Più di 750.000 “predatori” sessuali a caccia di bambini, sono connessi a internet in modo continuativo * 40 milioni di bambini nel mondo sono vittime di abusi sessuali: 1 bambina su 4 e 1 bambino su 9 hanno subito qualche forma di abuso sessuale prima di compiere i 18 anni

giovedì 27 gennaio 2011

Condanna per possesso di file pedoporno nel proprio pc

Condannato per pedopornografia anche chi pedoporno ha nell'hard disk del proprio computer file destinati al cestino e quindi cancellati, lo precisa la Corte di cassazione con la sentenza n. 639 del 13 gennaio.
La corte ha così respinto il ricorso di uno psicologo che era stato condannato a 3 anni di reclusione dalla Corte d'appello di Palermo e l'interdizione per 5 anni dai pubblici uffici per essersi procurato, attraverso l'accesso a internet, pagato con carte di credito, immagini di contenuto pedopornografico.
pedoporno L'avvocato difensore sosteneva che la sola visione e il conseguente acquisto di immagini dal contenuto pornografico con la partecipazione di minori non possa considerarsi reato, ma dimenticava (volontariamente) che dal 1998, con l'articolo 4 della
legge 269 non è più così.
Chi si procura materiale pedopornografico scaricato attraverso downloading da un sito internet a pagamento «offende la libertà sessuale e individuale dei minori coinvolti come il comportamento di chi lo produce», di conseguenza commette un reato anche solo visionando tali immagini, che restano comunque a sua disposizione nel tempo della visione e producono traccia nell'hard disc.
Ma torniamo allo psicologo, che è siciliano e questa è l'unica notizia che sappiamo, la legge sulla privacy, ci impedisce di sapere chi è, ma soprattutto, dove potrebbe tornare ad esercitare, questa legge tutela lui a discapito nostro, che potremmo affidargli nostro figlio come paziente, ignari del pericolo che stiamo correndo.
Nel pc del pedofilo siciliano è stato riscontrato un "elevato numero" delle immagini in questione, come riportato sul referto dei tecnici delle indagini, un "elevato numero" si può riferire a circa 100 o 1.000 oppure 10.000, ma questo non ci è concesso di saperlo.
pedoporno Inoltre il materiale incriminato è stato volontariamente scaricato, risultano i pagamenti con la card, era cestinato nel computer, ma come tutti sappiamo, facilmente recuperabile.
La condanna a 3 anni di reclusione e l'interdizione per 5 anni dai pubblici uffici è dunque definita, la cassazione ha sentenziato e il condannato deve essere recluso x scontare la sua pena, con tre anni di galera, che saranno presto modificati in arresti domiciliari, poi dopo 5 anni (salvo ulteriori benefici di legge), potrà tornare ad esercitare la sua professione.
Una condanna ridicola se consideriamo la "reale gravità" del reato commesso, purtroppo il "cliente" non è ritenuto altrettanto colpevole di chi produce la pedopornografia, mentre invece questa non esisterebbe senza clienti che aumentano la richiesta.
pedoporno Spesso chi acquista questi file non si rende conto o se ne frega di quali atroci sevizie subiscono i minori, molti preferiscono le foto perché si infastidiscono nel sentire i lamenti dei video e non si eccitano abbastanza (che schifo).
Come si può considerare meno colpevole chi compra da chi vende?
E' chiaro che senza domanda non ci possa essere offerta, è una legge di mercato, x cui chi produce e chi consuma è ugualmente colpevole, di un reato gravissimo, non si può dare una condanna a 3 anni, la stessa pena x un furtarello, qui si tratta di bambini torturati, segnati x sempre da questa esperienza allucinante.
pedoporno Si deve colpire chi acquista questo materiale pedoporno, è l'unico modo x fermare questo schifo, praticamente è impossibile risalire a chi lo produce, ma togliendo i "clienti" inevitabilmente si blocca la produzione, x farlo bisogna incrementare la pena, considerare chi visiona come chi tortura materialmente, ci vuole una legge specifica, che non considera perdono, ne pedoporno benefici.
Continuiamo a chiederci perché non sia ancora stata creata, intanto lo psicologo siciliano, protetto dalla riservatezza, si troverà ad esercitare la sua professione al termine dei 5 anni di interdizione, probabilmente avrà clienti minorenni, accompagnati da ignari genitori nelle grinfie del mostro.

