di collegarsi ad altri che hanno lo stesso vizio, permette di scambiarsi questo materiale pornografico, per loro è la pacchia...".

La dott.ssa Giuliana Proietti, psicologa di Ancona, afferma che “Non è Internet ad aver inventato la pedofilia, ma è attraverso questo mezzo che essa si è diffusa enormemente, creando l'allarmismo sociale cheDott.ssa Giuliana Proietti ben conosciamo e che è, in moltissimi casi, più che giustificato. Mettere insieme fantasie sessuali, desideri parafiliaci, indirizzi reali e virtuali per poter acquisire materiale pedopornografico, scambiarsi notizie in chat, osservare con una webcam le violenze che vengono perpetrate sui bambini, ha indubbiamente favorito il diffondersi e l'aggravarsi del fenomeno. La  possibilità di conoscere e scambiare materiale con altri pedofili, il poter fruire liberamente di questo materiale finisce inoltre per renderlo 'normale', per mettere il soggetto pedofilo in condizione di giustificare le sue pulsioni. Un altro aspetto negativo è che Internet produce l'escalation deipedofilo arrestato comportamenti, alla ricerca di emozioni sempre più forti, magari costruendo sempre più sofisticate trappole per bambini, sotto la forma di innocenti siti internet, che si occupano di cartoni animati e di figurine. D'altro canto però, questi scambi in rete permettono agli investigatori di seguire on line i navigatori sospetti, infiltrarsi in chat pedofile, creare siti-trappola dove far cadere in massa un gruppo di cybernavigatori attratti sessualmente dai bambini. Internet insomma può essere un modo per sublimare il proprio interesse pedofilo, neutralizzando la possibilità che vi sia un vero e proprio passaggio all'atto”.

Lo stato contrasta la pedofilia in rete con le seguenti leggi del luglio 1998:

Pornografia - Chiunque usi minori per esibizioni porno o produrre materiale a luci rosse, sarà punito con la reclusione da 6 mesi a 12 anni e con una multa da 50 a 500 milioni. Lo stesso dicasi per chi commercia in questo materiale.

Internet - Chi, anche per via telematica, distribuisce, divulga o pubblicizza il materiale porno (nonché informazioni finalizzate all'adescamento o allo sfruttamento sessuale di minori) rischia da uno a 5 anni di carcere e una multa da 5 a 100 milioni.

Materiale porno - Anche chi regala ("cede") materiale porno di questo tipo è punibile: reclusione fino a tre anni o multa da 3 a 10 milioni. Come pure è vietato comprare o detenere alcunché abbia a che fare con lo sfruttamento sessuale dei minori (giornali, cassette...).
Pene previste - Reclusione fino a tre anni o multa non inferiore a3 milioni.

Ad oggi queste leggi sono state messe in pratica pochissime volte, sempre col minimo di bimbi in internet pena previsto, nonostante le condanne previste già di per se siano lievi, praticamente frodando il fisco si rischia di più che abusare di un bambino e trafficare materiale pedopornografico. Nessun pedofilo al dunque paga con una pena esemplare, questo purtroppo gli permette di continuare tranquillamente a commettere il reato. Lo stato trascura l’elemento base x sconfiggere la pedofilia, mettere leggi severissime, che escludano a prescindere i vari benefici di legge a causa della gravità di tale reato, ci vuole la “mano pesante”, ma invece tutto continua ad essere come sempre, basterebbe che venissero controllati continuamente gli IP dei recidivi, basterebbe che chi commette reato di diffusione di materiale pedopornografico venisse controllato severamente, invece chi viene smascherato continua sempre a fare scambio illecitomorte della felicità in rete, continua ad essere protetto dalla privacy che gli garantisce l’anonimato. La pedofilia in rete aumenta sempre, questo è un dato di fatto che rileva il fallimento di queste leggi troppo deboli e tolleranti, è chiaro che non si prende in considerazione la gravità del problema, altrimenti vorremmo sapere perché non si pratica la “tolleranza zero”, la “mano pesante” o come altro si voglia chiamare l’attuazione di leggi severe che garantiscano la pena certa. Quando si sentono notizie di tentati linciaggi davanti ai commissariati, di richieste di pena capitale, di voglia di torturare i pedofili, invece di gridare allo scandalo, lo stato dovrebbe capire che tali atteggiamenti sono la conseguenza di queste leggi leggere, della consapevolezza che il pervertito di turno la passerà liscia, come tutti quelli prima e dopo di lui.

Nessuno vuole tornare al medioevo, tutti deprechiamo la tortura, come anche la giustizia sommaria, ma tutti noi vogliamo che si faccia giustizia, vera, severa, efficace, perché chi commette violenza sui bambini non merita pietà, non merita di essere considerato un uomo e perdere i diritti che spettano ad ogni essere umano, per quanto è disumano il reato che ha commesso.

Pedofilo ricercato, clicca sulla foto x vedere il video VEDI IL VIDEOGUARDALO BENE, POTRESTI ESSERE TU AD AVERLO VISTO

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martedì 24 novembre 2009

IL COMPORTAMENTO DEL BAMBINO

Quali sono le conseguenze dell’abuso? Scrivo questo articolo perché può capitare ad ognuno di noi di venire a contatto con un bconseguenze abusiambino che subisce adusi sessuali, considerando le incredibili statistiche che ci mostrano una realtà piena di bimbi abusati, in percentuale può facilmente capitare di trovarsi di fronte ad una piccola vittima, riconoscere i gesti, i comportamenti, la richiesta di aiuto indiretta che un bambino manifesta inconsciamente, ci permette di rispondere al suo disperato appello, e se per questo un solo bambino viene salvato allora vale la pena scrivere questo articolo mille volte, imparare a memoria tutti i gesti conseguenti all’abuso subito, se solo ne riuscissimo a salvare uno, vuol dire che li possiamo salvare tutti, e chi collabora attivamente con questo blog sa che ci siamo già riusciti più volte, a volte basta soltanto non restare indifferenti

