Più di 750.000 “predatori” sessuali a caccia di bambini, sono connessi a internet in modo continuativo * 40 milioni di bambini nel mondo sono vittime di abusi sessuali: 1 bambina su 4 e 1 bambino su 9 hanno subito qualche forma di abuso sessuale prima di compiere i 18 anni

domenica 23 maggio 2010

IL NOSTRO SILENZIO.....LE LORO URLA

Pedofilia” termine “scomodo” che son sicura, tutti al mondo conosciamo.
Chi per sentito dire, chi attraverso le notizie
pedofilia nel web dei telegiornali o gli articoli che si leggono sui giornali o in rete, chi (purtroppo) perché lo ha vissuto sulla propria pelle, ma bene o male tutti conosciamo questo bruttissimo termine che, in questi ultimi decenni fa capolino sul vivere di tutti i giorni. [Doc.StatistichePedofilia] 
Ma cosa facciamo veramente in merito?
Tanti sono i gruppi, tantissime le associazioni che si occupano di questo gravoso argomento, tante son le persone che al solo sentirne parlare si sentono impotenti e si fanno prendere dalla rabbia, ma altrettante sono quelle che, spaventate dal termine stesso e dalle informazioni a volte sbagliate, danno un giudizio, si fanno prendere dalla rabbia e poi si chiudono dietro la paura di fare una semplice segnalazione. Eh si, io per prima ho avuto a che fare con la paura di chi pur vedendo, ha semplicemente chiuso la pagina trovata per caso dicendo “no no…ci mancherebbe…io ne sto fuori! Non ci vuole proprio una denuncia solo perché ci son finito per pura casualità”. …oppure ho sentito frasi come “non voglio vedere…io li ammazzerei”.
non sento non vedo non parlo Purtroppo, la nostra ignoranza in merito, non fa che regalare terreno a certi animali, che forti proprio di questo continuano il loro sottile lavoro di “cattura” di tanti piccoli innocenti, dal vivo e sul web.
Si sa però, che conoscere il “problema pedofilia” (a mio parere la più grossa piaga umana che possa esistere), serve soprattutto per riconoscere “atteggiamenti classici”, sia nel possibile predatore, sia nella piccola vittima.
[Doc.PedofiliaNelWeb] 
Rimanere informati di ciò che succede, non significa per forza di cose andare a caccia di questi aberranti esseri inumani, ma dare un serio strumento di difesa a chi invece fa parte della categoriapreda”. Chiedo scusa per l’uso di questi termini poco appropriati, ma scrivere in modo semplice credo sia la cosa migliore.
La maggior parte delle persone, crede veramente che fare una segnalazione comporti chissà quale rischio, dimenticando però, che proprio grazie ad esse, il lavoro delle autorità viene agevolato.
silenzio complice Il nostro silenzio su questo grave delitto verso l’umanità, ci fa ricadere in continuazione sullo stesso errore di sempre: l’omertà!
Io per prima mi son chiesta tantissime volte, in che modo potevo rendermi utile al combattere l’azione dei pedofili: bhe, in modo molto semplice….lo sto facendo anche ora scrivendo queste poche righe al pc.
Tutto questo, solo perché mi informo, leggo, se non capisco leggo nuovamente, cerco notizie ascolto i telegiornali, vado a caccia di articoli per tenermi sempre informata e dispenso consigli ai miei amici, per una navigazione più sicura in rete.
Purtroppo, molte persone sottovalutano i pericoli del web, lasciando soli i propri figli minorenni, davanti ad un monitor e una tastiera. Lungi da me la sola intenzione di creare panico, ma l’alta facilità con cui si può incorrere in determinati siti, è davvero
internet cafè reale.
Aiutare un minore a navigare in modo sicuro sul web, significa anche dargli uno strumento di riconoscimento per non diventare una preda.
Informarsi come genitori su ciò che succede, significa anche saper riconoscere comportamenti “strani” nei propri figli.
Il pedofilo non è uno stupido qualsiasi che sta dietro una tastiera. Il pedofilo è un esperto del web, studia le mosse per catturare la vittima, ha pazienza e si immedesima nel piccolo angelo da catturare. E’ subdolo e ci diventa prima amico, ci entra in confidenza, parla col minore facendogli credere che lo capisce e lo sostiene….e così rischia di diventare addirittura il suo “migliore amico” del momento.
[Doc.Cyberpedofilo] 
Con questo non voglio nemmeno dire che chiunque abbia un occhio di riguardo verso un minore sia un pedofilo (altro errore in cui spesso si cade), ma soltanto che non ci si deve fidare con troppa facilità di chi dietro un monitor può avere una pelle d’agnello addosso, e tirar fuori le fauci all’improvviso.
Tenersi informati aiuta a combattere: la conoscenza è la migliore arma che possa esistere.
Per questo motivo, il mio vivo consiglio è
genitori_figli quello di parlare coi propri figli e di monitorare l’uso che possono fare del pc stesso, mezzo necessario per lo studio, lo svago e l’informazione che, però, se non opportunamente usato può divenire uno strumento pericoloso. [Doc.NumeriPedofilia]
Per far si che questo non accada, basta tenersi semplicemente informati, senza dover per forza di cose essere degli esperti del pc o del web.