Read more...

mercoledì 19 gennaio 2011

Microchip sottocutaneo ai bambini

Fino ad ora il chip veniva usato solo per gli animali.
microchip inserito Ora hanno trovato il modo di renderlo appetibile anche agli esseri umani.
Noi lo pensiamo x la sicurezza dei nostri bambini, che in questo modo possono essere rintracciati senza problemi.
Chiaramente sono diverse le opinioni al riguardo, tra chi vede un ottimo sistema x tenere sotto controllo i propri figli e chi, al contrario, pensa che sia esagerato e opprimente un controllo a distanza.
Usarlo esclusivamente x i bambini
inserimento del microchipsecondo  noi può essere molto efficiente, stabilito con certezza che non ci sono controindicazioni nell'inserimento sottocutaneo, il microchip è di fatto assolutamente innocuo, non crea nessun danno fisico, ne può crearlo nel tempo, può essere inserito x un periodo determinato ed estratto con la stessa semplicità con cui viene inserito, può essere applicato anche ad un neonato ed eliminato nell'età adolescenziale, o quando si ritiene che un ragazzo/a sia in grado di difendersi da un pedofilo che tenta di adescarlo.
Vogliamo puntualizzare che riteniamo inopportuno usare il microchip x controllare i nostri figli 24 ore al giorno, divenendo Yara Gambirasio un "grande fratello" piuttosto che un genitore, x quello oltretutto esiste già il cellulare, mentre, crediamo che sia un ottimo modo x impedire ai pedofili di avvicinare i nostri giovani ragazzi, pensiamo ad esempio, alla piccola Yara Gambirasio, che ormai da molto tempo è scomparsa, ma anche a quei casi di allontanamento volontario, dove prima di tutto si vuole ritrovare il proprio figlio e poi capire cosa sia effettivamente accaduto.
Inoltre è fuori dubbio che i pedofili trovino vita difficile con questo sistema.
Ma cosa è e come funziona un microchip sottocutaneo?
IL MICROCHIP BIOLOGICO DI IDENTIFICAZIONE INTERNAZIONALE:
Il microchip è un circuito integrato applicato nel tessuto sottocutaneo.
I microchip sono delle dimensioni circa di un chicco di riso e sono basati su una tecnologia passiva
RFID (identificazione a radio frequenza), sono apparecchi inerti, chiamati appunto RFID e perciò non contengono alcuna forma di energia interna, i componenti di base sono tre:
* Un chip di silice (circuito integrato);
* Un nucleo di ferrite circondata da un filo di rame;
* Un piccolo condensatore.
Il chip contiene il numero di identificazione, più I circuiti elettrici per trasmettere le informazioni al lettore, il nucleo è di ferrite o di ferro e agisce come una radio antenna, pronta a ricevere il segnale del lettore, il condensatore funziona da sintonizzatore, microchip formando un circuito LC con l’antenna.
Questi componenti sono racchiusi entro una capsula di vetro biocompatibile, e sigillati ermeticamente per impedire l’ingresso di liquidi corporei.
Il "chip" contiene al suo interno il numero d'identificazione, più circuiti elettronici per trasferire tale informazioni allo scanner. Il nucleo di ferrite funziona come un'antenna radio, adatta a ricevere segnali dallo scanner.
La superficie esterna della capsula è trattata con microsolchi per facilitare l'ancoraggio nei tessuti sottocutanei ed impedirne la migrazione.

