Più di 750.000 “predatori” sessuali a caccia di bambini, sono connessi a internet in modo continuativo * 40 milioni di bambini nel mondo sono vittime di abusi sessuali: 1 bambina su 4 e 1 bambino su 9 hanno subito qualche forma di abuso sessuale prima di compiere i 18 anni

venerdì 3 dicembre 2010

L'IMPORTANZA DI POTER ESSERE E RISPONDERE

di Elena Roath

Perché sono importanti i siti che combattono la pedofila?gruppo "ODIO LA PEDOFILIA"


Papa Wojtyla autorizzò a inviare all’episcopato di tutto il mondo una lettera di elogio e congratulazioni a monsignor Pierre Pican, vescovo francese di Bayeux, per «non aver denunciato un prete all'amministrazione civile» e «aver preferito la prigione piuttosto che denunciare il suo figlioccio-prete», rispettando la natura «sacramentale, non professionale della relazione tra i preti e i loro vescovi».monsignor Pierre Pican
Il figlioccio-prete era don René Bissey, condannato nel 1998 a 18 anni di carcere dalla magistratura francese per aver commesso negli anni Ottanta e Novanta violenze e abusi sessuali a danno di una decina di ragazzi (il testimone reticente vescovo Pican, che nel processo tenne un contegno distaccato e altezzoso, ebbe soltanto tre mesi con la condizionale).


Nell’episodio, ci sono a mio parere, tutti gli ingredienti per affermare il perché, diventa importante, quanto necessario, creare siti antipedofili, che li facciano sentire pressati, ma soprattutto non accettati, in particolar modo in Italia, dove è presente una chiesa sempre più interessata alle apparenze e al potere politico, piuttosto che alla pace e l'amore da loro professato, o una legislazione che ha scordato, ormai da molto tempo, il motto "la legge è uguale per tutti"; infatti il nostro, è uno dei paesi che da più diritti agli accusati, piuttosto che alle vittime, che molto spesso sono costrette al silenzio o alla “vendetta personale”.contro la pedofilia
I siti antipedofili forniscono, non solo informazioni di prevenzione, per i bambini e le loro famiglie, contro questi eventi, non rintracciabili in altri modi (televisione-pubblicità- ecc..) ma hanno anche degli spazi in cui ogni persona può raccontare i suoi vissuti (documenti importantissimi) senza essere spinta a vergognarsi o sentirsi in
la gogna qualche modo colpevole (come spesso capita quando ad affrontare i problemi è l'ignoranza).
Questi siti ci permettono di essere uniti, non siamo più soli con le nostre paure, ma consapevoli e preparati, perché' il miglior modo di affrontare il tuo nemico è studiarlo, conoscerlo, facendolo diventare preda e non più predatore.
Noi individuiamo i loro sporchi siti, le loro chat, li cerchiamo, senza dargli tregua, gli faremo chiudere tutte le loro schifose pagine web, come abbiamo fatto finora.
la legge dei soldi Perché' la vera Italia, quella che protegge i suoi figli, quella che vuole l'amore prima dei soldi, quella che ti vuol far sentire parte di essa, che combatte la perversione e le sue conseguenze.
LA VERA ITALIA SIAMO NOI, noi non ci facciamo giustizia da soli, noi vogliamo giustizia, la dove non viene fatto nulla.
Per me questo, più che importante è necessario, non è giusto che nella nostra Italia "arretrata", non vengano presi seri provvedimenti, contro una cosa che, al contrario, si evolve sempre di più.
Ad esempio, Negli USA è in vigore la cosiddetta "Legge Megan", (che prende il nome da Megan Kanka, bimba di sette anni rapita, violentata e uccisa nel 1994, da un Megan Kanka vicino di casa pluripregiudicato per reati sessuali su minori), la legge prevede che, chiunque venga condannato per qualsiasi genere di reato a sfondo sessuale, perda essenzialmente ogni diritto alla Privacy, per un periodo variabile, da un minimo di 10 anni dalla data del reato fino a tutta la vita, con l'obbligo di registrare, presso le forze dell'ordine, il proprio domicilio e i propri la fine di Megan spostamenti, il divieto assoluto di frequentare, o risiedere nelle vicinanze di, luoghi abitualmente frequentati da minori o dal genere di persona normalmente bersaglio dei propri crimini, e in taluni casi, l'affissione di tali dati in un registro pubblicamente consultabile; alcune municipalità statunitensi, offrono la possibilità a chiunque, di accedere a tali dati, tramite appositi siti Internet.
Un'ampia parte dell'opinione pubblica la sostiene, basandosi sul fatto che i predatori sessuali tendono ad un alto grado di recidività.
E in Italia?
in Italia la privacy di un pedofilo vale di più dei suoi atti, vengono fatte tremila leggi per la protezione della privacy, per cui se io legge sulla privacy voglio far sapere al mondo chi è questa persona e con chi ha a che fare la gente quando presta del sale ad un vicino, commetto un reato, non mi giustifica il fatto che sono a conoscenza del pericolo che corre chi si lascia avvicinare da questa persona, almeno fino a quando non commette l'ennesima violenza, cioè quando è troppo tardi.

i nostri siti semplicemente dicono NO:
NO al pedofilo a piede libero
NO all'ignoranza
NO alla comprensione senza condanna
NO al silenzio
NO alla paura



Perché la pedofilia è come un tumore, se non lo individui e non lo affronti in tempo, ti distrugge.

bambine torturate ed uccisePolly Klaas, Megan Kanka, Carlie Brucia, Jessica Lunsford, Amber Hagerman, Samantha Runnion, brutalmente violentate e uccise dalla perversione della pedofilia 

La pedofilia non basta odiarla, bisogna combatterla!!!



con amore ..roath 

questo articolo è di
Elena Roath 

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sabato 27 novembre 2010

Il piccolo Emanuele Lo Bue

Emanuele Lo Bue è un bambino di Cologno Monzese (MI) che a causa di una banale intervento chirurgico riversa in un stato di coma neurovegetativo.