Leggete! Leggete! e leggete!
IL NOSTRO SILENZIO è UGUALE A UN URLO SOFFOCATO DI UN BAMBINO!!!!



articolo di Fabiana P. (gruppo “Odio la Pedofilia) 15 maggio 2010 
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giovedì 20 maggio 2010

PIERANGELO BERTAGNA un ex parroco

Pierangelo Bertagna, un ex parroco, che dopo Pierangelo Bertagna aver adusato x anni di bambini, quando viene arrestato dichiara di essere felice che qualcuno finalmente lo abbia fermato, era accusato di violenza sessuale su 16 bambini, ne confessa fino a 38, che ricorda, minori anche di 10 anni di età, era il parroco di Farneta, una frazione di Cortona (Arezzo).
Al suo arresto esultò, era contento che qualcuno
bertagna e i bambinigli impediva, fisicamente, di violentare bambini, lui aveva sempre cercato di chiedere aiuto, nel suo sacerdozio, molte volte si sfogava raccontando il mostro che viveva in lui, con i suoi superiori.
Era un discepolo dei
Ricostruttori nella Preghiera, un gruppo che detta delle regole molto rigide da seguire, obbliga ad una vita  spartana, dal dormire sul duro a non Bertagna e ricostruttori tagliarsi mai barba e capelli, ma anche meditazione, una sorta di cristianesimo all'orientale, agli altri membri di questo gruppo, agli altri sacerdoti Bertagna aveva spesso dichiarato le sue tendenze pedofile, inoltre questi avevano avuto modo di constatare quello che affermava di essere, eppure non hanno mai preso i dovuti provvedimenti del caso.
Ecco le risposte all'interrogatorio fatto a Don Rossi, uno dei Sacerdoti Ricostruttori superiori di Bertagna, “perché nonostante foste stati avvisati delle sue tendenze, lo avete successivamente fatto ordinare Sacerdote e non avete almeno provveduto ad allontanarlo dai bambini?”, Don Rossi ha risposto: “perché credevamo che Pierangelo avesse tante buone qualità, e volevamo dargli un’altra possibilità”; come se non bastasse, all’obiezione “ ma ai bambini quale possibilità avete dato?”, la risposta del Superiore, è stata : “ per i bambini abbiamo pregato”.
Pierangelo Bertagna nasce a
Gardone Val Trompia (Brescia), ha avuto un’infanzia difficile (da bambino ha subito una violenza sessuale), diventa sacerdote a tarda età, 39 anni, nel 2003, dopo una preparazione al sacerdozio piena di episodi di molestie, abusi, vere violenze sessuali sui bambini, il 13 giugno del 2008 viene condannato a 8 anni di galera x oltre 38 casi di pedofilia, la maggior parte confessati spontaneamente, il 14 maggio del 2010, in appello, gli vengono confermati, ed entro il 14 agosto dovrà entrare in carcere a scontare la pena.
Tutto inizia con la denuncia della famiglia di un bimbo di 13 anni che dichiara di essere stato vittima delle attenzioni sessuali di Bertagna, a Farneta, paese aretino dove era parroco, in breve altre famiglie della
Certosa di Farneta parrocchia sporgono la stessa denuncia nei suoi confronti, lui dichiara che è tutto vero e chiede perdono a tutti, poi arrivano ancora altre denuncie simili, da tutti i luoghi dove è vissuto, nel bresciano, nel nord dove risiedeva in varie comunità religiose, nel seminario, tutte sempre confermate dal reo confesso.
Insomma, traspare molto chiaramente che
celle dei sacerdoti questo pedofilo poteva (e voleva) essere fermato, ma non è stato mai fatto da chi aveva il potere e l'occasione di farlo, questa è stata anche la linea di difesa dei suoi avvocati Francesca Mafucci e Annelise Anania, in particolar modo, puntavano il dito sul gruppo dei ricostruttori nella preghiera, dove è provato che il fondatore, padre Cappelletto, don Guidalberto Bormolini, don Lorenzo Spezia e il sopra citato don Rossi fossero perfettamente al corrente della padre Cappelletto situazione, nessuno parla, pare che sia un ordine del gran sacerdote Cappelletto, molte situazioni all'interno dell'ordine religioso sono avvolte nel mistero, regole rigide da seguire attentamente, un controllo totale sulla vita degli adepti, evitare contatti con chi è estraneo al loro gruppo,  anche Rosa Carluccinella scomparsa dei fratellini pugliesi "ciccio e tore", dove la madre Rosa Carlucci, andava con i bambini ospite in piemonte di Cappelletto, c’è stato anche chi ha ricordato  di quando Rosa Carlucci, coinvolta dall’esperienza religiosa, trascurò i figli in maniera così evidente che Salvatore e Francesco Pappalardi furono ritrovati alla stazione di Torino in condizioni di abbandono.
I ricostruttori hanno oltre 50 comunità sparse in tutta Italia, qualcuno vede i metodi e la vita ascetica che usano, molto simili al gruppo di
Ananda Marga, di origine indiana dal passato burrascoso e del quale si era Ananda Marga parlato durante le indagini sulla strage di Brescia e di Bologna.
Ma mentre in tutti gli altri casi si trattava sempre di chiacchiere senza riscontro di prove, nel caso di Pierangelo Bertagna, il gruppo non è intervenuto in difesa dei bambini, così brutalmente violentati, come anche il vescovo
simbolo Ananda Margadi Arezzo Gualtiero Bassetti lo ha ordinato  sacerdote e sospeso “a divinis" subito dopo la sentenza in appello (quando non poteva fare altro).
Perchè la pedofilia non viene fermamente combattuta all'interno della chiesa?
Troviamo sempre storie di preti pedofili, facendo una ricerca all'interno di ogni storia ci rendiamo conto che questi sono sempre stati protetti, per il buon nome da mantenere, che è sempre più importante della vita di un pò di bambini.
Questo è ciò che si evince dalle nostre
preti pedofili ricerche, somme immense di denaro dato alle famiglie x il loro silenzio, non curanza dei casi specifici (preti pedofili riassegnati ad un oratorio), sacerdoti che diventano cardinali malgrado le loro malefatte, acquisizione di potere economico a discapito di quello spirituale.
Adesso ci troviamo addirittura davanti ad un pedofilo che chiedeva aiuto, che voleva
preti pedofiliessere fermato perchè non riusciva a farlo da solo, andando a cercare aiuto nella chiesa  cattolica... il posto sbagliato, 38 bambini hanno x questo subito l'esperienza più traumatizzante che si può ricevere a quell'età, almeno quelle che ricorda.

