Padre Marcial Maciel Degollado
I primi sospetti che Marcial Maciel Degollado molestasse sessualmente i bambini trovano conferma nel lontano
1948, eppure solo nel 2006 viene sospeso "a divinis" (non può più amministrare i sacramenti
ed esercitare il sacerdozio).
Facendo velocemente 2 conti, per 58 anni, questo “sacerdote”, ha continuato a molestare
sessualmente dei giovani, senza che la chiesa prendesse provvedimenti, pur sapendo con
certezza quello che faceva.
Nato il 10 marzo del 1920 a Cotija de la Paz (Michoacan, Messico), da una famiglia di
proprietari terrieri, molto ricca, riceve la vocazione sacerdotale nel 1934, nel 1936 entra in
seminario, ma già nel 1939 riceve la sua prima punizione x condotta anticlericale, viene
espulso dal seminario della diocesi di Chihuahua, nelle sua lunga serie di episodi che lo vedono al
centro di numerosi scandali, anche che si è sposato 2 volte ed è padre di 3 figli, nonché almeno altre 2
relazioni con altrettante donne, da cui ha avuto un figlio da ognuna, non è chiaro se facciano
parte dei 3 sopra citati o in tutto siano 5 figli.
Ma nonostante tutto questo non è stato mai sospeso dal sacerdozio, anzi la sua lunga carriera
sacerdotale è piena di benemeriti apostolati, promozioni e riconoscimenti.
Come sopra citato, ancor prima di prendere i voti, era già stato sospeso dal seminario nel 1939
e definitivamente allontanato nel 1941 (di notte, in gran fretta), per non aver migliorato la sua
condotta, anzi a causa sua alcuni seminaristi rinunciarono a proseguire il seminario, Maciel
continuò la preparazione al sacerdozio privatamente, sotto la supervisione dello zio
Francesco Gonzalez Arias, vescovo di Cuernavaca, nonché molto ricco, fonda a Città del
Messico la Congregazione dei Missionari del Sacro Cuore e della Vergine Addolorata, sempre
nel 1941, cioè quando ancora non era un sacerdote, risalta il fatto che, la maggior parte dei
seminaristi, entrati nella sua congrega, si allontanarono in breve tempo, finalmente dopo
questo noviziato così chiacchierato, riceve l'ordinazione sacerdotale nel 1944 nella basilica di
Nostra Signora di Guadalupe a Città del Messico, indovinate da chi? ma dallo stesso zio
Gonzalez Arias, chiaramente, tutto in famiglia.
Nel 1946 il rettore della Pontificia Università di Comillas (Santander, Spagna) Francisco Baeza,
gesuita, parte per l'America latina, con l'intento di assegnare borse di studio a seminaristi che
si erano particolarmente contraddistinti nella condotta e nell'applicazione del noviziato,
chiaramente Marcial Maciel Degollado ricevette il premio in denaro, come uno dei migliori, anche se praticamente
non l'ha fatto, essendo stato espulso quasi prima di entrare, va ricordato che poco tempo
prima era stato ricevuto in udienza da papa Pio XII, grande amico di famiglia e del rettore
spagnolo assegnatario delle borse di studio.
Tante le amicizie altolocate della famiglia di Degollado, anche al di fuori della chiesa, grazie a
quella con Martin Artajo (ministro degli esteri del regime franchista), nel 1948 Maciel riuscì a
portare in Spagna il primo gruppo di giovani seminaristi, ospite dei gesuiti di Comillas, anche
qui in poco tempo per ragioni ancora non chiarite, i gesuiti lo allontanarono a titolo definitivo.
Nel 1949, sua Santità Pio XII, gli consiglia di cambiare nome alla sua congregazione,
considerando i molti episodi di presunte molestie, allontanamenti, fughe dei seminaristi, era
meglio rinnovare i titoli, così nasce la congregazione dei legionari di Cristo.