L’abuso sessuale sui minori può comportare una serie di problemi psicologicconseguenze abusii e comportamentali. Solitamente le  conseguenze a breve termine compaiono entro due anni dall’abuso e possono manifestarsi, nell’infanzia, con sintomi psicologici quali:
• depressione;
• ansia;
• paura;
• disturbi del sonno;
• disturbi dell’alimentazione;
• enuresi;
• problemi scolastici;
• isolamento sociale;
• mancanza di fiducia;
• giochi sessuali inappropriati;

sintomi fisici quali:
• infezioni veneree ed urinarie;
• infiammazioni;
• emorragie.

In adolescenza sono riscontrabili, prevalentemente:

• comportamenti sessuali promiscui;
• prostituzione;
• gravidanze precoci;
• comportamenti auto-lesivi;
• svenimenti.

 Per ciò che concerne le conseguenze a lungo termine, esse possono comportare la comparsa di:

• disturbi post-traumatici da stress;
• disturbi di personalità multipla;
• disturbi borderline di personalità;
• disturbi dell’alimentazione;
• disturbi d’ansia;
• inibizione sessuale;
• uso/abuso di droghe ed alcol;
• comportamento depressivo e suicidario;
• pedofilia.

I bambini molto piccoli hanno una forte paura di essere separati dai loro genitori. Possono mostrare comportamenti di precoce cambiamento dello sviluppo (comportamento regressivo) come succhiarsi il pollice, bagnare il letto o non possono più dormire da soli (paura del buio). conseguenze abusi

Qualsiasi cambiamento di interazione sociale verso i parenti o all’asilo o scuola con comportamento distruttivo o cambiamento nelle funzioni di attenzione (difficoltà a concentrarsi) in aggiunta a problemi di sonno o di incubi può essere ricondotto al trauma. Qualche bambino riporta solo disturbi somatici o altri sintomi fisici.

Molti bambini o adolescenti hanno paura di parlare delle loro esperienze traumatiche, specialmente se sono coinvolti i parenti. Possono addirittura sentirsi estremamente in colpa di aver fallito di prevedere l’evento traumatico.

Questi bambini e adolescenti hanno bisogno di cure intensive e di protezione!

Gli effetti negativi, dunque, si protraggono nel tempo sino all’età adulta comportando oltre ai sintomi sopra citati, comportamenti aggressivi e violenti verso se stessi e verso i propri figli. Inoltre c’è il rischio che chi è stato abusato possa ritrovarsi ulteriormente coinvolto, come vittima, in relazioni sentimentali psicologicamente e /o fisicamente abusive.
Nel corso dello sviluppo alcuni minori vittime di abuso sessuale sembrano non presentare sintomi o disfunzioni rilevanti, ma va considerato che essi potrebbero essere eccessivamente spaventati dall’esprimere le proprie emozioni e presentare il fenomeno conosciuto come “sleeper effects”, un’apparente o momentanea assenza di sintomi, che non esclude, però, lo sviluppo successivo di problematiche serie. (altro articolo sulle conseguenze di abusi sessuali)

Il minore va sostenuto e con esso anche la sua famiglia.

La consulenza terapeutica in questi casi  è fondamentale e deve essere condotta
tempestivamente.

Cosa fare se temi che un minore di tua conoscenza sia stata Vittima di Abuso Sessuale

1. Incoraggia il minore a parlare con te o con un altro adulto di fiducia delle sue esperienze, ma attento a non suggestionarlo ed a non suggerirgli eventi di cui non ne hai la certezza e che potrebbero non essere mai accaduti;
2. richiedi un esame medico. Seleziona un medico specializzato nel campo e spiega al minore la differenza tra gli esami medici e le violenze sessuali;
3. rassicura il minore e aiutalo a capire che lui non ha nessuna colpa di quanto accaduto;
4. richiedi un’assistenza psicologica;
5. in caso di sospetto di abuso sessuale avvisa le autorità competenti (forze dell’ordine, tribunale dei minori o  tribunale ordinario). E’ molto importante conoscere questi sintomi, con attenzione possiamo combattere la pedofilia, essere informati è fondamentale, la pedofilia si combatte in ogni momento della nostra esistenza, perché siamo i protettori della felicità di tutti i bambini, e loro ci chiedono aiuto quando non sono felici.

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giovedì 19 novembre 2009

20 NOV. GIORNATA DELL’INFANZIA

20 novembre 2009 - Giornata nazionale dell'infanzia e dell'adolescenza (20° anniversario)20 nov.diritti infanzia

I DATI UNICEF (2009) SUI DIRITTI NEGATI DELL’INFANZIA NEL MONDO

- 11 milioni di minori muoiono ogni anno, prima di avere compiuto i 5 anni, per malattie o problemi che potrebbero essere facilmente eliminati: malattie intestinali, polmoniti, e malattie prevenibili con le vaccinazioni come morbillo, pertosse, tetano, difterite, tubercolosi
- 150 milioni di bambini soffrono di malnutrizione
- 123 milioni di bambini non hanno mai frequentato la scuola. Di questi, la maggioranza sono bambine
- 211 milioni di bambini lavorano
- 600 milioni di bambini, cioè un quarto dei bambini di tutto il mondo, vivono in condizioni di estrema povertà
- 2 milioni di bambini sono morti, nel corso dello scorso decennio, a causa di conflitti armati
- 20 milioni sono stati costretti a abbandonare le loro case
- 300 mila bambini sono stati reclutati e combattono in diversi paesi africani, asiatici e del Medio Oriente in eserciti regolari e gruppi armati di opposizione
- 130 milioni di donne hanno subito, da bambine, mutilazioni sessuali e ogni anno altri due milioni di bambine le subiscono
- oltre 1 milione di bambini ogni anno sono vittime dei trafficanti, vengono “comprati” e costretti a subire abusi e sfruttamento
- 14 milioni di bambini hanno perso la madre, il padre o entrambi i genitori a causa dell’Aids