Condannato a otto anni, nessuno sconto, in appello, per Pierangelo Bertagna, l'ex abate pedofilo. Fra poco meno di tre mesi, l'ex parroco di Farneta nel comune di Cortona, finirà così in carcere. 
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venerdì 14 maggio 2010

Padre Marcial Maciel Degollado

I primi sospetti che Marcial Maciel Degollado molestasse sessualmente i bambini trovano conferma nel lontano

1948, eppure solo nel 2006 viene sospeso "a divinis" (non può più amministrare i sacramenti

ed esercitare il sacerdozio).
Marcial Degollado giovane Facendo velocemente 2 conti, per 58 anni, questo “sacerdote”, ha continuato a molestare

sessualmente dei giovani, senza che la chiesa prendesse provvedimenti, pur sapendo con

certezza quello che faceva.
Nato il 10 marzo del 1920 a
Cotija de la Paz (Michoacan, Messico), da una famiglia di

proprietari terrieri, molto ricca, riceve la vocazione sacerdotale nel 1934, nel 1936 entra in

seminario, ma già nel 1939 riceve la sua prima punizione x condotta anticlericale, viene

espulso dal seminario della diocesi di Chihuahua, nelle sua lunga serie di episodi che lo vedono al

centro di numerosi scandali, anche che si è sposato 2 volte ed è padre di 3 figli, nonché almeno altre 2

relazioni con altrettante donne, da cui ha avuto un figlio da ognuna, non è chiaro se facciano

parte dei 3 sopra citati o in tutto siano 5 figli.
Ma nonostante tutto questo non è stato mai sospeso dal sacerdozio, anzi la sua lunga carriera

sacerdotale è piena di benemeriti apostolati, promozioni e riconoscimenti.
Degollado vecchio Come sopra citato, ancor prima di prendere i voti, era già stato sospeso dal seminario nel 1939

e definitivamente allontanato nel 1941 (di notte, in gran fretta), per non aver migliorato la sua

condotta, anzi a causa sua alcuni seminaristi rinunciarono a proseguire il seminario, Maciel

continuò la preparazione al sacerdozio privatamente, sotto la supervisione dello zio

Francesco Gonzalez Arias, vescovo di Cuernavaca, nonché molto ricco, fonda a Città del

Messico la Congregazione dei Missionari del Sacro Cuore e della Vergine Addolorata, sempre

nel 1941, cioè quando ancora non era un sacerdote, risalta il fatto che, la maggior stemma legionari di Cristo parte dei

seminaristi, entrati nella sua congrega, si allontanarono in breve tempo, finalmente dopo

questo noviziato così chiacchierato, riceve l'ordinazione sacerdotale nel 1944 nella basilica di

Nostra Signora di Guadalupe a Città del Messico, indovinate da chi? ma dallo stesso zio

Gonzalez Arias, chiaramente, tutto in famiglia.
Nel 1946 il rettore della Pontificia Università di
Comillas (Santander, Spagna) Francisco Baeza,

gesuita, parte per l'America latina, con l'intento di assegnare borse di studio a seminaristi che

si erano particolarmente contraddistinti nella condotta e nell'applicazione del noviziato,

chiaramente Marcial Maciel Degollado ricevette il premio in denaro, come uno dei migliori, anche se pio XII praticamente

non l'ha fatto, essendo stato espulso quasi prima di entrare, va ricordato che poco tempo

prima era stato ricevuto in udienza da papa Pio XII, grande amico di famiglia e del rettore

spagnolo assegnatario delle borse di studio.
Tante le amicizie altolocate della famiglia di Degollado, anche al di fuori della chiesa, grazie a

quella con Martin Artajo (ministro degli esteri del regime franchista), nel 1948 Maciel riuscì a

portare in Spagna il primo gruppo di giovani seminaristi, ospite dei gesuiti di Comillas, anche

qui in poco tempo per ragioni ancora non chiarite, i gesuiti lo allontanarono a titolo definitivo.
Nel 1949, sua Santità Pio XII, gli consiglia di cambiare nome alla sua congregazione,

considerando i molti episodi di presunte molestie, allontanamenti, fughe dei seminaristi, era

meglio rinnovare i titoli, così nasce la congregazione dei legionari di Cristo.
Nel 1950 arriva finalmente a Roma, inaugura il Collegio Maggiore e nel 1954 la sua prima

scuola, il collegio Cumbres a Città del Messico, grazie alle sostanziose e continue donazioni

delle più ricche famiglie messicane e soprattutto di una ricca ereditiera, Flora Barragan de

Garza, cresce il suo potere paolo VI economico e si susseguono le iniziative, Nel 1958 fu iniziata la

costruzione del noviziato in Salamanca e fu consacrata a Roma la Basilica minore di Nostra

Signora di Guadalupe, eretta parrocchia nel 1960. Nel 1959 Maciel fondò il movimento laico

d'apostolato Regnum Christi e nel 1964 l'Università Anahuac a Città del Messico, cresce il

potere della sua congrega, papa Paolo VI nel 1965, col Decretum laudis la definisce di diritto

pontificio e si diffonde con numerose scuole e università in Argentina, Austria, Brasile,

Canada, Cile, Colombia, Italia, Irlanda, Messico, Spagna, Stati Uniti, Svizzera e Venezuela.
Con la congregazione dei legionari di Cristo assume il controllo del vaticano, sempre braccio

destro del papa, da pio XII a Paolo XI, che gli affida la prelatura.
Nel 1987 viene colpito da un'emorragia celebrale, operato a
Houston (Texas), ne esce indenne,

viene nominato membro dell'Assemblea Ordinaria del Sinodo dei vescovi per la formazione

dei candidati al sacerdozio (1990), membro della IV Conferenza Generale dell'Episcopato