Nel 1950 arriva finalmente a Roma, inaugura il Collegio Maggiore e nel 1954 la sua prima
scuola, il collegio Cumbres a Città del Messico, grazie alle sostanziose e continue donazioni
delle più ricche famiglie messicane e soprattutto di una ricca ereditiera, Flora Barragan de
Garza, cresce il suo potere economico e si susseguono le iniziative, Nel 1958 fu iniziata la
costruzione del noviziato in Salamanca e fu consacrata a Roma la Basilica minore di Nostra
Signora di Guadalupe, eretta parrocchia nel 1960. Nel 1959 Maciel fondò il movimento laico
d'apostolato Regnum Christi e nel 1964 l'Università Anahuac a Città del Messico, cresce il
potere della sua congrega, papa Paolo VI nel 1965, col Decretum laudis la definisce di diritto
pontificio e si diffonde con numerose scuole e università in Argentina, Austria, Brasile,
Canada, Cile, Colombia, Italia, Irlanda, Messico, Spagna, Stati Uniti, Svizzera e Venezuela.
Con la congregazione dei legionari di Cristo assume il controllo del vaticano, sempre braccio
destro del papa, da pio XII a Paolo XI, che gli affida la prelatura.
Nel 1987 viene colpito da un'emorragia celebrale, operato a Houston (Texas), ne esce indenne,
viene nominato membro dell'Assemblea Ordinaria del Sinodo dei vescovi per la formazione
dei candidati al sacerdozio (1990), membro della IV Conferenza Generale dell'Episcopato
Latinoamericano (1992), consulente permanente della Congregazione per il Clero (1994),
membro dell'Assemblea Speciale per l'America del Sinodo dei vescovi e membro del Sinodo
dei vescovi sulla vita consacrata e la sua missione nella Chiesa (1997), nel frattempo si
susseguono numerose accuse da parte di vescovi statunitensi, per la tendenza della
congregazione ad agire al di fuori del controllo delle diocesi e per divergenze nella pastorale
vocazionale con i minorenni, accuse mai prese in considerazione x anni, anzi continua ad
assumere potere, la santa sede nel 2004 dichiara: L'opera educativa, culturale e sociale dei
Legionari di Cristo ha come obiettivo la promozione della persona umana. Il loro apostolato è
sfociato nella creazione di un'ampia gamma di centri destinati alla formazione e
specializzazione professionale, all'evangelizzazione e alla consulenza familiare.
Fino al 2006, quando, il 19 maggio, il prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, il
cardinale William Joseph Levada, sospese Maciel a divinis.
Una vita intera di accuse di pedofilia, di bigamia, di figli non riconosciuti, di uso di sostanze stupefacenti, di bugie scritte nella sua biografia da lui stesso, dove dichiara di essere stato perseguitato da calunnie e aggressioni fisiche per 15 anni, tra il 1942 e il 1956, ma tutte le indagini hanno dimostrato che non era vero se non in un unico caso.
Nel 1945 il padre di Francisco de la Isla (un seminarista legionario) denunciò Maciel al vescovo di Cuernavaca, Francisco Gonzales Arias (che era zio di Maciel), per aver molestato il ragazzo numerose volte. La denuncia non ebbe alcun esito, nell’agosto del 1954 un seminarista legionario, Federico Dominguez (che era stato dal 1948 al 1953 il segretario di Maciel), inviò una lettera al vicario generale dell’arcidiocesi di Città del Messico, Francisco Orozco Lomelì, informando che Maciel faceva uso di sostanze stupefacenti, adottava uno stile di vita non conforme ai voti religiosi, violava l’obbligo di discrezione in materia di coscienza e aveva usato “trucchi e oscure manovre” per difendersi dalle accuse dei gesuiti di Comillas. Maciel con frequenti regali si era fatto degli amici nella Curia Romana, che lo informavano delle accuse contro di lui. Dominguez rivelò che Maciel lo aveva incaricato di raccogliere notizie sulla sua vita, ma che le aveva manipolate in modo da costruire il mito di sé stesso, fu il primo a parlare dell’esistenza di un archivio riservato accanto a quello ufficiale della congregazione.