Negli USA, tra i giovani sta diventando sempre più di moda farsi iniettare questo microchip chip, che può trasmettere dei codici x accedere al computer piuttosto che aprire una porta, ma possono essere programmati anche per altri scopi.
La spesa del materiale e dell'istallazione è di circa 50 dollari.
In Svizzera vige una legge che impone di inserirlo al proprio cane, il tal modo tutti gli  animali verranno catalogati e collegati al computer centrale, che potrà rintracciarli in qualsiasi momento, assegnargli una scheda medica e sapere, nel caso, chi è tanto stronzo da abbandonarli.
Da un lato è molto utile l'uso del chip, dall'altro offre un vero e proprio controllo totale, immaginiamo che ogni persona ne abbia uno istallato dentro di se, che possieda tutte le sue informazioni personali, microchipmediche, disciplinari, tutti sotto controllo del Grande Fratello.
Nel nostro caso vediamo l'utilità di questo sistema solo applicandola alla lotta contro la pedofilia, riteniamo che il microchip debba essere inserito interno ai 6 anni e mantenuto fino ai 18 anni di età, cioè fin quando un ragazzo diventa (per legge) un uomo, responsabile di se stesso.
In effetti disinnescarlo, come estrarlo è molto semplice e dura pochi minuti.
firma

Read more...