Latinoamericano (1992), consulente permanente della Congregazione per il Clero (1994),

membro dell'Assemblea Speciale per l'America del Sinodo dei vescovi e membro del Sinodo

dei vescovi sulla vita consacrata e la sua missione nella Chiesa (1997), nel  frattempo si

susseguono numerose accuse da parte di vescovi statunitensi, per la tendenza della

congregazione ad agire al di fuori del controllo delle diocesi e per divergenze nella pastorale

vocazionale con i minorenni, accuse mai prese in considerazione x anni, anzi continua ad

assumere potere, la santa sede nel 2004 dichiara: L'opera educativa, culturale e sociale dei

Legionari di Cristo ha come obiettivo la promozione della persona umana. Il loro apostolato è

sfociato nella creazione di un'ampia gamma di centri destinati alla formazione e

specializzazione professionale, all'evangelizzazione e alla consulenza familiare.
Fino al 2006, quando, il 19 maggio, il prefetto della
Congregazione per la dottrina della fede, il

cardinale William Joseph Levada, sospese Maciel a divinis.
William Joseph Levada Una vita intera di accuse di pedofilia, di bigamia, di figli non riconosciuti, di uso di sostanze stupefacenti, di bugie scritte nella sua biografia da lui stesso, dove dichiara di essere stato perseguitato da calunnie e aggressioni fisiche per 15 anni, tra il 1942 e il 1956, ma tutte le indagini hanno dimostrato che non era vero se non in un unico caso.
Nel 1945 il padre di Francisco de la Isla (un seminarista legionario) denunciò Maciel al vescovo di Cuernavaca, Francisco Gonzales Arias (che era zio di Maciel), per aver molestato il ragazzo numerose volte. La denuncia non ebbe alcun esito, nell’agosto del 1954 un seminarista legionario, Federico Dominguez (che era stato dal 1948 al 1953 il segretario di Maciel), inviò una lettera al vicario generale dell’arcidiocesi di Città del Messico, Francisco Orozco Lomelì, informando che Maciel faceva uso di sostanze stupefacenti, adottava uno stile di vita non conforme ai voti religiosi, violava l’obbligo di discrezione in materia di coscienza e aveva usato “trucchi e oscure manovre” per difendersi dalle accuse dei gesuiti di Comillas. Maciel con frequenti regali si era fatto degli amici nella
Curia Romana, che lo informavano delle accuse contro di lui. Dominguez rivelò che Maciel lo aveva cardinal Valerio Valeri incaricato di raccogliere notizie sulla sua vita, ma che le aveva manipolate in modo da costruire il mito di sé stesso, fu il primo a parlare dell’esistenza di un archivio riservato accanto a quello ufficiale della congregazione.
Nel 1956 il prefetto della Congregazione per i religiosi, il cardinale Valerio Valeri, sorprese Maciel nella clinica romana Salvator Mundi, dove era ricoverato per una terapia di disintossicazione dalla droga, poco dopo, il sacerdote Luis Ferreira Correa, allora vicario generale della congregazione, confermò in una lettera le accuse di Dominguez e aggiunse quella di abusi sessuali, successivamente il vescovo di Cuernavaca, Sergio Mendes Arceo, e quello di Città del Messico, Dario Miranda, chiesero con due Sergio Mendes Arceo distinte lettere al segretario della Congregazione per i religiosi della Santa Sede, Arcadio Larraona, la rimozione di Maciel da superiore generale dei Legionari di Cristo e un’inchiesta riguardo tre accuse: tossicodipendenza, abusi sessuali e mendacità.
Nello stesso anno Maciel Degollado introdusse nella regola della congregazione il voto privato di discrezione o carità. Il voto si aggiungeva ai tre canonici di povertà, obbedienza e castità: vietava ai legionari di criticare l'operato o la persona del superiore, in breve gli impediva di accusarlo, il 20 settembre il cardinale Valeri decise la rimozione di Maciel, ma non rese pubblica la decisione. Maciel la nascose, continuando a raccogliere fondi in Spagna e in Messico, mai chiarito chi si rese a lui complice per impedire di provvedere alla decisione  di Valeri, furbamente abbandonò la guida della congregazione che fu assunta dai sacerdoti legionari Antonio Lagoa e Rafael Arumì, due ex seminaristi diocesani di Comillas fedelissimi di Maciel, che continuò tramite loro a guidare la congregazione.
Il sacerdote legionario Juan Jose Vaca fu superiore provinciale degli USA dal 1971 al 1976. Nel 1976, nel lasciare la congregazione, scrisse una lunga lettera a Maciel, Maciel con i giovani rinfacciandogli 13 anni di abusi sessuali iniziati quando era adolescente. La lettera conteneva anche una lista di altri 20 seminaristi legionari, anche loro vittime di abusi sessuali da parte di Maciel. Quattro di questi sono tra gli otto ex legionari che accuseranno Maciel nel 1997. Nel 1978 e nel 1989 Vaca rinnovò le stesse accuse in due esposti riservati inviati alla Santa Sede.
Un mese prima di morire nel 1995 un altro sacerdote legionario ed ex rettore dell'università Anahuac dal 1981 al 1984, Juan Manuel Fernandez, dettò una memoria al sacerdote Alberto Athiè, che lo assisteva durante il ricovero, accusando anche lui Maciel di abusi sessuali. Athiè gli promise che si sarebbe fatto carico di ottenere giustizia.
Nel 1997 due giornalisti statunitensi, Jason Berry e Gerald Renner, raccolsero in un articolo pubblicato sul Hartford Courant le testimonianze di una decina di ex-seminaristi e sacerdoti legionari, che accusavano Maciel di aver abusato sessualmente di loro e di un'altra decina di seminaristi (gli abusi iniziarono quando erano minorenni) e di aver assolto alcuni di loro in confessione, violando il canone 977 del codice di diritto canonico. Pochi mesi dopo, due di loro, contattati dai legionari, ritrattarono le accuse, mentre altri otto ripetettero le stesse accuse in una lettera indirizzata a papa
Giovanni Paolo II. L'anno successivo incaricarono l'avvocato canonista Martha Wegan di istruire presso la Congregazione per la dottrina della fede il processo canonico contro Maciel.
Tutte le accuse arrivarono all'attenzione del prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, il cardinale
Joseph Ratzinger, futuro papa, che non pose seguito a qujoseph ratzingereste, rimandando continuamente le indagini di conferma, Ratzinger rispose che il caso era delicato per le amicizie di Maciel nella Curia romana e che bisognava avere la pazienza di attendere il momento opportuno per istruire il processo canonico.
Moltissime sono le accuse che non sono state rese note, merito del suo enorme potere e la capacità di gestire l'intera amministrazione vaticana, dove metteva un suo fedelissimo a capo di ogni ufficio, inoltre riusciva a conquistarsi le simpatie e l’amicizia di prelati influenti della Curia romana con regali e favori, in cambio del tacito accordo, di lasciarlo continuare in pace, a praticare i suoi vizietti.
DONNE E FIGLI:


Maciel aveva avuto una relazione con una donna, da cui nel 1988 era nata una figlia. Nel febbraio del 2009 la congregazione rese pubblica la notizia che iniziava a circolare in rete. La madre della ragazza dichiarò in un’intervista di essere stata minorenne quando conobbe Maciel. La ragazza e la madre dispongono di due appartamenti acquistati da Maciel distraendo fondi dai beni della congregazione, tra la congregazione e la madre della ragazza c'è stato infatti un accordo extragiudiziale già prima della morte di Maciel, che ha assicurato loro una rendita vitalizia e alcune importanti proprietà in cambio del loro silenzio.
Nell’agosto del 2009 un avvocato messicano, Josè Bonilla, dichiarò alla
CNN di rappresentare tre ragazzi messicani, che logo cnn sostengono di essere anche loro figli di Maciel. L’avvocato rivelò l’esistenza di altri due figli, una ragazza francese già deceduta, e un ragazzo inglese. Nel settembre dello stesso anno Bonilla, la madre e i tre ragazzi incontrarono il visitatore apostolico incaricato del Messico.
Nel marzo del 2010 la madre e i ragazzi comparvero in un’intervista dell’emittente televisiva messicana Noticias MVS, ripresa anche dalla CNN. La madre chiarì che dei tre ragazzi solo due erano figli naturali di Maciel, mentre il maggiore (frutto di una precedente relazione) era stato adottato. Uno dei ragazzi accusò Maciel di aver abusato sessualmente di lui quando aveva 7 anni.
Alle madri dei suoi figli Maciel si presentò con false identità, sotto le quali i suoi figli furono registrati alla nascita. Nessuna, almeno per un certo periodo, sapeva chi fosse realmente e che fosse un sacerdote. L'uso di falsi passaporti da parte di Maciel fu confermato dall'ex seminarista legionario Josè Barba. Alcuni di questi passaporti e altri documenti sono stati distrutti dai legionari prima dell'inizio della visita apostolica del 2009


   

Nel gennaio del 2005, quando, ormai stanco e vecchio, Maciel lascia la carica di direttore generale dei Legionari di Cristo, decaduto il suo potere e ormai reso innocuo da madre natura, finalmente si decide di procedere al processo canonico contro di lui, basta un anno x condannarlo e scomunicarlo al sacerdozio, pratica che comunque non può più sostenere a causa dell'età, infatti il il cardinale William Joseph Levada, successore di Ratzinger alla guida della Congregazione per la dottrina della fede, sulla base della relazione di Scicluna, tenendo conto sia dell'età avanzata di Maciel, sia della sua salute cagionevole, decise di rinunciare al Marcial Maciel nel 2004 processo canonico e di invitarlo ad una vita riservata di preghiera e di penitenza e alla rinuncia ad ogni ministero pubblico. Il comunicato della Santa Sede non specificava se l’indagine di Scicluna avesse accertato l’autenticità delle accuse, ma faceva intendere che erano state ritenute credibili e dichiarava che la decisione era stata personalmente approvata da Benedetto XVI. Si trattava di una sospensione a divinis[46]. Il comunicato terminava ringraziando i Legionari di Cristo e il Regnum Christi per il loro benemerito apostolato, indipendentemente dalla persona di Maciel.  


Secondo la comunicazione ufficiale della Congregazione dei Legionari di Cristo, Marcial Maciel Degollado sarebbe morto il 30 gennaio 2008, ci sono però versioni discordanti sulla località della morte (Miami, Jacksonville o Naples, tutte comunque in Florida, USA) e dubbi anche sulla data.

 
Questo è quanto, il commento finale è nel cuore di ognuno di noi, nella rabbia che possiamo provare, in quella che provano tutte le persone che hanno subito gli abusi sessuali, il potere, la strafottenza di questo "ministro di Dio"
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lunedì 10 maggio 2010

IL GRUPPO “Odio la Pedofilia”