Emanuele il 10 aprile del 2007 entrò all’ospedale San Raffaele di Milano per una semplice operazione di appendicite, ma durante la preanestesia, non si sa ancora esattamente per quale motivo, è rimasto in anossia per 15 minuti o più, successivamente è rimasto in terapia intensiva per 2 mesi e ha subito l’asportazione della teca frontale perché la pressione endocranica è aumentata a dismisura. Il 28 maggio 2007 è stato dimesso con la corteccia celebrale distrutta, il cervello a macchia di leopardo, senza osso frontale e in stato di coma neurovegetativo. Il 10 settembre è tornato al San Raffale di Milano per rimettere la teca frontale, successivamente è stato ricoverato presso la clinica di Bosisio. Emanuele ha subito in totale 5 operazioni. Ora è nella sua abitazione, dove viene nutrito artificialmente e sottoposto quotidianamente a terapie di riabilitazione quali fisioterapia e logopedia, ha bisogno di assistenza continua 24 ore su 24.





Emanuele in facebook ha un nuovo account, Eleonora Crespidove potrete comunicare anche con quella stupenda persona che è la madre di Ema, la signora Eleonora Crespi.


ECCO TUTTI I LINK UTILI X COMUNICARE E AIUTARE EMA E LA SUA FAMIGLIA:
Il blog “
salviamo Emanuele
La storia del “
dramma di Emanuele
Le foto di Emanuele “
prima e dopo” l’intervento
Il “
viaggio della speranza” in Florida

Testo fornito dalla mamma e pubblicato nel sito di Emanuele:


28 settembre 2000: nasce Emanuele.
La storia di mio figlio inizia come quella di tutti i bambini. Nasce da un amore e cresce in una famiglia come tante: mamma, papà, una sorella più grande, i nonni, gli zii.
E’ un bambino come gli altri, un angioletto pieno di vita e di cose da fare. Va a scuola volentieri, a quattro anni comincia a suonare il pianoforte, studia l’inglese, fa karate, gioca a calcio. E’ appassionato di astronomia e legge i libri di
Margherita Hack, che lui chiama “la signora delle stelle”.
Da grande vuol fare il carabiniere. L’ha deciso il giorno in cui ha visto il film su Salvo D’Acquisto, quello con Massimo Ranieri. Dice che un carabiniere deve parlare l’inglese per svolgere indagini internazionali e deve essere un campione di karate per combattere contro i nemici. Perciò studia e si impegna al massimo. Tutti i giorni vuole passare davanti al monumento di fronte alla caserma di Cologno Monzese intitolata a Salvo, a due passi da casa nostra. E ogni 23 settembre (anniversario dell’eroico sacrificio di D’Acquisto) e ogni 25 aprile gli porta un mazzo di fiori.
Primavera 2007
Emanuele ha 6 anni. Frequenta la prima elementare. A marzo cambia scuola. Nuovi insegnanti, nuovi compagni. Lui si trova subito bene, è felice.
Studia. Corre la
Stramilano. Il 17 maggio farà il suo secondo concerto di pianoforte. Gioca. Legge. A maggio diventerà cintura arancione di karate.
10 aprile 2007: mattina
Mio figlio ha mal di pancia. Viene il dottore e ci consiglia di andare al pronto soccorso.
Ospedale San Raffaele. Pronto soccorso. Attesa. Visita. Attesa. Esame. Attesa. Altro esame. Passano così otto ore.
Emanuele ha paura, è tutto nuovo per lui, non ha mai visto un dottore finora. Si sforza di restare tranquillo, vuol fare l’ometto. Solo lo sguardo impaurito tradisce la sua ansia. Lo tranquillizzo. Si fida di me, purtroppo, sono la sua mamma! Vuol fare il bravo: otto ore di visite e controlli senza un capriccio e senza mai dire no.
Finalmente la diagnosi: appendicite. Bisogna operare. Subito.
Lo accompagniamo in sala operatoria, mio marito e io. Lui ci arriva sulle sue belle gambette sane e forti. Sale da solo sul lettino. E’ impaurito ma non versa una lacrima.
10 aprile 2007: tarda serata
Tutto è pronto. Gli do un bacio. L’ultimo.
Aspettiamo in pediatria. Il lettino è pronto da ore. Nessuno ci dice niente. Preoccupazione. Ansia. Panico!
Ma ecco quattro dottori in camice. Chi sono?
“Signora, abbiamo avuto un problema: 15 minuti senza ossigeno al cervello!”
Cosa? Che vuol dire? Aspettate! Se ne vanno.
Noi non capiamo. Cos’è successo? Un problema! Che problema? Ossigeno? Cervello? CHE VUOL DIRE? Nessuno ci spiega niente. Incubo! Il pensiero si ghiaccia. Poi esplode.
Terapia intensiva.....
Emanuele il 10 aprile del 2007 entrò all'ospedale San Raffaele di Milano per una semplice operazione di appendicite, ma durante la preanestesia, non si sa ancora esattamente per quale motivo, è rimasto in anossia per 15 minuti o più, successivamente è rimasto in terapia intensiva per 2 mesi e ha subito l'asportazione della teca frontale perché la pressione endocranica è aumentata a dismisura. Il 28 maggio 2007 è stato dimesso con la corteccia celebrale distrutta, il cervello a macchia di leopardo, senza osso frontale e in stato di coma neurovegetativo e ricoverato presso la clinica riabilitativa "La nostra famiglia" di Bosisio Parini (LC). Da allora viene nutrito artificialmente. Il 10 settembre è tornato al San Raffale di Milano per rimettere la teca frontale è stato ricoverato presso la clinica di Bosisio. Emanuele ha subito in totale 5 operazioni.
ATTUALMENTE E' A CASA DOVE HA BISOGNO DI ASSISTENZA 24 ORE SU 24.