Bambini schiavi, costretti a lavorare, vittime di guerre civili, di abusi familiari, di malattie….
Questa giornata è dedicata a tutti quei bambini che in modi differenti, per cause diverse e in luoghi diversi si trovano ad avere in comune l’impossibilità di vivere la loro “infanzia” giù le mani

I BAMBINI INVISIBILI

Bambini orfani:

  • nel mondo sono circa 90 milioni i bambini orfani di uno o entrambi i genitori: la maggior parte (in numeri assoluti) vive in Asia, mentre la percentuale più alta sulla popolazione infantile vive in Africa
  • 15 milioni di bambini, in larga maggioranza africani, sono stati resi orfani dall'AIDS
  • Nel 2010, in 12 paesi africani oltre il 15 % della popolazione sotto i 15 anni sarà composta da orfani.

Bambini "soli" o "minori non accompagnati", cioè che hanno perso temporaneamente contatto con i loro genitori, per varie cause:

  • guerre o emergenze naturali: negli anni 90 oltre un milione di bambini sono rimasti separati dai genitori a causa delle guerre, che dividono le famiglie esponendo i piccoli sfollati o rifugiati a rischi altissimi
  • bambini che vivono in strada: solo nella Repubblica Democratica del Congo sono tra i 20 e i 30.000 i bambini di strada nella capitale Kinshasa
  • bambini immigrati illegalmente da soli: in Italia, i minori stranieri non accompagnati segnalati ad aprile 2005 sono 5.573
  • bambini non orfani ma collocati in istituto dai genitori (perché disabili o di famiglie povere): solo in Europa centrale e orientale, un milione e mezzo di bambini vive fuori della famiglia, 900.000 dei quali in istituti; in Asia centrale (repubbliche ex-sovietiche) sono 32.000 i bambini in istituti, e altre 30.000 famiglie sono a rischio di abbandono. In Russia il numero di bambini registrato ogni anno come "senza cure genitoriali" è raddoppiato dal 1989, nonostante il forte calo delle nascite; in Romania, secondo un rapporto UNICEF del 2004, 4.000 neonati sono stati abbandonati alla nascita, l'1,8 % di tutti i nati

Infine, bambini e adolescenti detenuti in istituzioni educative o correttive o penali: nel mondo, oltre un milione di ragazzi sono privati della libertà per provvedimenti di polizia o magistratura.20° anniversario 2009

Più dell'85% dei bambini dai 2 ai 14 anni nel mondo è vittima di qualche forma di violenza, dalle punizioni corporali alle peggiori forme di abuso; 40 milioni sono abusati sessualmente, 1,2 milioni vengono trafficati, oltre un miliardo vivono in zone di guerra o conflitto, 218 milioni sono costretti a lavorare (quasi mezzo milione in Italia).

Ad ogni bambino va garantito:
1. Il diritto all'eguaglianza senza distinzione o discriminazione di razza, religione, origine o sesso
2. Il diritto ai mezzi che consentono lo sviluppo in modo sano e normale sul piano fisico, intellettuale, morale, spirituale e sociale
3. Il diritto ad un nome e ad una nazionalità
4. Il diritto ad una alimentazione sana, alloggio e cure mediche
5. Il diritto a cure speciali in caso di invalidità
6. Il diritto ad amore, comprensione e protezione
7. Il diritto all'istruzione gratuita, attività ricreative e divertimento
8. Il diritto a soccorso immediato in caso di catastrofi
9. Il diritto alla protezione contro qualsiasi forma di negligenza, crudeltà e sfruttamento
10. Il diritto alla protezione contro qualsiasi tipo di discriminazione ed il diritto ad un'istruzione in uno spirito d'amicizia fra i popoli, di pace e di fratellanzalogo giornata infanzia

Nella speranza che questi diritti, vengano realmente applicati ad ogni bambino e non restino soltanto belle parole in una brutta realtà.