Nel 1956 il prefetto della Congregazione per i religiosi, il cardinale Valerio Valeri, sorprese Maciel nella clinica romana Salvator Mundi, dove era ricoverato per una terapia di disintossicazione dalla droga, poco dopo, il sacerdote Luis Ferreira Correa, allora vicario generale della congregazione, confermò in una lettera le accuse di Dominguez e aggiunse quella di abusi sessuali, successivamente il vescovo di Cuernavaca, Sergio Mendes Arceo, e quello di Città del Messico, Dario Miranda, chiesero con due distinte lettere al segretario della Congregazione per i religiosi della Santa Sede, Arcadio Larraona, la rimozione di Maciel da superiore generale dei Legionari di Cristo e un’inchiesta riguardo tre accuse: tossicodipendenza, abusi sessuali e mendacità.
Nello stesso anno Maciel Degollado introdusse nella regola della congregazione il voto privato di discrezione o carità. Il voto si aggiungeva ai tre canonici di povertà, obbedienza e castità: vietava ai legionari di criticare l'operato o la persona del superiore, in breve gli impediva di accusarlo, il 20 settembre il cardinale Valeri decise la rimozione di Maciel, ma non rese pubblica la decisione. Maciel la nascose, continuando a raccogliere fondi in Spagna e in Messico, mai chiarito chi si rese a lui complice per impedire di provvedere alla decisione di Valeri, furbamente abbandonò la guida della congregazione che fu assunta dai sacerdoti legionari Antonio Lagoa e Rafael Arumì, due ex seminaristi diocesani di Comillas fedelissimi di Maciel, che continuò tramite loro a guidare la congregazione.
Il sacerdote legionario Juan Jose Vaca fu superiore provinciale degli USA dal 1971 al 1976. Nel 1976, nel lasciare la congregazione, scrisse una lunga lettera a Maciel, rinfacciandogli 13 anni di abusi sessuali iniziati quando era adolescente. La lettera conteneva anche una lista di altri 20 seminaristi legionari, anche loro vittime di abusi sessuali da parte di Maciel. Quattro di questi sono tra gli otto ex legionari che accuseranno Maciel nel 1997. Nel 1978 e nel 1989 Vaca rinnovò le stesse accuse in due esposti riservati inviati alla Santa Sede.
Un mese prima di morire nel 1995 un altro sacerdote legionario ed ex rettore dell'università Anahuac dal 1981 al 1984, Juan Manuel Fernandez, dettò una memoria al sacerdote Alberto Athiè, che lo assisteva durante il ricovero, accusando anche lui Maciel di abusi sessuali. Athiè gli promise che si sarebbe fatto carico di ottenere giustizia.
Nel 1997 due giornalisti statunitensi, Jason Berry e Gerald Renner, raccolsero in un articolo pubblicato sul Hartford Courant le testimonianze di una decina di ex-seminaristi e sacerdoti legionari, che accusavano Maciel di aver abusato sessualmente di loro e di un'altra decina di seminaristi (gli abusi iniziarono quando erano minorenni) e di aver assolto alcuni di loro in confessione, violando il canone 977 del codice di diritto canonico. Pochi mesi dopo, due di loro, contattati dai legionari, ritrattarono le accuse, mentre altri otto ripetettero le stesse accuse in una lettera indirizzata a papa Giovanni Paolo II. L'anno successivo incaricarono l'avvocato canonista Martha Wegan di istruire presso la Congregazione per la dottrina della fede il processo canonico contro Maciel.
Tutte le accuse arrivarono all'attenzione del prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, il cardinale Joseph Ratzinger, futuro papa, che non pose seguito a queste, rimandando continuamente le indagini di conferma, Ratzinger rispose che il caso era delicato per le amicizie di Maciel nella Curia romana e che bisognava avere la pazienza di attendere il momento opportuno per istruire il processo canonico.