Questo gruppo nasce dall’incontro di alcune persone tramite questo blog, inizialmente si chiamava “il gruppo di Zer0nestO”, ma abbiamo deciso di dargli un nome diverso, proprio perché non si occupa solamente di divulgare informazione, come fa solitamente un blog, inoltre perché Raffaele (Zer0nestO) non ha voluto che potesse sembrare il suo gruppo, ma quello di tutti, senza nessun elemento principale, tutti egualmente utili, per cui, tutti egualmente importanti, senza alcuna gerarchia o riconoscimenti particolari.
Il blog nasce da un’idea di Zer0nestO, il immagine blog gruppo invece nasce quasi spontaneamente dai discorsi di 4 persone che si sentivano poco utili alla lotta contro la pedofilia, perché non avevano modo di dare seguito con i fatti alle parole, perché sentivano tantissima gente che dichiarava la propria disponibilità a fare qualcosa di concreto, ma poi di fatto non trovavano la possibilità di farlo, e le  parole si disperdevano senza seguito, l’abbiamo chiamato “
Odio la pedofilia”, perché è il sentimento che ci accomuna.
In questo primo periodo abbiamo avuto altre adesioni, possiamo dire con gioia che gruppo odio pedofilia cresciamo di numero e abbiamo già attivato le nostre intenzioni di fare i fatti. Riceviamo molti messaggi anonimi, tramite il blog, le passiamo alla polizia informatica, ma abbiamo persone che possiedono una buona capacità informatica, che seguono questi link per arrivare alla fonte, dai link principali passati da noi, la polizia postale ha ottenuto grandi risultati, oltre non possiamo pubblicare, e comunque noi stessi veniamo tenuti in parte all’oscuro delle conseguenti indagini dai link che passiamo. Abbiamo creato un’attività di sostegno morale, in conseguenza alle richieste di persone vittime della pedofilia, specialmente adulti che hanno subito violenze sessuali da piccoli.
Collaboriamo nella composizione grafica, nell’aggiornamento e nelle pubblicazioni del blog, dove ogni componente del gruppo può inserire le sue idee, creare video, foto, articoli, tutto il materiale prima di andare sul blog viene visionato e approvato da Raffaele,  Altre iniziative di ricerca nel web, di notizie e situazioni inerenti l’argomento prevalente della lotta alla pedofilia, sono in continuo aggiornamento, facciamo molto, ma potremmo fare di più, ce bisogno di fare di più, abbiamo bisogno di aiuto, di altre persone che si uniscano a noi.
Se provi un odio profondo verso la pedofilia, se vorresti dare seguito con i fatti alla tua voglia di combattere la pedofilia, se sei stanco di sentire tante belle parole che al dunque non si concretizzano mai, sempre le odio la pedofilia stesse, sempre gli stessi discorsi, fatti dai politicanti in occasione di eventi, manifestazioni, congressi, dove si sbrigano a partecipare solo x accaparrarsi le simpatie e il voto della gente, se senti nel tuo cuore che puoi fare qualcosa, se senti in te il bisogno di combattere contro i pedofili, di proteggere i bambini, allora sei come noi, unisciti a noi, combatti con noi, abbiamo bisogno di te, non esitare, il tuo impegno non preclude alcuna rinuncia, alcuna conseguenza, puoi scegliere di restare anonimo, rilasciando solo il tuo nikname, puoi fare come meglio credi, ti chiediamo solo di considerare che abbiamo bisogno di persone come te.


X aderire al gruppo devi mandarci una email a QUESTO INDIRIZZO, indicando il tuo nome o soprannome, la tua età, se vuoi puoi dire le motivazioni che ti spingono ad entrare nel gruppo, lascia un indirizzo dove risponderti e la tua pagina facebook (se ne possiedi una) dove richiedere la tua amicizia e scambiare opinioni con gli altri componenti del gruppo.

  ti aspettiamo.
Scritto da Elena (una del gruppo)

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venerdì 7 maggio 2010

5 maggio GIORNATA CONTRO LA PEDOFILIA, poi restano solo le parole, tutti i giorni

Come al solito, tutti i personaggi della politica si sono sbrigati a rilasciare contro la violenza commenti, gonfiandosi il petto contro questo grave reato, in vari modi, hanno detto tutti le stesse cose, ce bisogno di maggiore severità nelle normative, nell’attenzione, nella prevenzione, nella solidarietà, nell’aiuto alle vittime. Niente di nuovo tra le parole, a differenza dello scorso anno, ci sono solo i numeri delle statistiche (20.000 nuovi casi ogni anno, con un aumento del 10,8 per cento negli ultimi cinque anni), che dimostrano la crescita dei reati, degli abusi, dei maltrattamenti alle giovani vittime.
Di concreto non ce niente di più dei soliti discorsi, chi alle parole aggiunge i fatti sono quelli che ogni giorno lottano contro la pedofilia, quelli che “la giornata contro la pedofilia” non è solo il 5 maggio, ma tutto l’anno. Di sicuroun cuore d'amore organizzare questa giornata è positivo, dare informazione al riguardo è sempre un bene, ma basta con le parole, basta soprattutto con chi cerca visibilità attraverso dichiarazioni appariscenti, basta con chi dice che è ora di cambiare le cose e poi si dimentica di farlo.
Si riuniscano i nostri politici, si decidano adesso, di aumentare le condanne, di togliere ogni beneficio di legge a chi commette reato di pedofilia, di applicare la tanto rinomata “tolleranza zero”. Ci  spieghino perché non succede mai quello che dicono, altrimenti, possiamo solo credere che, cercano vgiornata contro pedofiliaisibilità anche sulla pelle di quei bambini, tanto sfortunati da essere caduti nelle grinfie di un pervertito. Ben venga la  giornata contro la pedofilia, ma venga anche quella contro i pedofili, scusate il gioco di parole, ma i bambini vengono violentati tutti i giorni, non solo il 5 maggio. 
Telefono Azzurro in occasione di questa giornata ha rilasciato un dossier sulla situazione attuale della pedofilia, dati rilevati da una indagine accurata, con risultati agghiaccianti, Numeri, percentuali, casi di forme diverse di abusi, casi di 'pedofilo' selezionato a secondo del tipo di rapporto che lo lega al minore. Se si tratta cioè di un conoscente, di un parente, o addirittura di un padre. Riportiamo i più significativi:
Il 4% dei casi di maltrattamento segnalati al telefono azzurro, sono casi di abusi sessuali. Sui 6.623 casi segnalati alle linee di ascolto di Telefono Azzurro tra il 1° gennaio 2008 e il 15 marzo 2010, quelli relativi ad abusi sessuali sono stati infatti 269.
Si tratta di segnalazioni provenienti soprattutto da Lombardia, Lazio e Venetelefono azzurroto (30%).
La Sicilia occupa il quarto posto con 15 casi segnalati di abusi, Sono soprattutto le bambine e le adolescenti le principali vittime di abusi sessuali (il 66% dei casi circa), in linea con i dati disponibili a livello internazionale.
È tuttavia degno di nota il fatto che una segnalazione su tre riguardi minorenni maschi (89 casi, ovvero il 33,8%) a conferma che anche bambini e adolescenti maschi sono significativamente coinvolti in atti di abuso sessuale, soprattutto se in età inferiore agli 11 anni. 
Su 170 casi solo l’11% circa riguarda soggetti estranei, negli altri casi si tratta di soggetti esterni alla famiglia ma comunque conosciuti: tra questi, spiccano gli amici di famiglia (12,9%) e gli insegnanti (9% circa), i vicini di casa (4,7%).
Di seguito potere visionare l’intero dossier e scaricarlo:
VEDI DOSSIER PEDOFILIA 
SCARICA DOSSIER PEDOFILIA
In ultimo vogliamo sottolPierluigi Dal Pinoineare la dichiarazione di Pier Luigi Dal Pino, responsabile relazioni istituzionali di Microsoft Italia, che dice: “In Italia il 26% dei ragazzi condivide il proprio indirizzo di  casa, il 56% indica il nome della propria scuola, il 76% si scambia foto e video anche di amici e il 59% l'indirizzo di posta elettronica instant messaging
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lunedì 3 maggio 2010