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martedì 17 novembre 2009

LA LEGGE DEVE ESSERE PIU’ SEVERA

“Norme contro la sfruttamento della prostituzione, della pornografia , del turismo sessuale in danno di minori, quali nuove forme di riduzione in schiavitù” E’ una legge parlamento italiano fatta per combattere lo sfruttamento della prostituzione sessuale dei minori, per combattere la pornografia minorile ed il turismo sessuale in danno di minori, è la legge n. 269 che il nostro parlamento ha approvato in data 3 agosto del 1998. Una legge di cui, il nostro paese si è dotato per combattere tutte quelle nuove forme di mercificazione ed utilizzo di minori, punisce pesantemente per certi aspetti coloro che utilizzano i bambini per i loro sporchi traffici, ma come quasi tutte leggi pur essendo una buona ed avanzata legge, perché haRepubblica Italiana introdotto nel nostro ordinamento penale nuove fattispecie di reato quali la prostituzione minorile, la pornografia minorile, la detenzione di materiale pornografico, la tratta di minori e il turismo sessuale, questa legge non è affatto una legge contro la pedofilia, in quanto la stessa, pur colpendo coloro che detengono materiale pornografico e sfruttano i minori degli anni diciotto al fine di realizzare esibizioni o di produrre materiale pornografico, o chi fa commercio o divulga anche per via telematica, o pubblicizza materiale pornografico, non colpisce ad esempio coloro che lo stesso materiale pornografico lo introducono in rete, non colpisce il cliente che soggiace con il minore, e poi le pene previste per coloro che cedono ad altri anche a titolo gratuito materiale pornografico anche mediante lo sfruttamento sessuale di minori o si procurano o detengono lo stesso materiale, sempre prodotto mediante lo sfruttamento sessuale di minori sono puniti con pene detentive che vanno da sei mesi fino a tre anni, o con multe, che sono tipiche dei reati fiscali.
La legge inoltre non prevede ad esempio che il parlamento italiano provider, che è colui che offre spazi gratuiti o a pagamento per costruire pagine web, adotti un codice di autodisciplina o autoregolamentazione per rilasciare gli spazi, non è previsto ad esempio che possa esistere un registro telematico dei proprietari di queste pagine web, in questo modo si permette a chiunque di rimanere nell’anonimato, al momento della registrazione, per avere lo spazio non viene richiesto un documento d’identità comprovante le generalità richieste, inoltre la legge non prevede che il pedofilo già condannato possa essere schedato, e nemmeno che la persona indagata possa essere schedata ed inserita in una banca dati a disposizione della magistratura inquirente e delle forze dell’ordine, Il nostro governo ancora non ha provveduto a configurare nel nostro ordinamento penale o nella legge 269/98 la fattispecie del reato di pedofilia, e del reato di pedofilia in internet, e nemmeno si è adoperato con azioni di prevenzione per combattere e contrastare questa ormai troppo dilagante piaga.Da ultimo va detto che se da una parte con la legge 269/98 si è provveduto ad acconsentire ed attrezzare le forze di polizia di strumenti atti e validi per la creazione di siti trappola, allo scopo di individuare e contrastare i siti dei pedofili, paradossalmente con la stessa legge non si consente alle stesse forze di polizia di poter conservare le prove ed il corpo del reato. Occorre che il nostro Parlamento rafforzi la legge 269/98, se non addirittura pensi a varare prima della fine della legislatura una legge ad hoc e più mirata, ove si possa prevedere che i provider ovvero coloro proteggere i bambini che offrono gli spazi in internet debbano dotarsi di un registro telematico con il nome dei loro utenti, e di un codice di autodisciplina per concedere spazi alle persone che vogliono creare un proprio sito ; prevedere la schedatura dei pedofili già condannati, e l’inserimento in una banca dati dei nomi delle persone indagate o sospette che trafficano e mercificano i minori allo scopo di metterla a disposizione della magistratura inquirente e delle forze di polizia. Insomma, la legge non è abbastanza severa in confronto della gravità del reato, se di fatto, trafficare materiale pedopornografico viene considerato un reato punibile come un reato fiscale, spesso con una semplice multa, lascia profonde riflessioni su come il nostro paese affronta la pedofilia. Finché non si mette sullo stesso piano chi procura pedopornografica con chi ne fa uso, finché non si considera che andare con una bambina costretta sul marciapiede è uguale ad avercela costretta, che entrambi sono colpevoli allo stesso modo, perchè l’uno non può esistere senza l’altro, non ci sarà mai una legge veramente capace di stroncare questo sporco abuso della vita dei bambini.

logo di A.Passaseo notizie raccolte in collaborazione con Aurelia Passasei Presidente CIATDM (Coordinamento Internazionale Associazioni per la Tutela dei Diritti dei Minori), e fondatrice del gruppo CONTRO LA PEDOFILIA, da sempre impegnata nella lotta contro la pedofilia.

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lunedì 16 novembre 2009

IL DIRITTO DI AMARE I FIGLI

Vincenzo Saya, un padre che non riesce a vedere i suoi figli, da oltre 4 anni (articolo precedente), strappati al suo affetto da una giustizia sempre troppo precaria, che decide in modo affrettato e superficiale, senza approfondire, senza dare alcuna possibilità ad un padre, di esporre le sue ragioni, prima di allontanarlo da ciò che possiede di più caro. Ogni padre, ognuno di noi deve provare a mettersi nei panni di Vincenzo, guardare i nostri bambini e pensare che un giorno saremo costretti a non vederli più, non sapere come crescono, cosa pensano, di cosa hanno bisogno, niente, da un giorno all’altro non essere più padre di quei bambini. Vincenzo non si arrende, non si arrenderà mai, rivuole i suoi figli, scrive ancora una lettera, l’ennesimo tentativo di mostrare l’ingiustizia subita, la scrive al tribunale dei minori, al dirigente dei servizi sociali, al sostituto procuratore della repubblica:

Vincenzo ha chiesto di togliere nomi e foto dei figli, chi ha condiviso è pregato di provvedere, grazie a suo nome

Roma, 16 novembre ore 12.10

Al Tribunale dei minorenni
Di Roma

Al Dirigente Servizi Sociali
Roma A

Epc Al Dottore Fulvio Filocamo
Sostituto Procuratore della Repubblica
Co Tribunale Minorenni
Roma

Oggetto Minori (i suoi figli)

Considerato:
Che nei fatti e in virtu’ degli ultimi accadimenti quella che sembrava una buona sistemazione per i miei figli in attesa di essere in condizione io di riprenderli con me ora non mi pare più adatta al crescere normale dei miei figli
Che nonostante i miei ripetuti tentativi di mettermi in contatto con l’assistete sociale che ha in carico il futuro dei miei figli
Che ho seguito il piano per riavere almeno un contatto con entrambi i miei figli
Che per evidenti motivi di salute non ho potuto avere gli incontri previsti a luglio e settembre, ma ho fornito al dottor Marchetti la certificazione del Caso
Che su invito dello stesso Assistente sociale ho provveduto alla eliminazione del forum-blog da me aperto sui miei figli

VISTO
Che nonostante tutti i miei sforzi non sono stato messo nelle condizioni previste dalla sentenza del Giudice minorile e dalla normativa sul Affido temporaneo
Che data la situazione attuale la mia certezza sulla statura morale degli affidatari è un po' crollata

CHIEDO
Che venga rivisto il tutto e che stante le condizioni previste dalla sentenza stessa venga accelerato il processo di riavvicinamento dei miei figli, che stanno già pagando un prezzo troppo alto

Resto in attesa di un riscontro ..