venerdì 14 gennaio 2011

EurAfrica: soldi scomparsi

EurAfrica, grandi progetti, iniziative di solidarietà dall'Europa verso l'africa, logo di EurAfrica conferenze x lodare questa società, tante, tantissime parole, ma zero fatti, in pratica EurAfrica non ha (ancora) fatto niente di concreto.
Con appena 10.000 euro di capitale e nessuna competenza in fatto di smaltimento di rifiuti, diviene affidataria del progetto di recupero della
discarica di Dandora a Nairodi (Kenya).
discarica di Dandora Ma vediamo in che modo riceve questo mandato dal ministero dell'ambiente con supporto economico iniziale di 721.000 euro, dall'allora ministro Pecoraro Scanio:
1) Il governo del Kenya inoltra una richiesta con progetto di esecuzione a quello italiano, in relazione ai gravi danni ambientali causati dalla pessima gestione della
baraccopoli di Korogocho discarica sopra citata, relazionando anche le condizioni di vita disumane delle persone che risiedono nella baraccopoli di Korogocho, sita praticamente tra i rifiuti, 120.000 esseri umani in un kilometro quadro.
2) La documentazione viene accolta dal
Pecoraro Scanio nostro governo e girata al ministero competente, quello dell'ambiente, che aveva già mostrato interesse al problema, andando a visitare la discarica, il ministro dell’ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, accompagnato dal viceministro degli esteri con delega all’Africa  e alla cooperazione, Patrizia Sentinelli, dichiararono di essere rimasti scioccati da tanta miseria, "sembrava di P. Sentinelli essere in un girone dantesco dell'inferno, rovistano tra il pattume in cerca di qualcosa di commestibile, che non sia troppo marcio" dichiarò al ritorno dall'Africa la Sentinelli.
3) Esaminando la documentazione si scopre che non è stata redatta dal governo keniano, nessun ufficio di alcun ministero del Kenya aveva compilato e presentato tale progetto, ulteriori accertamenti dimostrano che a scriverlo era stata la signora Federica
logo della Doralco Fricano, funzionario del ministero italiano dell’ambiente e presentato da un'altra società, la "Doralco", di proprietà (guarda caso) di uno dei soci di Eurafrica, affidatario del mandato e del conseguente sostegno economico.
4) Preso atto che praticamente un'unica società aveva presentato la richiesta e
discarica di Dandora accolta con mandato a se stessa, i funzionari italiani indagano su chi sia e chi la possiede, scoprendo che la sua sede legale è a Napoli, via Arno 36, non in un ufficio ma in casa dell’amministratore unico, Tiziana Perroni, e quella operativa a Roma, viale Mazzini 145, ancora nella casa dell’altro socio, Bruno Calzia, i due sono marito e moglie e praticamente non esiste un ufficio pubblico di riferimento.
Solo un sito web, dove si esalta la grande
homepage EurAfrica professionalità, i grandi progetti, l'enorme territorio di competenza in Africa, Kenya (HQ africano), in Eritrea, in Etiopia, in Sudan e in  Somalia, ma sono in espansione verso altre nazioni africane, trascurando il piccolo particolare che non hanno fatto niente di concreto x nessuno di questi paesi.
5) Considerando i risultati dell'indagine e che EurAfrica non possiede nessuna competenza in fatto di smaltimento di rifiuti, nel caso specifico, ma comunque non
discarica di Dandora dimostra alcuna capacità in nessun tipo di progetto di risanamento ambientale, economico, sanitario e di aiuti umanitari generici, mancando totalmente di esperienza, non avendo mai provveduto alla realizzazione di un programma di solidarietà tra Europa e Africa, inoltre con un capitale di soli 10.000 euro toglie il mandato alla società e blocca i fondi economici.
6) In risposta alla rimozione del mandato l'amministratore unico Tiziana Perroni presenta una lettera “Eurafrica Management and Consulting nasce nel 2002 su iniziativa di Vittorio Travaglini e Bruno Calzia, d’intesa con il gruppo De Nadai, una multinazionale italiana presente ed operante in molti paesi dell’Africa, Medio Oriente, Penisola Arabica, Asia, Nord e Sud America”.
La società "De Nadai" è tra le più attive e rispettate, nasce in Eritrea, dove il suo enorme contributo allo sviluppo agricolo è
logo della De Nadai stato decisivo per abbassare la percentuale di povertà, affidando terreni e macchinari a famiglie che morivano di fame (non per modo di dire), esportando questo ottimo sistema ad altri paesi africani nelle stesse condizioni.
