IL PEDOFILO ITALIANO
La maggior parte dei pedofili italiani, praticano la loro schifosa perversione all’estero, sono infatti, oltre 80.000 questi esseri disumani e prediligono i paesi molto poveri dell’asia, piuttosto che del sudamerica, comunque dove ce tanta disperazione e povertà, di cui possono approfittarsi. Lontano da casa, dalle mogli, dai figli, che hanno l’età di quelli che stanno andando a stuprare, lontano dalla loro vita (normale), da se stessi, perché dividono la loro persona, x praticare tranquillamente la pedofilia in una e fare l’onesto lavoratore, tutto casa e chiesa nell’altra.
Adesso andiamo in Cambogia, a Phnom Penh, la capitale, dove una piccolissima parte di popolazione è ricca e tutto il resto vive sotto la soglia della povertà, nelle mega baraccopoli, palafitte fatte con bambù e foglie, sollevate da terra, perché sotto è tutta una latrina a causa del monsone che fa tracimare le onde torbide del fiume Mekong (mai il governo si è preoccupato di costruire un argine), e quando il vento soffia forte, la corrente trascina via qualche disperato, spesso bambini, che sono più leggeri.
Il governo pensa solo alla speculazione edilizia, approvando un progetto di una città satellite che si chiamerà “Camko City”, a ridosso della capitale. vedi video del plastico
La multinazionale “World City”, società di costruzioni, è già all’opera, tra una decina di anni ci saranno migliaia di unità residenziali, con l’intento di favorire il turismo, che (guarda caso) negli ultimi anni è in continua crescita, ci vorranno un totale di 2 miliardi di dollari, subito finanziati 65 milioni dalla banca sud coreana “Shinhan Bank”, che ha fiutato l’affare, il governo a promesso che ci saranno soldi e spazio anche x costruire scuole e ospedale, ma nel disegno e nel plastico del progetto non figurano ne scuole, ne ospedale.
Intanto x fare largo ai cantieri sono cominciate le demolizioni delle baraccopoli, stringendo i baraccati verso la parte povera della città, senza servizi igienici, ne sistema fognario, ne acqua, ne luce e adesso senza nemmeno la capanna di bambù. Le intenzioni dei governanti sono quelle di eliminarle completamente, in nome del progresso, di cui si riempiono la bocca, ma senza preoccuparsi degli esseri umani che ci vivono dentro. Ma esiste un altro preoccupante progetto, le trivellazioni, tredici multinazionali tra cui la Chevron, sono state autorizzate a trivellare dove meglio credono, senza alcuno scrupolo, il villaggio “Chong Chruoy”, sul fiume Tonle Sap, è stato raso al suolo perché il terreno sondato risulta ricco di petrolio e le 132 famiglie che ci vivevano, trasportate 25 kilometri all’interno e abbandonate senza casa, ne lavoro, dato che erano pescatori e adesso sono lontani dal loro fiume. Nuovi progetti di sviluppo, che porteranno grandi quantità di denaro, ma resterà nelle tasche dei pochi disonesti governanti e delle tante multinazionali che si sono infilate nell’affare come mosche sulla merda. Programmi che avvallano il turismo, fonte di benessere x molti paesi, un turismo sempre in crescita, specialmente negli alcuni anni, da quando si pratica intensamente il turismo sessuale, viaggiatori occidentali attirati dalla carne giovane venduta a prezzi modici, venduta da tutti, basta camminare x la strada e ti sommergono di proposte. Il guidatore di tuk tuk (triciclo a motore), mentre ti trasporta nell’atmosfera indocinese, cerca di venderti una bambina di 10 anni, se riceve un rifiuto, propone una più giovane, 7, 5, 4 anni. Eccola la vera attrazione turistica, ecco il motivo delle nuove unità residenziali, gli alberghi confortevoli e profumati, le agenzie di viaggi, che propongono bed & breakfast con abuso sessuale tutto compreso, case di tolleranza con bambine di 10 anni che pubblicizzano la mercanzia alla luce del sole, tutto nella compiacenza di una repubblica delle banane che vede solo l’affare economico, e coltiva il suo prodotto nella povertà del suo popolo, facendo bene attenzione a farlo restare tale. Non ce acqua potabile, ne corrente elettrica, non esistono strutture ospedaliere pubbliche, il continuo incremento del prezzo del riso, ha di fatto, reso la povertà assoluta al 90% dei cambogiani.
Altri paesi sono al collasso economico come la Cambogia e di fatto praticano il turismo pedosessuale, la Tailandia, lo ski Lanka, altri asiatici, indocinesi, sudamericani, ce abbondanza di disgrazia e povertà.
Adesso andiamo nella testa di un padre cambogiano che vive nella baraccopoli, una palafitta mezza fradicia, dal fango e dagli allagamenti, fragili colonne di bambù appesantite dalla sua numerosa famiglia, che rischia di essere sterminata dalla polmonite e l’influenza, dove anche un normale raffreddore può diventare letale, nessuna prospettiva e possibilità di nutrirla tutti i giorni, nessuna speranza di poter cambiare in meglio, la certezza che un giorno gli demoliranno anche quella fragile capanna, possiamo provare quanto vogliamo ad entrare nella sua testa, non ci riusciremo mai, non è possibile immaginare come si possa vivere in tali condizioni, allo stesso modo non capiremo mai, non accetteremo mai, non gli perdoneremo mai di aver venduto la sua bambina x sfamare il resto della famiglia, forse non sapere cosa significa vivere in questo modo, non ci da il diritto di giudicarlo, ma un genitore mette la sua vita al posto di quella del figlio, morirebbe x lui, morirebbe al suo posto se potesse, in qualsiasi situazione, sia pure la più orrenda. ripeto che forse non possiamo giudicare questo padre, ma giudichiamo il gesto incomprensibile, non si sacrifica un figlio x salvarne altri, ringrazio Dio di non avermi mai messo in una situazione del genere, ma non potrò mai accettare il sacrificio di un figlio. Non resta che giudicare il pedofilo pedosessuale, capace di approfittare di questa miseria x violentare bambini innocenti, questo essere nelle sembianze è simile a noi umani, ma non possiede niente di umano, il giudizio è soggettivo, di certo cercheremo di combatterlo, di impedirgli di farlo, come abbiamo sempre fatto, grideremo il nostro disprezzo x un essere tanto malvagio, cercheremo di smascherarlo, di assicurarlo alla giustizia. Restiamo perplessi quando ci accorgiamo che non vengono eseguite adeguate indagini sui turisti pedosessuali italiani, basterebbe controllare i nominativi di chi viaggia spesso verso questi poveri paesi e lo fa da solo nonostante abbia una famiglia, viaggi di pochi giorni che si ripetono più volte l’anno, basterebbe interrogarsi su cosa vada a fare così spesso in questi paesi, forse basterebbe convocarlo ed interrogarlo perché si metta paura e smetta di farlo, già sarebbe un grande passo in avanti verso la soppressione di questa pratica, tanto schifosa quanto gli esseri che la praticano.
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