Vincenzo Saya

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domenica 15 novembre 2009

IL PEDOFILO “PIPPY-GIRL”

Spacciandosi nel web x una bambina di 12 anni, dal nick "pippy-girl" riusciva a contattare ragazze minorenni e farsi spedire da loro, foto che le ritraevano nude, come ci riusciva non deve certo stupirci, molti articoli nel blog trattano di metodi ben studiati che i pedofili usano x convincere i minori a fare quello che gli chiedono, purtroppo continuiamo a constatare che ci riescono moltopolizia postale bene. A smascherare l'ennesimo cyberpedofilo è stata come sempre la polizia postale, stavolta di Campobasso in collaborazione con il dipartimento del Piemonte, attraverso un'estesa indagine di collaborazione internazionale tra le varie forze di polizia e interpol, che sta dando ottimi risultati, nata dalle tante richieste di maggiore attenzione verinterpolso gli abusi commessi sui bambini tramite la rete, il dissenso dimostrato da tutti noi è  stato ascoltato, x questo dobbiamo continuare ad urlare la nostra voglia di giustizia, e dimostrare alla polizia postale tutta la nostra ammirazione. Queste persone, nonostante la gravità dei reato, continuano a godere del diritto di privacy, mentre tutti dovrebbero conoscere i nomi di questi pervertiti, x isolarli e tenerli lontano dai nostri bambini. Per la cronaca, dalla perquisizione della casa del pedofilo è stato sequestrato diverso materiale pedopornografico, che sarà usato come ulteriore prova, resta solo la speranza che il notevole lavoro d'indagine svolto, non venga ancora una volta vanificato da una sentenza di pena ridicola, piuttosto che dal difetto di forma, attenuanti generiche, benefici di legge e altre agevolazioni, che un buon avvocato, riesce ad usare sempre al momento giusto.
In Francia il tribunale di Douai ha condannato a 30 anni di reclusione Francis Evrard che nel 2007 aveva abusato del piFrancis Evrardccolo Enis di 5 anni, dopo essere uscito di prigione da una settimana dove aveva scontato una pena complessiva di 20 anni x 7 condanne di violenza su minori, in poche parole ogni volta che è stato liberato la prima cosa che ha fatto è stuprare un bambino, matematicamente, se veniva condannato a 30 anni la prima volta,  6 bambini non sarebbero stati violentati, di età compresa tra i 12 ed i 5 anni, di cui, 4 di questi, porteranno, oltre al danno psichico, menomazioni fisiche conseguenti alla torture, x tutta la vita. Non solo i pedofili sono capaci di mascherarsi da bambini x adescarne altri tramite i social network, allo stesso modo e con gli stessi sistemi, ci sono persone che danno loro la caccia, questo blog si onora dell'aiuto di gente tanto brava col computer quanto disposta ad usare queste capacità x proteggere i bambini, risalire all'ip del cyberpedofilo, tracciare navigazioni, dialoghi nelle chat, aprire protezioni e molto altro, ma tutti noi possiamo collaborare, anche se non si possiede una buona dimestichezza col pc, può capitare di arrivare ad un contatto sospetto, ad un qualche segnale di presunto tentativo di adescamento, a tal proposito, vogliamo puntualizzare, che tutti i contatti sospetti che ci arrivano, vengono passati alle autorità preposte, che lo analizzeranno ed eseguiranno eventuali provvedimenti, di cui a noi, non verrà reso noto, il responso del controllo effettuato. Siamo fermamente contrari alla giustizia sommaria "fai da te", crediamo alla giustizia, anche se la riteniamo non abbastanza severa nei confronti della pedofilia, cerchiamo di cambiarla, ma in ogni caso deve essere la giustizia a condannare, nel modo che un paese civile come il nostro usa fare, rispettando la dignità, anche di chi l'ha persa x sempre abusando del primo bambino.

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VIDEO DI TORTURE, BIMBI DI 4-5 ANNI

Pedofilia on line, sequestrati filmati con torture su minori. Le vittime riprese nei video avevano 4-5 anni e subivano abusi estremi

SIRACUSA - Vasta operazione contro la pedofiliagiustizia on line in 16 regioni italiane. Coordinato dalla Procura di Siracusa, il blitz ha portato all'arresto di quattro persone. Una settantina gli indagati. Settanta le perquisizioni eseguite. Sequestrati filmati che sarebbero stati verosimilmente girati nell'ambito dei circuiti del turismo sessuale, con le riprese di violenze estreme su bambini e bambine di 4-5 anni imbavagliati e legati. In alcuni casi, gli stupratori, uno dei quali è una donna, mostrano nei video il proprio volto. Gli indagati, per lo più professionisti di età compresa fra i 40 e i 60 anni, hannogiustizia in comune il fatto che, in molti casi, vivevano da soli. Sette di loro avevano già alle spalle precedenti specifici per reati sessuali contro i minori. l'operazione è stata eseguita dal Nucleo investigativo telematico della città aretusea e ha coinvolto 200 militari tra carabinieri e guardia di Finanza.