1250 FOTO DI BAMBINI TORTURATI e 140.000 file pedo-pornografici terrificanti

Pedofilia e sadismo= bambini seviziati… BASTA, SI DEVE IMPEDIRE IN OGNI MODO, NON DEVE SUCCEDERE!!!
Difficilmente si scopre chi produce questi schifosi filmati, ce  sempre un’organizzazione criminale ben proteggiamoli organizzata, dietro questo terrificante mercato, arrivare ai responsabili principali x la polizia è quasi impossibile, vuoi per mancanza di mezzi (economici) necessari, piuttosto che la volontà di costruire un’indagine su scala mondiale (la provenienza dei file è l’Asia, il Sudamerica).
Ma fortunatamente è più facile scoprire chi detiene questo materiale, a tal proposito è d’obbligo una precisazione: “chi compra e scambia materiale pedopornografico è ugualmente colpevole di chi lo produce, è anche la sua mano a torturare il bambino, le normative italiane si stanno adeguando a questo concetto, infliggendo pene severe, l’acquisto, lo scambio, la richiesta di video tanto orrendi, rende vivo il mercato e di conseguenza si continua a produrre… si continua a torturare i bambini”.
 Francesco Tadini, figlio del pittore Emilio, noto gallerista d’arte milanese è stato trovato in possesso di molti video e circa 1.250 immagini contenenti anche bambini seviziati, Francesco Tadinitorturati e costretti ad atti sadici e di autoerotismo, un totale di 140.000 file nel suo pc e nelle sue chiavette usb.
Tadini inizialmente era stato chiamato a rispondere del reato di atti sessuali in cambio di denaro con minorenne, dalle indagini conseguenti venne perquisita la sua casa e trovati i file, x cui adesso dovrà rispondere anche del reato di detenzione di  materiale pedo-pornografico, ma per ora di risposte non ne ha date, visto che davanti al GIP si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Il gallerista era già stato interrogato nella prima indagine, il 17 febbraio scorso dal pubblico ministero Antonio Sangermano, sullo sfruttamento di no violenza giovani ragazze straniere. Secondo quanto ricostruito dalle indagini,  Francesco Tadini avrebbe avuto rapporti con prostitute minorenni e, a suo carico, ci sarebbero anche alcune intercettazioni telefoniche che dimostrerebbero la sua volontà di avere incontri sessuali con bambine.
Questa indagine il 26 gennaio scorso, ha portato a 11 arresti di romeni, albanesi e di un italiano accusati di aver gestito un giro di prostitute rom tra Milano e Pavia.
Al gallerista viene contestato di avere avuto rapporti sessuali con una ragazzina che aveva meno di 16 anni, che il 21 dicembre scorso incontrava in via Vincenzo Russo e pagata 500 euro.
Sempre a quanto si è appreso, riguardo a questo incontro Tadini avrebbe confessato, dicendostop pedoporno però che credeva che la ragazza fosse maggiorenne. A carico dell'uomo ci sarebbero numerose intercettazioni telefoniche, dalle quali è emerso che il gallerista milanese sarebbe stato disposto a pagare "da 1000 a 4000 euro" per avere incontri con bambine dai 3 ai 10 anni, incontri che però non ci sono mai stati. Stando alle indagini, il gallerista, dopo l'incontro del 21dicembre scorso con la prostituta minorenne (mai identificata), avrebbe telefonato a una prostituta romena di nome Elena, la quale gli aveva procurato l'incontro con la minorenne, per chiederle se riusciva a procurargli bambine molto piccole. Nella telefonata Tadini avrebbe detto di essere disposto a pagare "da 1000 a 4000 euro" per avere incontri con bambine dai 3 ai 10 anni, incontri che però non ci sarebbero mai stati, inoltre le avrebbe anche chiesto se era possibile picchiarle durante gli incontri.

 

 

 

Attualmente il cinquantenne Francesco Tadini è in galera, in custodia cautelare, in silenzio, forse per la vergogna, personaggio pubblico, conosciuto nel mondo dell’arte, organizzatore di grandi mostre, promotore  dell’associazione culturale “spazio Tadini” dove non è più presidente x sua scelta dopo le accuse di cui sopra, uomo di cultura, pacifico, sensibile alla solidarietà, nessuno avrebbe mai potuto pensare che fosse capace di tanto orrore, anche se, nonostante le prove appaiano schiaccianti, finchè non verràno pedoporno stabilita la sua colpevolezza, è giusto che goda del dubbio d’innocenza. Quello che ci auguriamo è che, dopo un giusto processo, stabilita con certezza la colpevolezza, ci sia finalmente una condanna esemplare.
Il sadismo nella pedofilia fa rabbrividire, probabilmente nessuno di noi riuscirebbe a guardare quelle foto, che ritraggono bambini sofferenti mentre vengono seviziati, ci fa male solo leggerlo, ma questo ci deve dare una maggiore forza x gridare il nostro sdegno, la nostra voglia di giustizia, x tutti i bambini vittime di questi orchi, x tutti i non in vendita bambini, x tutti noi, x il bambino che resta per sempre in ognuno di noi. Cristo, come è possibile che questi esseri facciano parte della nostra stessa razza umana? Cosa ce rimasto di umano in questi esseri?
CI VUOLE  IL MASSIMO DELLA SEVERITA’, DEVONO PAGARE CON GLI ANNI DI GALERA, CI VUOLE UNA CONDANNA ESEMPLARE.