salviamo emanuele

Aiutiamo il piccolo Emanuele
banca popolare di Milano filiale Cologno monzese (MI)
CONTO CORRENTE 500
INTESTAZIONE "SALVIAMO EMANUELE"
ABI: 5584
CAB: 32970
CIN: D
CODICE IBAN: IT22 D 05584 32970 000000000500
Coordinate estere:
IBAN: IT22 D O5584 32970 000000000500
SWIFT: BPM I I TMM068

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venerdì 19 novembre 2010

ADESCAMENTI IN CHAT, come riconoscere l’Orco

 

Il 10% dei minori che frequentano le chat e i social network è stato avvicinato da un pedofilo. Le più a rischio sono le ragazzine delle scuole medie. E manca ancora una legge per fermare “l’orco” prima che sia troppo tardi.tutela minori
questo è quanto emerso da una ricerca della polizia postale, il direttore della II Divisione della Polizia Postale e delle Comunicazioni
Diego Buso, dichiara che:  “E’ un numero  verosimile ma potrebbe anche essere superiore,Diego Buso la nostra percezione è che il pericolo c’è, ed è tangibile, ma non ci sono numeri che possono essere registrati, perché non sono per forza legati a un reato”.
Malgrado i tentativi di adescamento online siano in continua ascesa, non esiste ancora una legge che ritenga sia un reato, nel gennaio scorso la Camera propose la ratifica della Convenzione per la protezione dei minori, che prevede una stretta anti pedofili anche sul web. Il si' di Montecitorio alla
Convenzione di Lanzarote, tra le novità, prevede il reato di adescamento dei minori in rete - il cosiddetto 'grooming' - e il pugno di ferro anche per chi compie l'apologia della pedofilia. Il provvedimento, approvato con 503 favorevoli e nessuno contrario, da allora è Unicef all'esame del Senato, che non si è ancora espresso, probabilmente non è stata ancora neanche discussa, intanto, allo stato attuale, se il minore non viene indotto alla masturbazione, a produrre materiale pedopornografico, se non viene portato fuori dalla rete, nel mondo reale, nella realtà e violentato, non c’è necessariamente un reato. All’attenzione della camera ce la legge Carfagna, che è una modifica dalla vecchia legge Merlin, dell’ormai lontano 20 febbraio del 1958, è sicuramente adeguata ai nostro tempo, ma anche in questo caso non ce niente di definito, solo parole.
Negli ultimi tre anni i tentativi di adescamento sono triplicati, sempre più pedofili cercano di fare "nuove conquiste" attraverso le chat, che offrono un'ottima protezione, sia per l'anonimato che garantiscono le conversazioni virtuali, che per una legge che, praticamente, li agevola.
Noi cerchiamo sempre di informare sui metodi che usano gli orchi della rete, in modo che si possa riconoscerli prima che sia "troppo tardi", abbiamo già parlato dei programmi "parental control" come l'ottimo
NAOMI 2.3.9, che ci aiutano a proteggere i nostri figli, bloccando i siti pedoporno, esaminando le conversazioni, lasciando traccia delle navigazioni.
Abbiamo descritto i
metodi usati in chat dai pedofili, avvertito di come siano capaci ad usarli, cercando di dimostrare che x combattere un nemico molto preparato, bisogna esserlo altrettanto.
Cercando di non essere troppo allarmisti, abbiamo dimostrato quanto sia grande ed in
crescita, il rischio che nostro figlio si possa trovare a contatto con uno di loro, riportando le statistiche, i risultati delle ricerche, le percentuali, adesso vogliamo pubblicare le reali conversazioni tra pedofilo e adolescente, si presentano spesso spacciandosi x coetani e riempiono di complimenti le ragazzine, le lusingano e le fanno sentire donne, entrano prepotentemente nelle loro teste, prima che nel loro corpo, e non le attirano né con le caramelle né con le ricariche, ma con le “conversazioni senza tabù”, e quandobambini hanno conquistato la loro fiducia ecco che le conversazioni passano dai messaggi in chat agli sms. Dai toni affettuosi alla volgarità più esplicita, dalle parole alle foto fino al sesso telefonico e alla masturbazione via web cam e, in alcuni casi, all’incontro e alla violenza sessuale.
E quell’amore inizialmente promesso può diventare un abuso.
TUTTI LE CONVERSAZIONI SOTTO RIPORTATE SONO REALI:
riportiamo 4 situazioni diverse, ringraziamo la
polizia postale x questi file.