Viene immediatamente da chiedersi perché, se le persone coinvolte sono una sessantina, ne hanno arrestate solo 4? forse non essere partecipe diretto del filmino, ma averlo solo scambiato o visionato, viene ritenuto un reato minore? Questo è inconcepibile!!! Come dire che andare con una ragazzina prostituta è meno grave di averla costretta a stare sul marciapiede, no!!! sono colpevoli allo stesso modo, giustizia chi costringe con la prepotenza, una bambina a prostituirsi, lo fa perché ci sono persone che richiedono prostitute bambine, è bene che vengano condannati allo stesso modo, il signorotto che paga crede di essere migliore del delinquente che prende i soldi, forse non vuole accettare dentro di se, di fare schifo allo stesso modo dell’altro, se non ci fosse richiesta, non ci sarebbe offerta, questa è una legge di mercato, che x quanto squallido sia viene applicata anche alla prostituzione minorile. Allo stesso concetto si lega il mercato dei video pedopornografici, e la nostra giustizia differenziando il reato e la pena di chi vende e chi compra non aiuta ad affermare questo giustissimo concetto. Girano tranquillamente video, che toglierebbero il sonno x una settimana ad ognuno di noi visionandoli, eppure ci sono persone che pagano e provano piacere nel vedere un bambino stuprato e torturato, e quando finalmente vengono smascherati, non passano nemmeno un giorno in galera, perché ritenuti non direttamente colpevoli del reato. Inoltre anche in questo caso troviamo 7 persone che sono recidive, con precedenti specifici x reati sessuali contro i minori, e di nuovo non vengono perseguiti con la galera, x cui probabilmente presto torneranno a commettere di nuovo lo stesso reato. In questa indagine sono stati coinvolti 200 militari tra carabinieri e guardia di finanza, smascherato un giro di mercato che riguarda quasi l’intera nazione, 70 perquisizioni, 60 indagati e solo 4 arresti… ah dimenticavo… una dozzina di bambini tra i 4 e i 5 anni stuprati, seviziati, legati, torturati ripetutamente, contemporaneamente da più persone… cosa altro ce da aggiungere, non possiamo essere d'accordo con la giustizgiustizia ia sommaria, con i linciaggi, perché restiamo comunque persone civili, ma verso tanta inciviltà si può combattere civilmente? La giustizia deve aggiornarsi, si deve cominciare da chi cerca le bambine sui marciapiedi, sbatterli in galera, in prima pagina, togliere loro ogni diritto, ma sul serio, non solo le belle parole x fare una bella figura sul tg.

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mercoledì 11 novembre 2009

CONTRO LA PEDOFILIA, TUTTI INSIEME

ROMA - Una ragnatela mondiale di pedofili, ben 100 comunità, è stata scoperta dagli operatori dell'Associazione Meter di don Fortunato Di Noto che ha consegnato i risultati di un lavoro durato 6 mesi alla polizia postale di Catania, coordinata dalla Procura etnea e dal Centro nazionale per il contrasto alla pedofilia e pedopornografia (Cncpo) e trasmessi alle autorità americane. Parliamo di oltre 18mila iscritti a Don Fortunato social network USA, che comunicavano, attiravano e scambiavano centinaia di migliaia di video e foto (27.894 foto pedofile e 1.617 video) con notizie sullo scambio di bambini. I piccoli coinvolti sono migliaia, quasi sempre al di sotto degli 11 anni, con numerosi neonati, tutto nella massima tranquillità e trasparenza, gente che si fa riprendere a volto scoperto, sorridente, mentre si diverte a seviziare il bambino di turno.meter
Don Fortunato Di Noto è da sempre impegnato nella lotta alla pedofilia, con questo continuo monitoraggio della rete, realizzato della sua associazione “Meter”, e dall'appoggio dei blog che collaborano nelle loro possibilità, come il nostro, che ha ricevuto alcune delle oltre 6mila segnalazioni, che dopo indagini della polizia postale hanno conseguito l'apertura di 1.064 fascicoli di presunto uso e scambio di materiale pedopornografico.
Don Di Noto vuole farci notare che i pedofili fino ad oggi si scambiavano liberamente queste foto e video perché non si era mai provveduto ad indagini così assidue come adesso, e questo accade proprio in conseguenza alle tante manifestazioni di dissenso verso tale mancanza, molte di queste arrivate proprio dal nostro blog, che si è rilevato tra i più impegnati, da questo prendiamoblog Zer0nestO nuova linfa x andare avanti, x continuare a lottare, ad indagare, a fare attenzione, «Il monitoraggio - afferma don Di Noto - ha portato a risultati insperati e siamo oggi più che mai fiduciosi che la pedofilia e la pedopornografia online, essendo dei crimini contro i bambini e l'umanità, possono e devono essere sconfitti, annientati, limitati. Aiutateci a non abbassare l'attenzione nei confronti di questo crimine». Ognuno di noi può fare molto, molto di più di quanto possiamo credere, l’attenzione alla navigazione dei nostri figli, che abbiamo sempre auspicato, anche con
articoli sui metodi da usare, può portarci a conoscenza di un contatto sospetto, come pure dei veri e propri metodi di caccia al pedofilo, x chi vuole impegnarsi più assiduamente. Noi non cerchiamo giustizia sommaria, anche se a volte la tentazione di andare a linciarli è forte, il nostro intento resta quello di comunicare i nostri sospetti a chi è preposto a fare caccia giustizia, in modo civile, perché noi siamo persone civili, non si pubblicheranno mai proclami di violenza dal nostro blog, ma a differenza di chi si limita a descrivere come vorrebbe torturare i pedofili e poi fa solo chiacchiere, noi preferiamo fare i fatti, noi siamo l’incubo dei pedofili, noi li fermeremo definitivamente. Un caro saluto a tutte le persone che sono l’anima di questo blog.