La De Nadai non si limita a fare l'elemosina, ma offre la possibilità alle persone di essere autosufficienti, restituendogli la dignità perduta tra la miseria.
La signora Bianca De Nadai, consultata x confermare l'intesa di collaborazione con EurAfrica, citata nella lettera di Tiziana Perroni dichiara “Ho sentito parlare di questa storia, che però non ha assolutamente il nostro avallo. Noi ne siamo estranei”, in pratica non esiste alcun collegamento tra le due società (chissà perché non ci stupisce affatto).
Per quanto riguarda le persone citate, di Bruno Calzia già sappiamo essere anche lui proprietario della società nonché marito dell'amministratore, Vittorio Travaglini risulta invece proprietario della EurAfrica Kenya, insieme a Carzia, di cui è direttore generale Renzo Bernardi, il rappresentante esclusivo della Beretta, della British Aerospace, della francese Sagem, dell’Oto Melare, tutte società che producono armi.
7) Sulla lettera scritta, la Perroni aggiunge “In considerazione della presenza e dell’affidabilità di Eurafrica in Kenya, la società è stata proposta e indicata dal Ministry of Local Government come project leader”,
Musikari Kombo, che ne era il ministro keniano a quel tempo, è stato raggiunto nel suo ufficio in Harambee Avenue, nel centro di Nairobi, alla richiesta di conferme sulla citazione nella lettera, alzando le mani e con un sorriso ironico risponde “Di questa storia non so nulla”, Musikari Kombo successivamente, dopo verifiche interne al suo ministero si scopre che il suo direttore generale, Salomon Boit, ha organizzato a Nairobi, il 15 agosto 2007, senza avvisare il suo ministro, una riunione cui aveva partecipato, tra gli altri, il direttore generale del ministero dell’ambiente italiano, Corrado Clini. Musikari Kombo fa dell’ironia: “Ma come? In Italia in quel periodo non siete tutti in vacanza?”.
Salomon Boit, chiamato in causa come effettivo mandante dell'incarico a EurAfrica a nome del famigerato Ministry of Local Government dice “Non è vero. Mostrino le nostre lettere d’incarico, se le hanno. Non sapevo nulla della società prima di aver conosciuto quel 15 agosto il loro rappresentante, Renzo Bernardi”.
8) Praticamente tutti amici e conoscenti
tutti amici finché tutto fila liscio, un mandato assegnato ancor prima di avvallare il progetto, ma appena si scopre che il documento non arriva dal ministero del Kenya, nessuno conosce nessuno, nessun chiarimento risulta chiaro, anzi di chiaro emerge che tutta questa storia puzza più della discarica di Dandora.
Io credo in Dio, rispetto chi è ateo come rispetto chiunque la pensa diversamente da me, con gli anni ho imparato a rispettare gli esseri umani in quanto tali, perché nel petto degli uomini esiste un cuore, ma come posso rispettare chi sfrutta la povertà più misera x comprarsi la macchina bella, o la vasca con l'idromassaggio, o chissà quale altro lusso, parlo di rispetto perché credo che una delle cose belle della vita sia guadagnarsi il rispetto della gente onesta.
bambini tra i rifiuti Mi paragono per un attimo a queste persone senza dignità, come sono diversi da me, come sono diversi dalle brave persone, che vedendo immagini di estrema povertà sentono un morso nel cuore, quando scoprono che proprio sfruttando l'estrema povertà i pedofili abusano di bambini che hanno avuto la sfortuna di nascere nella povertà, dove nessuno si accorge della tristezza nei loro occhi, perché nessuno li guarda mai negli occhi.
Nel nostro blog più volte abbiamo scritto che non chiediamo soldi e non li accettiamo, quando qualche brava persona vuole darcene comunque, non sono i soldi che ci aiutano, ma il vostro rispetto, divulgare le malefatte è
discarica di Dandora l'unico modo x fermarle, noi passiamo ore a costruire questi articoli, a fare ricerche su società senza scrupoli, se volete aiutarci, divulgate il nostro blog, se pensate che un altro blog sia migliore del nostro divulgate quello, l'importante è che tutti sappiano che esistono queste persone, che esiste un sistema tanto marcio che le protegge, solo in questo modo possiamo renderle pubbliche, solo rendendole pubbliche possiamo impedirgli di continuare ad esistere.
Alleghiamo l’articolo nel nostro blog “
La baraccopoli dei rifiuti” e il riassunto con rispettive date sulla successione dei fatti linkato nella finestra “vivere nella discarica”.
Non smetteremo di seguire questa vergognosa storia, malgrado qualcuno ci esorta di continuo a farlo.
firma