1) adescamenti in diversi metodi 
clicca x visionare



2) Marco e Antonio sono pedofili che tentano di raggirare adolescenti
clicca x visionare



3) Due pedofili conversano tra loro in chat
clicca x visionare



4) finge di essere una ragazzina di 14 anni x scovare i pedofili, creando un falso profilo
clicca x visionare 



Cercando di reprimere la voglia di vomitare, che leggere le conversazioni sopra riportate ci procura, apprendiamo e ricordiamo, i metodi di adescare i nostri figli che usano questi pervertiti, in modo che possiamo riconoscerli e fermarli in tempo.
Conoscere il nostro nemico ci aiuta a combatterlo, chi vuole far del male ai nostri ragazzi è nostro nemico.
Vogliamo, ancora una volta, ringraziare tutte le persone che seguono questo blog, che ci aiutano con le segnalazioni, con la solidarietà, con i complimenti, siamo in prossimità delle 30.000 visite e abbiamo raccolto molto del nostro seminato, arrivando ad impegnare completamente il nostro tempo libero in questa causa, crescendo di numero e costruendo un’organizzazione che sta funzionando bene.
Cerchiamo sempre chi vuole seriamente combattere la pedofilia x chiedergli di unirsi a noi, o noi a lui, siamo un gruppo senza gerarchie, che oltre ad informare sul pericolo della pedofilia, cerca di riconoscere i pedofili nelle chat, con i nostri metodi, senza mai ricorrere alla violenza, contrari alla giustizia sommaria.
Il traguardo delle 30.000 visite lo vogliamo dedicare a Fabiana, che da oltre un anno dedica all’informazione nel blog il suo tempo libero,
e ancora a: Sofia, Roby, Pharme692, Nicola, fabry68, Itacy, Massimigliano, Filobus, Elena, Irene, Lord of Psyche, crz, Loris, Ciccio, Bluto, Mauro, Pharmd358, Sara, Pina, 777, sylco, Andrea, Dedu, Frida, Giorgy e molti altri, che hanno partecipato attivamente nel blog.

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venerdì 12 novembre 2010

Prostituzione Giovanile (volontaria)

La prostituzione, in Italia, non è un reato.
Lo è lo sfruttamento della prostituzione.
prostituzione minorile Non esiste una legge ben definita al riguardo, ma chi si prostituisce volontariamente non commette reato, non si definisce nemmeno l'età minima x cui una persona possa considerarsi matura da decidere volontariamente di prostituirsi, in Svizzera da 16 anni in poi vendersi è ammesso.
Considerando che tutte le prostitute sottomesse ai papponi sono costrette da questi a dichiarare che si prostituiscono, particolarmente le minorenni, praticamente questa legge protegge i papponi.
Inoltre, un adulto preso in fragrante a fare sesso a pagamento con una prostituta minorenne non rischia nessuna condanna penale, se la/il minore afferma di essere consenziente dietro compenso, il massimo reato può essere "atti osceni in luogo pubblico", una multa e via, avanti il prossimo porco.
prostituzione minorile
Questo è ciò che succede di fatto, la legge sulla prostituzione viene interpretata in questo modo, con le conseguenti "non condanne", una legge che si perde nelle varie sentenze della cassazione che ne modificano "l'interpretazione", che vengono "integrate" in altri codici, lasciando solo confusione.
La prostituzione volontaria giovanile è in forte crescita, in tutta Europa, purtroppo, oltre ai paesi poveri dell'Africa e dell'Est, cresce anche tra quelli più ricchi della nostra Europa, ma mentre sappiamo che i minori dei paesi poveri sono in realtà schiavi del sesso, quelli dei paesi ricchi lo fanno veramente, attratti dai facili guadagni, schiavi del mondo materiale, che offre felicità solo in cambio di denaro.
prostituzione minorile Con la legge Carfagna sembra si possa fare più chiarezza, in realtà è una modifica della legge Merlin, del 20 febbraio 1958 (era ora), riguardo alla prostituzione minorile nell'articolo 600 bis, seconda voce, del codice penale, si richiede:  I soggetti minori stranieri non accompagnati che esercitano la prostituzione nel territorio dello Stato, sono riaffilati alla famiglia o alle autorità responsabili del Paese di origine o di provenienza, nel rispetto dei diritti garantiti al minore... [leggi tutto]
In Svizzera la maggiore età sessuale è fissata a 16 anni (art. 187 n. 1 CP). Gli adulti clienti di giovani minori di 16 anni che si prostituiscono sono punibili secondo gli articoli 187 CP (Atti sessuali con fanciulli) e 195 CP (Promovimento della prostituzione); ciò concerne sia i clienti stessi sia altre persone che favoriscono tale comportamento. Per contro, secondo il diritto penale svizzero in vigore, i contatti sessuali consensuali a pagamento tra adulti e giovani di età compresa tra 16 e 18 anni sono punibili soltanto in via eccezionale.
prostituzione minorile Sicuramente non è così che si combatte la prostituzione, in particolare quella giovanile, finché non si decide di usare normative severe, che conseguono in condanne pesanti, anche verso i giovani che lo fanno volontariamente, non si riuscirà a fermare la prostituzione, piuttosto che il turismo pedosessuale.
prostituzione minorile Il mercato del sesso è una gallina dalle uova d'oro, un giro di soldi enorme, e qualunque sistema che produce tanto denaro non viene fermato, anche passando sulla pelle dei bambini, questa è l'atroce verità.
Inoltre di tende a non mostrare quanto soffrono i bambini coinvolti in questo giro, nessun grande canale d'informazione si impegna in questa causa, qualcosa abbiamo visto dalle
Jene di Italia 1, sulla Cambogia, ma è niente al confronto di un solo filmino che gira nei siti pedofili, immagini sicuramente troppo forti x mandarle nei tg di prima sera, ma un dossier, un servizio di seconda serata, che dimostri quali belve disumane sono quelli che stuprano i bambini, come lo sono altrettanto quelli che comprano i video, godendo nel vedere un bambino torturato.
prostituzione minorile Questo deve sapere la gente, ci sono video dove torturano i bambini, coi sistemi dell'inquisizione, non stiamo esagerando, purtroppo, non è possibile continuare a nascondere certe cose, x un bambino cambogiano, piuttosto che tailandese, nato nelle peggiore povertà, le probabilità di finire vittima del mercato sessuale sono dell' 80/90%.
Il nostro paese detiene il triste primato di maggior numero di turisti pedosessuali, eppure basterebbe poco x sapere chi sono, un semplice controllo ai visti del passaporto, un turista sessuale va quasi sempre nello stesso posto, un paio di volte l'anno, da solo, x 4/5 giorni; si può riconoscere e si può fermare, basterebbe invitarlo in questura e comunicargli che è controllato x sospetto turismo pedosessuale, smetterebbe subito.
prostituzione minorile L'unica vera fonte d'informazione è nel web, siamo noi, con i blog, i social network, il tam tam delle chat, noi che vogliamo far sapere al mondo intero quali atrocità subiscono i bambini, perché crediamo che se tutti sapessero, tutti si impegnerebbero, insieme a noi, x fermare gli orchi, allora saremmo veramente troppi x non essere ascoltati.