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QUANTO COSTA UN BAMBINO?

CITTA’ DEL MESSICO: VENDITA DI NEONATI, ARRESTATI 3 MEDICI E INFERMIERA, 5 NOV - Dicevano alle mamme che i loro bebè erano morti e invece li vendevano ad altre persone. Tre medici di una clinica privata di Città del Messico sono stati arrestati, insieme a un'infermiera e un portiere della casa di cura, con l'accusa di sottrazioneneonato e vendita di almeno due neonati. Lo hanno annunciato le autorità giudiziarie della capitale messicana. I sospetti «avevano fatto credere alle mamme che i loro bimbi erano morti», ha dichiarato alla stampa un rappresentante della procura. La clinica è stata chiusa e i medici, di età fra i 52 e i 74 anni, devono rispondere di «traffico di minori, uso di falsi documenti e crimine organizzato», ha  aggiunto. Gli inquirenti hanno recuperato finora due bambine, comprate e dichiarate come proprie da una coppia e da una donna nubile, anch'essi arrestati. I compratori hanno affermato di aver pagato tra i 900 e i 1.100 dollari (600-740 euro) ai medici per avere i bebè e i documenti necessari alla dichiarazione di nascita. (ANSA-AFP)

Adesso ci aspettiamo una pena esemplare, dentro di noi, appena letto questo tipo di notizie, cresce la paura che non verrà fatta giustizia nel giusto peso della gravità del reato, specialmente qneonatiuando gli imputati sono persone benestanti, intanto nessun nome è stato pubblicato, e questo diritto alla privacy verso persone che non hanno esitato a calpestare il diritto di maternità, mi sembra già un segno di tutela verso i colpevoli di questo crimine. sapere che possano esistere persone capaci di fare questo mi stupisce ogni volta, non mi abituerò mai al fatto che persone che fanno parte della razza umana, che sono così simili a me, possano essere capaci di tanto schifo, provo vergogna solo a sapere che ho qualcosa in comune con loro, così uguali esternamente quanto diversi dentro, nel cuore, che batte senza vita nel loro corpo. QUANTO COSTA UN BAMBINO?

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GIUSTIZIA X EMANUELE LO BUE

Emanuele Lo Bue è un bambino di Cologno Monzese (MI) che a causa di una banale intervento chirurgico riversa in un stato di coma neurovegetativo.
Emanuele il 10 aprile del 2007 entrò all'ospedale San Raffaele di Milano per una semplice operazione di appendicite, ma durante la preanestesia, non si sa ancora esattamente per quale motivo, è rimasto in anossia per 15 minuti o più, successivamente è rimasto in terapia intensiva per 2 mesi e ha subito l'asportazione della teca frontale perchè la pressione endocranica è aumentata a dismisura. Il 28 maggio 2007 è stato dimesso con la corteccia celebrale distrutta, il cervello a macchia di leopardo, senza osso frontale e in stato di coma neurovegetativo. Il 10 settempiccolo fiorebre è tornato al San Raffale di Milano per  rimettere la teca frontale, successivamente è stato ricoverato presso la clinica di Bosisio. Emanuele ha subito in totale 5 operazioni. Ora è nella sua abitazione, dove viene nutrito artificialmente e sottoposto quotidianamente a terapie di riabilitazione quali fisioterapia e logopedia, ha bisogno di assistenza continua 24 ore su 24.
Una vita spezzata in tenera età quando tutti i sogni ti sembrano possibili, quando guardi al futuro solo con entusiasmo ed ottimismo perché la vita ti sorride e pensi che tutto ciò che sogni e desideri si realizzerà al Emanuele ci guarda più presto....sogni e pensieri di bambino ai quali Emanuele ha dovuto bruscamente rinunciare.
Ora finalmente pare si apra uno spiraglio nella triste vicenda di Emanuele: è stata fissata per il giorno 18 dicembre 2009 presso il Palazzo di Giustizia di Milano la prima udienza penale dove sono stati chiamati in giudizio i quattro anestesisti che hanno assistito il piccolo durante l'intervento di appendicite.
Ciò che è stato tolto ad Emanuele nessuno potràpiccolo grande fiore restituirglielo però confidiamo nella Magistratura affinché sia fatta chiarezza finalmente sui fatti che hanno determinato lo stato di coma neurovegetativo del bambino.
La famiglia chiede GIUSTIZIA, ma non solo...in questi due anni e mezzo migliaia e migliaia di persone hanno conosciuto la storia di Emanuele e attraverso un passaparola mediatico hanno creato gruppi sul principale social network Facebook (basti pensare che solo uno dei gruppi conta più di 25.000 iscritti). Oggi sono migliaia gli amici che quotidianamente seguono il “diario di bordo” che la mamma (la sig.ra Eleonora Crespi) tiene su facebook, aggiornandoli in tempo reale su come Emanuele trascorre le giornate. (la speranza è in Florida)
EMANUELE VUOLE VIVERE! HA BISOGNO DEL SUO FUTURO!
Per contattare la mamma Eleonora:
eleonora.crespi@alice.it
cellulare: 333 2915163
abitazione: 02 27303754aiuto x ema

APPELLO URGENTE ED IMPORTANTE:
Facciamoci sentire ancora una volta... è stata fissata per il 18 dicembre la 1^ udienza penale relativamente al caso del piccolo Emanuele.... è fondamentale che la notizia abbia risalto. A tal fine cerchiamo di farla arrivare a quanti più contatti possibili. Perciò vi prego di copiare il testo sotto riportato e di inviarlo a chi ritenete più opportuno: quotidiani, politici, TV, Pres. Repubblica, Ministro Sanità, parlamentari, ecc. ecc.
G I U S T I Z I A - P E R - E M A N U E L E