Read more...

martedì 4 gennaio 2011

Manifestazione contro il silenzio della chiesa sui preti pedofili

In piazza contro gli abusi dei preti pedofili.
Manifestazione delle vittime dei preti
manifestazione pacifica pedofili "Per chiedere al Papa di agire seriamente e di ordinare ai vescovi di denunciare i preti pedofili". Tra di loro un gruppo di ex allievi sordomuti dell'istituto Antonio Provolo di Verona e una vittima di Savona, Francesco Zanardi, 40 anni, in sciopero della fame da 11 giorni contro il vescovo di Savona, Vittorio Lupi, perché "provveda a denunciare i preti pedofili". Tra gli slogan del sit-in, alcuni cartelli con scritto: "Giù le mani dai bambini"; "Chiesa senza abusi"; "Il Papa protegge i preti pedofili".
La contestazione si è svolta davanti Castel Sant'Angelo, chiaramente anche noi del gruppo "
Odio la Pedofilia" eravamo presenti, nel corso della manifestazione abbiamo riconosciuto padre Federico Lombardi, direttore della spadre F. Lombardiala stampa vaticana, che a suo dire era intervenuto x dare solidarietà alle vittime della pedofilia clericale, duramente contestato da tutto il corteo perché colpevole di aver sempre cercato di  nascondere i molti episodi di pedofilia dei sacerdoti, la stampa vaticana non si è mai espressa apertamente in merito, ammettendo le colpe solo quando ormai le prove erano eloquenti.
Malgrado il sit-in fosse pacifico, molte persone (compresi noi del gruppo) sono state fermate ed identificate,
Gianluca Peciola (sel) chiederà al questore e al prefetto che siano spiegate le ragioni di questo G. Peciola inspiegabile episodio.
Padre Lombardi, intervenendo alla manifestazione voleva dimostrare che il vaticano è dalla parte delle vittime, raggirandoci con i bei discorsi che i preti sanno far bene, ma in risposta sono arrivati gli insulti, gridati in varie lingue, perché ormai le parole non bastano più, il vaticano deve prendere seriamente in considerazione di punire severamente gli abusi sessuali con scomuniche, ripulendo la chiesa dai preti pedofili definitivamente.
Un esempio x tutti è
don Domenico Pezzini, sacerdote della diocesi di Lodi che nel don D. Pezzini maggio scorso è stato arrestato per violenza sessuale aggravata nei confronti di un ragazzino del Bangladesh, ma da molti anni aveva incontri "privati" con giovani extracomunitari attestati anche dalle intercettazioni telefoniche, eppure continuava ad esercitare il suo ministero, fino all'arresto, e ancora non è stato allontanato dalla chiesa, cosa che anche in questo caso non succederà mai e probabilmente tornerà a fare esattamente ciò che faceva prima, vestito da sacerdote contornato di bambini, intanto è stato condannato a 10 anni di carcere senza beneficio di arresti domiciliari, ma il potere del vaticano è grande e chissà come andrà a finire.
manifestazione pacifica Di casi come questo ne conosciamo tanti, probabilmente non riusciremmo nemmeno ad elencarli tutti, ma in ogni singolo episodio il vaticano si è sempre prodigato in difesa dei suoi preti e mai delle loro vittime.
Non si stupisca padre Lombardi, se è stato accolto ad insulti, voleva raggirare la verità, usando le sue doti di grande oratore, ma di chiacchiere, anche se ben composte, ne abbiamo le palle piene, e ci scusi se non siamo educati e istruiti come lui, ma noi, malgrado l'istruzione limitata, non stupriamo i bambini.
Caro padre Federico Lombardi, se vuole la nostra riconoscenza, cominci con un bel comunicato ufficiale della stampa vaticana, dove denuncia il sistema di protezione dei preti pedofili, che da sempre esiste all'interno della chiesa cattolica, cominciando dal documento "
Crimen Sollicitationis".