I bambini sono tutti uguali, i loro diritti no!

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venerdì 5 novembre 2010

Hand of God, Children of the dark, Animanera, film contro la pedofilia

Hand of God: un film sulla pedofilia clericale.
locandina del filmDopo aver tentato inutilmente di distribuire questo film attraverso i canali tradizionali, il regista Joe Cultrera ha deciso di autorizzare i radicali a metterlo online per il pubblico italiano. Paul Cultrera è stata una delle vittime di padre Joseph Birmingham a Boston. Il film "Hand of God", diretto da Joe Cultrera, racconta la sua storia, l'abuso subito, la vergogna e il senso di colpa che si è portato dentro tutta la vita, finchè non è riuscito, aiutato dall'amore di due donne a lui molto vicine a liberarsene. Il film ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti all'estero, tuttavia nessuna distribuzione.
Come al solito si censurano i film che mostrano la pedofilia in tutto il suo orrore, invece di agevolarne la visione.

X aprire la pagina dove visionare il film
CLICCA QUI 



A TUTTI I BLOGGER: aiutateci a diffondere questo film nel web, questo il link:
http://issuu.com/zeronesto/docs/hand_of_god_link?mode=a_p 


Children of the dark, film sul turismo pedosessuale in Thailandia
locandina del filmLa commissione del festival di Bangkok nel 2008 censurò “Children in the dark”, un film che denuncia il turismo pedosessuale in Thailandia, il regista Jyunji Sakamoto a tal proposito dichiara:
"Se osi dire la verità sul turismo sessuale in Thailandia rischi la vita, se produci un film dove descrivi e mostri quali atrocità sono costretti a vivere i bambini ti viene censurato, vogliono che nessuno sappia cosa accade ai bambini. 
Che la mafia thailandese protegga il turismo pedosessuale è cosa risaputa, ma censurare questo film significa proteggere la pedofilia, significa nascondere le torture che subiscono i bambini."

Stiamo cercando in ogni modo di trovare e mostrare "Children of the dark", ma come al solito noi possiamo fare poco e chi può fare molto è contro di noi.
Per ora si può vedere solo il trailer in lingua originale su youtube
CLICCANDO QUI  



Animanera, film su un pedofilo che adesca e violenta bambini

Trama del film Animanera:
locandina del filmEnrico Russo è un amministratore di condomini, all'apparenza distinto e rispettabile, ma ha un lato oscuro terribile: è un pedofilo. Adesca bambini, li violenta e li massacra. Da tempo sulle sue tracce ci sono una psichiatra, la dottoressa Polito, e il commissario Masciandaro. Un giorno Enrico incontra Andrea, un bambino di 7 anni, che fa scattare in lui qualcosa di nuovo. Vorrebbe essere per lui il padre che non ha mai avuto e cercare di recuperare la purezza che gli è stata negata quando era piccolo. Ma la sua devianza riemerge. E per un puro caso gli investigatori riescono a trovare una traccia che li porterà sulla giusta strada...ma riusciranno ad arrivare in tempo e a salvare l'ultima vittima?
 