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RISULTATI SONDAGGIO CASTRAZIONE CHIMICA

Risultati del sondaggio con votazione sulla castrazione chimica:

SI alla castrazione chimica 38%

NO alla castrazione chimica 6%

contrario alle punizioni corporali 5%

meglio la castrazione totale 51%

Risultati del sondaggio con votazione sul bracciale elettronico imposto ai pedofili:

SI 92%
NO 02%

AIUTIAMO MARIAPIA A RIAVERE LE SUE BAMBINE

Ci associamo a questa iniziativa proposta dal gruppo: MOVIMENTO CIVILE CONTRO LA PEDOFILIA - GLI ATTIVISTI, ricevuta da Monia Lorenzetti in favore di Maria Pia e le sue bambine



RAGAZZI INVIAMO OGNI 8 DEL MESE QUESTO MESSAGGIO ALLE AUTORITA’ ITALIANA/BELGA PER AIUTARE MARIA PIA A RIAVERE LE SUE BAMBINE, RAPITE DAL PADRE CHE CON IL NONNO ED ALTRE SPREGEVOLI PERSONE ABUSA DI LORO.



LA BOZZA MAIL DA INVIARE E’:

Sono stato(a) informato(a), via internet, della vicenda della Signora MAOLONI Maria-Pia e delle sue due bambine, Fiona e Milla ANTONINI.

Sono scioccato(a) di sapere che queste due bambine, rapite in Italia, sono oggi, sequestrate in Belgio e affidate alla loro famiglia paterna, sospettata di abusi sessuali .

Sono più di 1148 giorni (3 anni) che la loro mamma, MAOLONI Maria-Pia, rimane senza notizie delle sue bambine. Per altro, la famiglia materna che risiede in Belgio non può nemmeno avere dei contatti con Fiona e Milla, le loro nipotine.

Le devo dire che ho delle difficoltà a capire questa situazione e la domanda che le faccio e’ :

Per quale motivo Fiona e Milla sono state private di qualsivoglia contatto sia con la loro mamma sia con la loro famiglia materna, e perché questa situazione perdura da cosi tanto tempo ?

Voglio sperare che Lei mi potrà aiutare a capire e a rispondere a questa domanda.



Distinti saluti.



COGNOME e NOME



GLI INDIRIZZI A CUI MANDARLA:

taoufik.bensaida@cfwb.be ;spj.mons@cfwb.be ;dgde@cfwb.be ;110@childfocus.org ;jacques.barrot@ec.eeuropa.eu ;stefaan.declerck@just.fgov.be ;laetitia.lambot@cfwb.be ;info@laurette-onkelinx.be ;info@wathelet.fed.be;info@diplobel.fed.be;infodesk@ohchr.org;cbu@unicef.be ;brussels@unicef.org ; amnestynews@amnesty.fr; webmestre@amnesty.fr ;EO@ombudsman.europa.eu; drozenberg@liguedh.be; ldh@liguedh.be ;urgent-action@ohchr.org ; tb-petitions@ohchr.org; 1503@ohchr.org; epbrussels@europarl.europa.eu;roseline.demoustier@just.fgov.be; jean.gautier@diplobel.fed.be; andrew.drzemczewski@coe.int;eo@ombudsman.europa.eu; cdcj@coe.int ; rapt-parental@just.fgov.be ;kinderontvoering@just.fgov.be ;otp.informationdesk@icc-cpi.int ;contact@ajefrance.com;francesco.crisafulli@esteri.it; segreteria.bruxelles@esteri.it; ambbruxelles@esteri.it;segreteria.mons@esteri.it; segreteria.frattini@esteri.it; dgit4@esteri.it; autoritacentrali.dgm@giustizia.it;segrpart.dag@giustizia.it; vicecapodipartimento.dag@giustiziacert.it; giovannipaolo.nuvoli@giustizia.it;segreteria.dgcivile.dag@giustizia.it;










PEDOFILIA IN ITALIA le cifre

Sono 854 ogni anno i bambini scomparsi in Italia dal 1996, più di due al giorno, di cui 380 non sono ancora stati trovati . Sette bambini su mille subiscono violenze, mentre due milioni sono nel mondo i piccoli schiavi del sesso, venduti dai duecento ai mille dollari l'uno. Due bambini al giorno in Italia sono oggetto di abusi sessuali. Negli ultimi quattro anni le violenze su minori sono cresciute di oltre il 90%, passando da 305 nel '96 a 470 nel '97 a 534 nel '98 fino a 586 nel 1999. Mille i processi svolti per reati le cui vittime sono bambini abusati e maltrattati, per un terzo sotto i tre anni. Nella metà dei casi si tratta di violenze sessuali, seguite da abuso fisico (33 %), trascuratezza (21,8%) e abuso psicologico (19,8%). Ma si stima che i casi di pedofilia in Italia siano 21000 all'anno. E la nuova frontiera Internet ? Sono 7650 i siti pedofili identificati e censurati nel 1999, il 55% negli Stati Uniti, il 13% nell'est europeo, il 5% in medio oriente. Ma si stima che possono essere 10 volte tanto. 300 sono le organizzazioni pedofile che si definiscono "culturali", 15 in Italia. Il mercato on-line della pedofilia ha un giro d'affari di oltre 5 miliardi di dollari: solo il settore delle videocassette frutta 280 milioni di dollari. Una foto costa in media 30 dollari ma arriva facilmente a 100 per le violenze e le scene con animali.
Dati: Censis, Telefono Azzurro, Criminalpol

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