Moltissime sono le accuse che non sono state rese note, merito del suo enorme potere e la capacità di gestire l'intera amministrazione vaticana, dove metteva un suo fedelissimo a capo di ogni ufficio, inoltre riusciva a conquistarsi le simpatie e l’amicizia di prelati influenti della Curia romana con regali e favori, in cambio del tacito accordo, di lasciarlo continuare in pace, a praticare i suoi vizietti.
DONNE E FIGLI:
Maciel aveva avuto una relazione con una donna, da cui nel 1988 era nata una figlia. Nel febbraio del 2009 la congregazione rese pubblica la notizia che iniziava a circolare in rete. La madre della ragazza dichiarò in un’intervista di essere stata minorenne quando conobbe Maciel. La ragazza e la madre dispongono di due appartamenti acquistati da Maciel distraendo fondi dai beni della congregazione, tra la congregazione e la madre della ragazza c'è stato infatti un accordo extragiudiziale già prima della morte di Maciel, che ha assicurato loro una rendita vitalizia e alcune importanti proprietà in cambio del loro silenzio.
Nell’agosto del 2009 un avvocato messicano, Josè Bonilla, dichiarò alla CNN di rappresentare tre ragazzi messicani, che sostengono di essere anche loro figli di Maciel. L’avvocato rivelò l’esistenza di altri due figli, una ragazza francese già deceduta, e un ragazzo inglese. Nel settembre dello stesso anno Bonilla, la madre e i tre ragazzi incontrarono il visitatore apostolico incaricato del Messico.
Nel marzo del 2010 la madre e i ragazzi comparvero in un’intervista dell’emittente televisiva messicana Noticias MVS, ripresa anche dalla CNN. La madre chiarì che dei tre ragazzi solo due erano figli naturali di Maciel, mentre il maggiore (frutto di una precedente relazione) era stato adottato. Uno dei ragazzi accusò Maciel di aver abusato sessualmente di lui quando aveva 7 anni.
Alle madri dei suoi figli Maciel si presentò con false identità, sotto le quali i suoi figli furono registrati alla nascita. Nessuna, almeno per un certo periodo, sapeva chi fosse realmente e che fosse un sacerdote. L'uso di falsi passaporti da parte di Maciel fu confermato dall'ex seminarista legionario Josè Barba. Alcuni di questi passaporti e altri documenti sono stati distrutti dai legionari prima dell'inizio della visita apostolica del 2009
Nel gennaio del 2005, quando, ormai stanco e vecchio, Maciel lascia la carica di direttore generale dei Legionari di Cristo, decaduto il suo potere e ormai reso innocuo da madre natura, finalmente si decide di procedere al processo canonico contro di lui, basta un anno x condannarlo e scomunicarlo al sacerdozio, pratica che comunque non può più sostenere a causa dell'età, infatti il il cardinale William Joseph Levada, successore di Ratzinger alla guida della Congregazione per la dottrina della fede, sulla base della relazione di Scicluna, tenendo conto sia dell'età avanzata di Maciel, sia della sua salute cagionevole, decise di rinunciare al processo canonico e di invitarlo ad una vita riservata di preghiera e di penitenza e alla rinuncia ad ogni ministero pubblico. Il comunicato della Santa Sede non specificava se l’indagine di Scicluna avesse accertato l’autenticità delle accuse, ma faceva intendere che erano state ritenute credibili e dichiarava che la decisione era stata personalmente approvata da Benedetto XVI. Si trattava di una sospensione a divinis[46]. Il comunicato terminava ringraziando i Legionari di Cristo e il Regnum Christi per il loro benemerito apostolato, indipendentemente dalla persona di Maciel.
Secondo la comunicazione ufficiale della Congregazione dei Legionari di Cristo, Marcial Maciel Degollado sarebbe morto il 30 gennaio 2008, ci sono però versioni discordanti sulla località della morte (Miami, Jacksonville o Naples, tutte comunque in Florida, USA) e dubbi anche sulla data.
Questo è quanto, il commento finale è nel cuore di ognuno di noi, nella rabbia che possiamo provare, in quella che provano tutte le persone che hanno subito gli abusi sessuali, il potere, la strafottenza di questo "ministro di Dio"
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