Prostituzione Giovanile (volontaria)
La prostituzione, in Italia, non è un reato.
Lo è lo sfruttamento della prostituzione.
Non esiste una legge ben definita al riguardo, ma chi si prostituisce volontariamente non commette reato, non si definisce nemmeno l'età minima x cui una persona possa considerarsi matura da decidere volontariamente di prostituirsi, in Svizzera da 16 anni in poi vendersi è ammesso.
Considerando che tutte le prostitute sottomesse ai papponi sono costrette da questi a dichiarare che si prostituiscono, particolarmente le minorenni, praticamente questa legge protegge i papponi.
Inoltre, un adulto preso in fragrante a fare sesso a pagamento con una prostituta minorenne non rischia nessuna condanna penale, se la/il minore afferma di essere consenziente dietro compenso, il massimo reato può essere "atti osceni in luogo pubblico", una multa e via, avanti il prossimo porco.
Questo è ciò che succede di fatto, la legge sulla prostituzione viene interpretata in questo modo, con le conseguenti "non condanne", una legge che si perde nelle varie sentenze della cassazione che ne modificano "l'interpretazione", che vengono "integrate" in altri codici, lasciando solo confusione.
La prostituzione volontaria giovanile è in forte crescita, in tutta Europa, purtroppo, oltre ai paesi poveri dell'Africa e dell'Est, cresce anche tra quelli più ricchi della nostra Europa, ma mentre sappiamo che i minori dei paesi poveri sono in realtà schiavi del sesso, quelli dei paesi ricchi lo fanno veramente, attratti dai facili guadagni, schiavi del mondo materiale, che offre felicità solo in cambio di denaro.
Con la legge Carfagna sembra si possa fare più chiarezza, in realtà è una modifica della legge Merlin, del 20 febbraio 1958 (era ora), riguardo alla prostituzione minorile nell'articolo 600 bis, seconda voce, del codice penale, si richiede: I soggetti minori stranieri non accompagnati che esercitano la prostituzione nel territorio dello Stato, sono riaffilati alla famiglia o alle autorità responsabili del Paese di origine o di provenienza, nel rispetto dei diritti garantiti al minore... [leggi tutto]
In Svizzera la maggiore età sessuale è fissata a 16 anni (art. 187 n. 1 CP). Gli adulti clienti di giovani minori di 16 anni che si prostituiscono sono punibili secondo gli articoli 187 CP (Atti sessuali con fanciulli) e 195 CP (Promovimento della prostituzione); ciò concerne sia i clienti stessi sia altre persone che favoriscono tale comportamento. Per contro, secondo il diritto penale svizzero in vigore, i contatti sessuali consensuali a pagamento tra adulti e giovani di età compresa tra 16 e 18 anni sono punibili soltanto in via eccezionale.
Sicuramente non è così che si combatte la prostituzione, in particolare quella giovanile, finché non si decide di usare normative severe, che conseguono in condanne pesanti, anche verso i giovani che lo fanno volontariamente, non si riuscirà a fermare la prostituzione, piuttosto che il turismo pedosessuale.
Il mercato del sesso è una gallina dalle uova d'oro, un giro di soldi enorme, e qualunque sistema che produce tanto denaro non viene fermato, anche passando sulla pelle dei bambini, questa è l'atroce verità.
Inoltre di tende a non mostrare quanto soffrono i bambini coinvolti in questo giro, nessun grande canale d'informazione si impegna in questa causa, qualcosa abbiamo visto dalle Jene di Italia 1, sulla Cambogia, ma è niente al confronto di un solo filmino che gira nei siti pedofili, immagini sicuramente troppo forti x mandarle nei tg di prima sera, ma un dossier, un servizio di seconda serata, che dimostri quali belve disumane sono quelli che stuprano i bambini, come lo sono altrettanto quelli che comprano i video, godendo nel vedere un bambino torturato.
Questo deve sapere la gente, ci sono video dove torturano i bambini, coi sistemi dell'inquisizione, non stiamo esagerando, purtroppo, non è possibile continuare a nascondere certe cose, x un bambino cambogiano, piuttosto che tailandese, nato nelle peggiore povertà, le probabilità di finire vittima del mercato sessuale sono dell' 80/90%.
Il nostro paese detiene il triste primato di maggior numero di turisti pedosessuali, eppure basterebbe poco x sapere chi sono, un semplice controllo ai visti del passaporto, un turista sessuale va quasi sempre nello stesso posto, un paio di volte l'anno, da solo, x 4/5 giorni; si può riconoscere e si può fermare, basterebbe invitarlo in questura e comunicargli che è controllato x sospetto turismo pedosessuale, smetterebbe subito.
L'unica vera fonte d'informazione è nel web, siamo noi, con i blog, i social network, il tam tam delle chat, noi che vogliamo far sapere al mondo intero quali atrocità subiscono i bambini, perché crediamo che se tutti sapessero, tutti si impegnerebbero, insieme a noi, x fermare gli orchi, allora saremmo veramente troppi x non essere ascoltati.
I bambini sono tutti uguali, i loro diritti no!
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