CLICCA QUI x scaricare il film, password: nighthawk  (grazie a marcovetrugneee da DownloadZone x questo link) 


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sabato 23 ottobre 2010

Avetrana come Cogne?

AVETRANA COME COGNE?

OMICIDIO SCAZZI: CRONACA DI UN CASO MEDIATICO.
Sarah ScazziDa giorni si susseguono trasmissioni su trasmissioni che non fanno che parlare dell’omicidio della piccola Sarah Scazzi.
Ore e ore di dirette e differite, in cui si alternano cronaca, ipotesi, chiarimenti e studi sui comportamenti.
Da quando l’assassino di Sarah (suo zio Michele Misseri)  ha confessato, Avetrana è diventata quasi una seconda casa per molti giornalisti e non solo.
I conduttori delle varie tv, incentrano i loro programmi quasi esclusivamente su questo terribile delitto, i giornalisti hanno ormai preso “casa” ad Avetrana, e i criminologi che si interessano al caso propongono teorie e certezze sui segnali che il nostro corpo fornisce quando si è colpevoli di delitto.
Michele Misseri                                          

E qui nasce il più grosso dei problemi. SI è INFATTI CREATO UN CASO MEDIATICO riguardo questo omicidio che ha definitivamente sepolto la piccola Sarah e distolto la concentrazione da quella che è la cosa più importante: riconoscere un aguzzino!
Nulla in contrario alla cronaca..ci mancherebbe. Il diritto di cronaca è assolutamente necessario, visto che la stampa, talvolta, riesce a muovere acque che diversamente rimarrebbero stagnanti.
Ma ora si sta rischiando di far diventare famosa una probabile complice
spostando i riflettori sullo scandalo e non sul delitto vero e proprio.Sabrina Misseri
A nessun conduttore, infatti, è venuto in mente di proporre dei consigli mirati a come navigare nel web, come difendersi da eventuali adescamenti, come riconoscere possibili cacciatori.
Nessuno si è concentrato sul fatto che è perfettamente inutile avere il nome di un assassino se non abbiamo fatto nulla perché non diventasse tale.
Lodevoli gli appelli rivolti alle possibili vittime, di denunciare i propri aguzzini. Lodevoli le proposte di aiuto e sostegno, che sono assolutamente necessarie. Poco lodevole la dimenticanza di fornire ai genitori inforocchi dei bambinimazioni VITALI su come riconoscere le vittime di molestie, che poi potrebbero diventare “vittime di abusi”.
Per carità, con questo non intendo dire che posso sindacare sul lavoro di chi in questo momento si sta dedicando ad informarci su cosa accade, ma si sta davvero creando una nuova “stella” degli orrori, concentrando l’attenzione su Sabrina Misseri. 
                                                                                     
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ischiando di ingrassare solo i quotidiani e i settimanali che, grazie a questa notizia, stanno registrando tirature da capogiro.
Senza considerare che, esattamente come è successo a Cogne, anche ad Avetrana è cominciato l’insano pellegrinaggio di persone comuni, le quali spinte da una (io definisco morbosa) curiosità verso il luogo del delitto, hanno ben  pensato di scegliere il piccolo paese quale destinazione di una gita fuori porta.
curiosi ad Avetrana


Il vero e più grosso dei problemi che dobbiamo pensare ad eliminare non è CONDANNARE UN DELITTO, visto e considerato che per questo esistono già gli organi competenti! Il vero e più grosso dei problemi è SAPER RICONOSCERE UN ORCO,  e soprattutto SAPER RICONOSCERE I SEGNALI DI UNA VITTIMA, perché a volte siamo “dimentichi” del fatto che non tutti sappiamo reagire e abbiamo un carattere tale da consentirci di parlare liberamente con qualcuno. Frasi dette da certi conduttori come “mi raccomando …denunciate”, son frasi necessarie, ma dette in questo modo son fini a se stesse. È quasi come dire “questo è il campanello, se hai bisogno suona”, senza esserci curati del fatto che, magari chi ha bisogno, non ha l’altezza giusta per arrivare a suonare quel campanello.

Inutile dire e diffondere il sentimento di “denuncia” (necessario , per carità) senza però informare genitori e minori su come difendersi.
Totalmente inutile la soppressione senza la prevenzione.
Assolutamente necessaria l’informazione mirata e continua sui pericoli che si possono correre, su come riconoscere potenziali orchi, su come difenderci e difendere i minori, i quali in tutte le pagine dei quotidiani di questo mondo e in tutte le possibili trasmissioni, diventano sempre un nome scritto su una croce.
Aprire gli occhi non significa denunciare…ma togliere l’assoluta possibilità a chi può macchiarsi di delitto, di arrivare sino in fondo. Solo l’informazione e la sua diffusione può aiutare una potenziale vittima a non diventare tale.
Essere indignati non ci pulisce la coscienza, poiché conoscere esattamente i pericoli che si possono correre, ci aiuta a non cadere nei tranelli.
bimbi al pc
Personalmente ne vedo di tutti i colori, compresi genitori che mi danno risposte tipo “se lo avessi tra le mani lo ucciderei” oppure “non voglio vedere…è meglio”. Avevo già riportato tali frasi in un altro mio articolo, ma non posso fare a meno di citarle sempre, poiché esse sono le degne regine di chi vuole ignorare. Purtroppo chi paga è sempre un angelo come la piccola Sarah.
In conclusione: ben venga l’informazione, soprattutto quando scuote le coscienze, ma fatta in questo modo, NEL MOMENTO IN CUI I RIFLETTORI SARANNO SPENTI, tutto tornerà esattamente come prima.

articolo di Fabiana P.