firma

Read more...

sabato 1 gennaio 2011

La baraccopoli dei rifiuti

NAIROBI (KENYA) La discarica di Dandora.frugare nella discarica di DandoraGigantesca, una montagna di rifiuti gettati in continuazione, senza alcuna precauzione, di fronte alla baraccopoli di Korogocho, una delle più grandi, con oltre centomila persone.
Nel comples
bimba che mangia i rifiutiso attorno a questo sito, negli slums, vive un milione di persone, che respirano i suoi fumi tossici, il governo non si  è mai interessato al problema, continuano ad arrivare i rifiuti della capitale senza nessun criterio, tutela o attenzione, per l’ambiente e chi ci vive.
Per la baraccopoli di Korogocho, i rifiuti sono l'unico sostentamento, in particolare per i molti bambini orfani che vivono abbandonati a se stessi, frugando tra gli avanzi in cerca di cibo che non sia troppo avariato, o di plastica da rivendere, o qualsiasi altro materiale che possa in qualche modo tornare utile.
Il tasso di mortalità tra questi
bambini nella discaricapoveri bambini è altissimo, entro i 18 anni di età oltre la metà di questi giovani è "imbottito" di metalli pesanti a causa del fetore che  respirano da sempre, che sprigiona ogni sorta di gas velenosi, le conseguenze oltre alla morte sono malattie polmonari, fisico fortemente debilitato e instabilità mentale.
Il paradosso è che, quando il governo decise di spostare la discarica, ormai colma, la popolazione della baraccopoli si oppose, difendendo la loro mondezza ad ogni costo, perché questa è la loro unica possibilità x sopravviverebaraccopoli di Korogocho I bambini, come al solito, pagano la povertà della famiglia, crescendo tra la pattumiera di un'intera città, mangiando come cani randagi gli avanzi del cibo gettato, frugando tutto il giorno tra gli scarti, sentendosi parte di questi, gettati anch'essi nella montagna dei rifiuti.
La povertà, nella sua massima espressione, attira sempre i pedofili, che sanno bene come approfittare di quelle creature innocenti per soddisfare la loro perversione.
Oltre a vivere nel modo più disagiato, questi
malattie della discarica bambini, subiscono anche gli abusi sessuali di chi di umano non possiede veramente niente, ma sappiamo bene che razza di merde sono i pedofili, di conseguenza alle violenze si moltiplicano le infezioni dell'aids, ma mentre da noi le cure di questa malattia sono all'avanguardia e praticamente non si muore più, in africa queste medicine non circolano, almeno tra i poveri, che sono condannati ad una morte che si potrebbe evitare.
La discarica è il sostentamento per almeno centomila famiglie, che x vivere frugano tra i rifiuti e muoiono lentamente respirando i
bambini africani fumi tossici che i rifiuti trasmettono, vivere degli scarti degli altri, essere scarti del sistema, lasciati abbandonati, nascosti agli occhi del mondo che non può accettare questa estrema povertà, ma invece di occuparsene finge che non esista, occhio non vede cuore non duole, bambini vittime di tutto questo schifo, messi al mondo x essere venduti.
La discarica di Dandora dovrebbe essere uno
Pecoraro Scanio dei primi problemi da risolvere, invece per trovare chi ne denuncia l'esistenza, si deve cliccare sui piccoli blog come questo.
L'Italia nel 2008 stanziò 721.000 euro x aiutare la popolazione della baraccopoli di Korogocho,
Pecoraro Scanio si impegnò in prima persona con il governo keniota, per questo sostentamento, che doveva essere seguito da altri contributi economici, ma il ministero delle finanza del Kenya non ha mai ricevuto i 721.000 euro, che risultano evaporati tra i vari trasferimenti, si aprono due inchieste, del ministero dell'ambiente e della magistratura, entrambe archiviate.
Ma un processo è attualmente in corso, contro il missionario
Padre Alex Zanotelli e il giornalista Massimo Alberizzi, che avevano denunciato l'ammanco, puntando il dito sulla società "EurAfrica" che adesso ne chiede la testa, offesa dalle loro accuse, ma intanto i soldi sono spariti, guarda caso proprio dalle loro casse.
padre Alex Zanotelli Anche in questa triste storia, chi cerca di aiutare la povera gente ed i bambini, viene perseguito dalla legge di un sistema quanto mai marcio, chi ne trae vantaggi economici fregandosene della sofferenza estrema, viene premiato, con 721.000 euro si può comprare una Ferrari, una bella villa al maMassimo Alberizzire, una stupenda barca di 10 metri, si può fare una vita agiata, perché mai si dovrebbero sprecare x aiutare bambini costretti a cercare il cibo nelle discariche.
I bambini poveri fanno la felicità dei pedofili,  che sono persone benestanti, perché mai dovremmo impedire che restino poveri.
Queste sono le regole della società in cui viviamo, e forse, noi che ancora abbiamo un'anima, una coscienza, siamo i "sorpassati", non ci resta che piangere e sognare che un giorno tutto lo schifo del mondo, possa andare giù con la merda, tirando la catena del cesso. 
firma

Read more...

RISULTATI SONDAGGIO CASTRAZIONE CHIMICA

Risultati del sondaggio con votazione sulla castrazione chimica:

SI alla castrazione chimica 38%

NO alla castrazione chimica 6%

contrario alle punizioni corporali 5%

meglio la castrazione totale 51%

Risultati del sondaggio con votazione sul bracciale elettronico imposto ai pedofili:

SI 92%
NO 02%

AIUTIAMO MARIAPIA A RIAVERE LE SUE BAMBINE

Ci associamo a questa iniziativa proposta dal gruppo: MOVIMENTO CIVILE CONTRO LA PEDOFILIA - GLI ATTIVISTI, ricevuta da Monia Lorenzetti in favore di Maria Pia e le sue bambine



RAGAZZI INVIAMO OGNI 8 DEL MESE QUESTO MESSAGGIO ALLE AUTORITA’ ITALIANA/BELGA PER AIUTARE MARIA PIA A RIAVERE LE SUE BAMBINE, RAPITE DAL PADRE CHE CON IL NONNO ED ALTRE SPREGEVOLI PERSONE ABUSA DI LORO.



LA BOZZA MAIL DA INVIARE E’:

Sono stato(a) informato(a), via internet, della vicenda della Signora MAOLONI Maria-Pia e delle sue due bambine, Fiona e Milla ANTONINI.

Sono scioccato(a) di sapere che queste due bambine, rapite in Italia, sono oggi, sequestrate in Belgio e affidate alla loro famiglia paterna, sospettata di abusi sessuali .

