L'IMPORTANZA DI POTER ESSERE E RISPONDERE
di Elena Roath
Perché sono importanti i siti che combattono la pedofila?
Papa Wojtyla autorizzò a inviare all’episcopato di tutto il mondo una lettera di elogio e congratulazioni a monsignor Pierre Pican, vescovo francese di Bayeux, per «non aver denunciato un prete all'amministrazione civile» e «aver preferito la prigione piuttosto che denunciare il suo figlioccio-prete», rispettando la natura «sacramentale, non professionale della relazione tra i preti e i loro vescovi».
Il figlioccio-prete era don René Bissey, condannato nel 1998 a 18 anni di carcere dalla magistratura francese per aver commesso negli anni Ottanta e Novanta violenze e abusi sessuali a danno di una decina di ragazzi (il testimone reticente vescovo Pican, che nel processo tenne un contegno distaccato e altezzoso, ebbe soltanto tre mesi con la condizionale).
Nell’episodio, ci sono a mio parere, tutti gli ingredienti per affermare il perché, diventa importante, quanto necessario, creare siti antipedofili, che li facciano sentire pressati, ma soprattutto non accettati, in particolar modo in Italia, dove è presente una chiesa sempre più interessata alle apparenze e al potere politico, piuttosto che alla pace e l'amore da loro professato, o una legislazione che ha scordato, ormai da molto tempo, il motto "la legge è uguale per tutti"; infatti il nostro, è uno dei paesi che da più diritti agli accusati, piuttosto che alle vittime, che molto spesso sono costrette al silenzio o alla “vendetta personale”.
I siti antipedofili forniscono, non solo informazioni di prevenzione, per i bambini e le loro famiglie, contro questi eventi, non rintracciabili in altri modi (televisione-pubblicità- ecc..) ma hanno anche degli spazi in cui ogni persona può raccontare i suoi vissuti (documenti importantissimi) senza essere spinta a vergognarsi o sentirsi in qualche modo colpevole (come spesso capita quando ad affrontare i problemi è l'ignoranza).
Questi siti ci permettono di essere uniti, non siamo più soli con le nostre paure, ma consapevoli e preparati, perché' il miglior modo di affrontare il tuo nemico è studiarlo, conoscerlo, facendolo diventare preda e non più predatore.
Noi individuiamo i loro sporchi siti, le loro chat, li cerchiamo, senza dargli tregua, gli faremo chiudere tutte le loro schifose pagine web, come abbiamo fatto finora.
Perché' la vera Italia, quella che protegge i suoi figli, quella che vuole l'amore prima dei soldi, quella che ti vuol far sentire parte di essa, che combatte la perversione e le sue conseguenze.
LA VERA ITALIA SIAMO NOI, noi non ci facciamo giustizia da soli, noi vogliamo giustizia, la dove non viene fatto nulla.
Per me questo, più che importante è necessario, non è giusto che nella nostra Italia "arretrata", non vengano presi seri provvedimenti, contro una cosa che, al contrario, si evolve sempre di più.
Ad esempio, Negli USA è in vigore la cosiddetta "Legge Megan", (che prende il nome da Megan Kanka, bimba di sette anni rapita, violentata e uccisa nel 1994, da un vicino di casa pluripregiudicato per reati sessuali su minori), la legge prevede che, chiunque venga condannato per qualsiasi genere di reato a sfondo sessuale, perda essenzialmente ogni diritto alla Privacy, per un periodo variabile, da un minimo di 10 anni dalla data del reato fino a tutta la vita, con l'obbligo di registrare, presso le forze dell'ordine, il proprio domicilio e i propri spostamenti, il divieto assoluto di frequentare, o risiedere nelle vicinanze di, luoghi abitualmente frequentati da minori o dal genere di persona normalmente bersaglio dei propri crimini, e in taluni casi, l'affissione di tali dati in un registro pubblicamente consultabile; alcune municipalità statunitensi, offrono la possibilità a chiunque, di accedere a tali dati, tramite appositi siti Internet.
Un'ampia parte dell'opinione pubblica la sostiene, basandosi sul fatto che i predatori sessuali tendono ad un alto grado di recidività.
E in Italia?
in Italia la privacy di un pedofilo vale di più dei suoi atti, vengono fatte tremila leggi per la protezione della privacy, per cui se io voglio far sapere al mondo chi è questa persona e con chi ha a che fare la gente quando presta del sale ad un vicino, commetto un reato, non mi giustifica il fatto che sono a conoscenza del pericolo che corre chi si lascia avvicinare da questa persona, almeno fino a quando non commette l'ennesima violenza, cioè quando è troppo tardi.
i nostri siti semplicemente dicono NO:
NO al pedofilo a piede libero
NO all'ignoranza
NO alla comprensione senza condanna
NO al silenzio
NO alla paura
Perché la pedofilia è come un tumore, se non lo individui e non lo affronti in tempo, ti distrugge.
Polly Klaas, Megan Kanka, Carlie Brucia, Jessica Lunsford, Amber Hagerman, Samantha Runnion, brutalmente violentate e uccise dalla perversione della pedofilia
La pedofilia non basta odiarla, bisogna combatterla!!!
con amore ..roath
questo articolo è di Elena Roath
0 commenti:
Posta un commento