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domenica 10 ottobre 2010

Sarah, una famiglia distante

La piccola Sarah doveva gridare al mondo intero che lo zio la maltrattava sessualmente, invece si è vergognata di farlo, a causa di un'educazione sessuale totalmente sbagliata da parte della sua famiglia.
Antiche Tradizioni Famigliari Un'adolescente di 15 anni deve sapere che potrebbe essere molestata da un pedofilo, deve sapere che, in quel caso, deve dirlo, che in quel caso, non deve nascondere la sua vergogna, che lei, non si deve vergognare di niente, al contrario del pedofilo, cheSarah Scazzi deve vergognarsi di esistere.
Se Sarah fosse stata educata in questo modo oggi sarebbe viva, con uno zio denunciato x  molestie, magari in galera.
La pedofilia si combatte proprio cambiando la mentalità, o se volete la cultura tradizionale delle famiglie, che portano una bambina a vergognarsi delle molestie che subisce, a tacere x vergogna, e il suo silenzio viene interpretato dal pedofilo come un assenso a continuare, ad andare oltre le molestie.
Di buona famiglia La pedofilia si combatte prima di tutto, accettando che esiste, che è molto praticata, spesso da persone insospettabili, che esiste un grave dato di percentuale della pedofilia domestica, la più pericolosa, la più distruttiva x la stabilità mentale del bambino/a.
Purtroppo la piccola Sarah ha subito proprio questa antica mentalità, figlia dell'ignoranza, il peggior tipo di ignoranza, quella che non vuol progredire.
Una famiglia che si è asservita alle telecamere x il dramma della pedofilia, ma nessuno era stato veramente vicino alla bambina, perché un genitore che segue la sua bambina se ne accorge di cosa le sta accadendo, la bambina si era confidata solo con la cugina, accusando il padre di questa, la persona meno adatta a questa confidenza.
Perché Sarah non è andata dai suoi genitori a cercare aiuto, a dirgli cosa le stava accadendo?
I panni sporchi si lavano in famiglia... e Sarah non ce più.
Le mani di un porco depravato l'hanno strozzata, e nella sua morte è stata violentata, vilipendio sul suo cadavere, orribile, ...sti cazzi che i panni sporchi si lavano in famiglia, magari bastava che uno solo di quelli che sapevano dicesse "sti cazzi, io lo dico a tutti".
guerrieri greci La pedofilia deve essere combattuta da tutti quelli che non sono pedofili, che, in quanto tali, odiano e temono la pedofilia, l'ignoranza è legata alla pedofilia, le brutte tradizioni sono legate alla pedofilia, la pedofilia deve essere combattuta contro chi impone il silenzio, lo impone al bambino e lo impone a chi lo vuol difendere.
Sarah frequentava facebook, forse anche noi con facebook non siamo stati in grado di fargli arrivare il messaggio giusto, si parla poco dei rischi di cadere nelle mani di un pedofilo su facebook, di come difendersi, soprattutto di come prevenire la pedofilia, ci sono poche persone che vogliono combattere la pedofilia, tutti l'odiano, ma pochi la combattono.
HACKER contro la pedofilia Chiediamo sempre di aiutarci ad acquisire visite nel blog, perché la lotta contro la pedofilia venga divulgata, perché possa essere praticata in modo organizzato.
Noi apprezziamo con piacere il seguito che ci offrono molti visitatori, a volte un semplice messaggio di complimenti ci ridà entusiasmo, ma il nostro intento principale resta quello di reclutare persone che vogliano combattere contro i pedofili, con tutti gli intenti di non violenza.
HACHER contro la pedofilia Contro la pedofilia in rete si deve costruire un muro, un sistema che denunci e attacchi ogni sito pedopornografico, che scovi tutti quei link di collegamento, che possa entrare nelle chat, che tenga in comunicazione tutte le persone che si impegnano in questa lotta, ognuno dalla propria postazione, VEDI in che modo puoi inserirti nel gruppo “Odio la Pedofilia”, come puoi fare molto solo stando sulla tua postazione.
Dobbiamo combattere la pedofilia, non solo odiarla, per fermare prima il prossimo “zio” che molesta la nipotina, prima che la strangoli.
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Noi ci stiamo provando, siamo in pochi, possiamo fare poco.