Sono più di 1148 giorni (3 anni) che la loro mamma, MAOLONI Maria-Pia, rimane senza notizie delle sue bambine. Per altro, la famiglia materna che risiede in Belgio non può nemmeno avere dei contatti con Fiona e Milla, le loro nipotine.

Le devo dire che ho delle difficoltà a capire questa situazione e la domanda che le faccio e’ :

Per quale motivo Fiona e Milla sono state private di qualsivoglia contatto sia con la loro mamma sia con la loro famiglia materna, e perché questa situazione perdura da cosi tanto tempo ?

Voglio sperare che Lei mi potrà aiutare a capire e a rispondere a questa domanda.



Distinti saluti.



COGNOME e NOME



GLI INDIRIZZI A CUI MANDARLA:

taoufik.bensaida@cfwb.be ;spj.mons@cfwb.be ;dgde@cfwb.be ;110@childfocus.org ;jacques.barrot@ec.eeuropa.eu ;stefaan.declerck@just.fgov.be ;laetitia.lambot@cfwb.be ;info@laurette-onkelinx.be ;info@wathelet.fed.be;info@diplobel.fed.be;infodesk@ohchr.org;cbu@unicef.be ;brussels@unicef.org ; amnestynews@amnesty.fr; webmestre@amnesty.fr ;EO@ombudsman.europa.eu; drozenberg@liguedh.be; ldh@liguedh.be ;urgent-action@ohchr.org ; tb-petitions@ohchr.org; 1503@ohchr.org; epbrussels@europarl.europa.eu;roseline.demoustier@just.fgov.be; jean.gautier@diplobel.fed.be; andrew.drzemczewski@coe.int;eo@ombudsman.europa.eu; cdcj@coe.int ; rapt-parental@just.fgov.be ;kinderontvoering@just.fgov.be ;otp.informationdesk@icc-cpi.int ;contact@ajefrance.com;francesco.crisafulli@esteri.it; segreteria.bruxelles@esteri.it; ambbruxelles@esteri.it;segreteria.mons@esteri.it; segreteria.frattini@esteri.it; dgit4@esteri.it; autoritacentrali.dgm@giustizia.it;segrpart.dag@giustizia.it; vicecapodipartimento.dag@giustiziacert.it; giovannipaolo.nuvoli@giustizia.it;segreteria.dgcivile.dag@giustizia.it;










PEDOFILIA IN ITALIA le cifre

Sono 854 ogni anno i bambini scomparsi in Italia dal 1996, più di due al giorno, di cui 380 non sono ancora stati trovati . Sette bambini su mille subiscono violenze, mentre due milioni sono nel mondo i piccoli schiavi del sesso, venduti dai duecento ai mille dollari l'uno. Due bambini al giorno in Italia sono oggetto di abusi sessuali. Negli ultimi quattro anni le violenze su minori sono cresciute di oltre il 90%, passando da 305 nel '96 a 470 nel '97 a 534 nel '98 fino a 586 nel 1999. Mille i processi svolti per reati le cui vittime sono bambini abusati e maltrattati, per un terzo sotto i tre anni. Nella metà dei casi si tratta di violenze sessuali, seguite da abuso fisico (33 %), trascuratezza (21,8%) e abuso psicologico (19,8%). Ma si stima che i casi di pedofilia in Italia siano 21000 all'anno. E la nuova frontiera Internet ? Sono 7650 i siti pedofili identificati e censurati nel 1999, il 55% negli Stati Uniti, il 13% nell'est europeo, il 5% in medio oriente. Ma si stima che possono essere 10 volte tanto. 300 sono le organizzazioni pedofile che si definiscono "culturali", 15 in Italia. Il mercato on-line della pedofilia ha un giro d'affari di oltre 5 miliardi di dollari: solo il settore delle videocassette frutta 280 milioni di dollari. Una foto costa in media 30 dollari ma arriva facilmente a 100 per le violenze e le scene con animali.
Dati: Censis, Telefono Azzurro, Criminalpol

  © Blogger templates The Professional Template by Ourblogtemplates.com 2008

Back to TOP