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RISULTATI SONDAGGIO CASTRAZIONE CHIMICA

Risultati del sondaggio con votazione sulla castrazione chimica:

SI alla castrazione chimica 38%

NO alla castrazione chimica 6%

contrario alle punizioni corporali 5%

meglio la castrazione totale 51%

Risultati del sondaggio con votazione sul bracciale elettronico imposto ai pedofili:

SI 92%
NO 02%

AIUTIAMO MARIAPIA A RIAVERE LE SUE BAMBINE

Ci associamo a questa iniziativa proposta dal gruppo: MOVIMENTO CIVILE CONTRO LA PEDOFILIA - GLI ATTIVISTI, ricevuta da Monia Lorenzetti in favore di Maria Pia e le sue bambine



RAGAZZI INVIAMO OGNI 8 DEL MESE QUESTO MESSAGGIO ALLE AUTORITA’ ITALIANA/BELGA PER AIUTARE MARIA PIA A RIAVERE LE SUE BAMBINE, RAPITE DAL PADRE CHE CON IL NONNO ED ALTRE SPREGEVOLI PERSONE ABUSA DI LORO.



LA BOZZA MAIL DA INVIARE E’:

Sono stato(a) informato(a), via internet, della vicenda della Signora MAOLONI Maria-Pia e delle sue due bambine, Fiona e Milla ANTONINI.

Sono scioccato(a) di sapere che queste due bambine, rapite in Italia, sono oggi, sequestrate in Belgio e affidate alla loro famiglia paterna, sospettata di abusi sessuali .

Sono più di 1148 giorni (3 anni) che la loro mamma, MAOLONI Maria-Pia, rimane senza notizie delle sue bambine. Per altro, la famiglia materna che risiede in Belgio non può nemmeno avere dei contatti con Fiona e Milla, le loro nipotine.

Le devo dire che ho delle difficoltà a capire questa situazione e la domanda che le faccio e’ :

Per quale motivo Fiona e Milla sono state private di qualsivoglia contatto sia con la loro mamma sia con la loro famiglia materna, e perché questa situazione perdura da cosi tanto tempo ?

Voglio sperare che Lei mi potrà aiutare a capire e a rispondere a questa domanda.



Distinti saluti.



COGNOME e NOME



GLI INDIRIZZI A CUI MANDARLA:

taoufik.bensaida@cfwb.be ;spj.mons@cfwb.be ;dgde@cfwb.be ;110@childfocus.org ;jacques.barrot@ec.eeuropa.eu ;stefaan.declerck@just.fgov.be ;laetitia.lambot@cfwb.be ;info@laurette-onkelinx.be ;info@wathelet.fed.be;info@diplobel.fed.be;infodesk@ohchr.org;cbu@unicef.be ;brussels@unicef.org ; amnestynews@amnesty.fr; webmestre@amnesty.fr ;EO@ombudsman.europa.eu; drozenberg@liguedh.be; ldh@liguedh.be ;urgent-action@ohchr.org ; tb-petitions@ohchr.org; 1503@ohchr.org; epbrussels@europarl.europa.eu;roseline.demoustier@just.fgov.be; jean.gautier@diplobel.fed.be; andrew.drzemczewski@coe.int;eo@ombudsman.europa.eu; cdcj@coe.int ; rapt-parental@just.fgov.be ;kinderontvoering@just.fgov.be ;otp.informationdesk@icc-cpi.int ;contact@ajefrance.com;francesco.crisafulli@esteri.it; segreteria.bruxelles@esteri.it; ambbruxelles@esteri.it;segreteria.mons@esteri.it; segreteria.frattini@esteri.it; dgit4@esteri.it; autoritacentrali.dgm@giustizia.it;segrpart.dag@giustizia.it; vicecapodipartimento.dag@giustiziacert.it; giovannipaolo.nuvoli@giustizia.it;segreteria.dgcivile.dag@giustizia.it;










PEDOFILIA IN ITALIA le cifre

Sono 854 ogni anno i bambini scomparsi in Italia dal 1996, più di due al giorno, di cui 380 non sono ancora stati trovati . Sette bambini su mille subiscono violenze, mentre due milioni sono nel mondo i piccoli schiavi del sesso, venduti dai duecento ai mille dollari l'uno. Due bambini al giorno in Italia sono oggetto di abusi sessuali. Negli ultimi quattro anni le violenze su minori sono cresciute di oltre il 90%, passando da 305 nel '96 a 470 nel '97 a 534 nel '98 fino a 586 nel 1999. Mille i processi svolti per reati le cui vittime sono bambini abusati e maltrattati, per un terzo sotto i tre anni. Nella metà dei casi si tratta di violenze sessuali, seguite da abuso fisico (33 %), trascuratezza (21,8%) e abuso psicologico (19,8%). Ma si stima che i casi di pedofilia in Italia siano 21000 all'anno. E la nuova frontiera Internet ? Sono 7650 i siti pedofili identificati e censurati nel 1999, il 55% negli Stati Uniti, il 13% nell'est europeo, il 5% in medio oriente. Ma si stima che possono essere 10 volte tanto. 300 sono le organizzazioni pedofile che si definiscono "culturali", 15 in Italia. Il mercato on-line della pedofilia ha un giro d'affari di oltre 5 miliardi di dollari: solo il settore delle videocassette frutta 280 milioni di dollari. Una foto costa in media 30 dollari ma arriva facilmente a 100 per le violenze e le scene con animali.
Dati: Censis, Telefono Azzurro, Criminalpol

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