 

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RISULTATI SONDAGGIO CASTRAZIONE CHIMICA

Risultati del sondaggio con votazione sulla castrazione chimica:

SI alla castrazione chimica 38%

NO alla castrazione chimica 6%

contrario alle punizioni corporali 5%

meglio la castrazione totale 51%

Risultati del sondaggio con votazione sul bracciale elettronico imposto ai pedofili:

SI 92%
NO 02%

AIUTIAMO MARIAPIA A RIAVERE LE SUE BAMBINE

Ci associamo a questa iniziativa proposta dal gruppo: MOVIMENTO CIVILE CONTRO LA PEDOFILIA - GLI ATTIVISTI, ricevuta da Monia Lorenzetti in favore di Maria Pia e le sue bambine



RAGAZZI INVIAMO OGNI 8 DEL MESE QUESTO MESSAGGIO ALLE AUTORITA’ ITALIANA/BELGA PER AIUTARE MARIA PIA A RIAVERE LE SUE BAMBINE, RAPITE DAL PADRE CHE CON IL NONNO ED ALTRE SPREGEVOLI PERSONE ABUSA DI LORO.



LA BOZZA MAIL DA INVIARE E’:

Sono stato(a) informato(a), via internet, della vicenda della Signora MAOLONI Maria-Pia e delle sue due bambine, Fiona e Milla ANTONINI.

Sono scioccato(a) di sapere che queste due bambine, rapite in Italia, sono oggi, sequestrate in Belgio e affidate alla loro famiglia paterna, sospettata di abusi sessuali .

Sono più di 1148 giorni (3 anni) che la loro mamma, MAOLONI Maria-Pia, rimane senza notizie delle sue bambine. Per altro, la famiglia materna che risiede in Belgio non può nemmeno avere dei contatti con Fiona e Milla, le loro nipotine.

Le devo dire che ho delle difficoltà a capire questa situazione e la domanda che le faccio e’ :

Per quale motivo Fiona e Milla sono state private di qualsivoglia contatto sia con la loro mamma sia con la loro famiglia materna, e perché questa situazione perdura da cosi tanto tempo ?

Voglio sperare che Lei mi potrà aiutare a capire e a rispondere a questa domanda.



Distinti saluti.



COGNOME e NOME



GLI INDIRIZZI A CUI MANDARLA:

taoufik.bensaida@cfwb.be ;spj.mons@cfwb.be ;dgde@cfwb.be ;110@childfocus.org ;jacques.barrot@ec.eeuropa.eu ;stefaan.declerck@just.fgov.be ;laetitia.lambot@cfwb.be ;info@laurette-onkelinx.be ;info@wathelet.fed.be;info@diplobel.fed.be;infodesk@ohchr.org;cbu@unicef.be ;brussels@unicef.org ; amnestynews@amnesty.fr; webmestre@amnesty.fr ;EO@ombudsman.europa.eu; drozenberg@liguedh.be; ldh@liguedh.be ;urgent-action@ohchr.org ; tb-petitions@ohchr.org; 1503@ohchr.org; epbrussels@europarl.europa.eu;roseline.demoustier@just.fgov.be; jean.gautier@diplobel.fed.be; andrew.drzemczewski@coe.int;eo@ombudsman.europa.eu; cdcj@coe.int ; rapt-parental@just.fgov.be ;kinderontvoering@just.fgov.be ;otp.informationdesk@icc-cpi.int ;contact@ajefrance.com;francesco.crisafulli@esteri.it; segreteria.bruxelles@esteri.it; ambbruxelles@esteri.it;segreteria.mons@esteri.it; segreteria.frattini@esteri.it; dgit4@esteri.it; autoritacentrali.dgm@giustizia.it;segrpart.dag@giustizia.it; vicecapodipartimento.dag@giustiziacert.it; giovannipaolo.nuvoli@giustizia.it;segreteria.dgcivile.dag@giustizia.it;










PEDOFILIA IN ITALIA le cifre

Sono 854 ogni anno i bambini scomparsi in Italia dal 1996, più di due al giorno, di cui 380 non sono ancora stati trovati . Sette bambini su mille subiscono violenze, mentre due milioni sono nel mondo i piccoli schiavi del sesso, venduti dai duecento ai mille dollari l'uno. Due bambini al giorno in Italia sono oggetto di abusi sessuali. Negli ultimi quattro anni le violenze su minori sono cresciute di oltre il 90%, passando da 305 nel '96 a 470 nel '97 a 534 nel '98 fino a 586 nel 1999. Mille i processi svolti per reati le cui vittime sono bambini abusati e maltrattati, per un terzo sotto i tre anni. Nella metà dei casi si tratta di violenze sessuali, seguite da abuso fisico (33 %), trascuratezza (21,8%) e abuso psicologico (19,8%). Ma si stima che i casi di pedofilia in Italia siano 21000 all'anno. E la nuova frontiera Internet ? Sono 7650 i siti pedofili identificati e censurati nel 1999, il 55% negli Stati Uniti, il 13% nell'est europeo, il 5% in medio oriente. Ma si stima che possono essere 10 volte tanto. 300 sono le organizzazioni pedofile che si definiscono "culturali", 15 in Italia. Il mercato on-line della pedofilia ha un giro d'affari di oltre 5 miliardi di dollari: solo il settore delle videocassette frutta 280 milioni di dollari. Una foto costa in media 30 dollari ma arriva facilmente a 100 per le violenze e le scene con animali.
Dati: Censis, Telefono Azzurro, Criminalpol

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