LUCA BIANCHINI CONDANNATO… in ritardo
Luca Bianchini è stato condannato a 17 anni di carcere, perché colpevole di aver commesso tre stupri nella capitale tra l’aprile e il luglio del 2009, il p.m. Antonella Nespola ne chiedeva 15, lui si è sempre dichiarato innocente, alla conferma della prova del DNA trovato sulle vesti delle vittime, che risultava inequivocabilmente suo, il ragionier Bianchini insisteva nella sua innocenza, chiedendo di ripetere il test, ma anche nella seconda prova il DNA risultava essere suo.
Anche l'alibi non reggeva, inoltre ha cambiato versione più volte, il garage dove commetteva gli stupri era del suo condominio, chiudeva la bocca delle sue vittime con del nastro adesivo, usando forbici e fascette da elettricista, trovate nel suo appartamento, una delle vittime riuscì a leggere parzialmente la targa del suo violentatore, che corrispondevano a quella della sua macchina
Insomma, la colpevolezza di Luca Bianchini sembra certa, manca solo la sua confessione, ma non è questo che vogliamo sottolineare, quanto il fatto che queste donne hanno subito una violenza sessuale da un pervertito che già era conosciuto dalle forze dell'ordine, che questi stupri potevano essere evitati, se la legge non fosse stata x l'ennesima volta permissiva e tollerante, se la legge non avesse rimesso in libertà uno stupratore quando poteva tenerlo x anni nelle patrie galere.
Il fatto: nel 1996 Bianchini cercò di violentare una vicina di casa intrufolandosi con una scusa nel suo appartamento. La donna reagì e si salvò anche grazie all’aiuto del figlio di 10 anni che si aggrappò con tutta la forza ai capelli dell’intruso.
Per quel fatto il ragioniere romano venne scagionato dal gip perché ritenuto incapace di intendere e di volere, x cui torna alla sua vita normale, da persona normale che non mostra alcun segno di squilibrio mentale, continua il suo lavoro di ragioniere (ragionando perfettamente), diventa segretario di un circolo del partito democratico, svolge le sue mansioni senza alcun problema di incapacità di intendere e volere, ne prima, ne dopo la sentenza che lo scagionò dalle sue colpe.
Viene da chiederci, x l'ennesima volta, perché la legge permette ad uno stupratore di farla franca, usando queste scappatoie che risultano essere completamente false, è palese che il ragioniere ragiona perfettamente.
Se dal 1996 avesse scontato una decina di anni di galera x aver tentato di violentare la madre di un bimbo di 10 anni, siamo sicuri che dopo 3 anni di libertà ritrovata, le voglie di stuprare le 3 donne se le sarebbe fatte passare, senza poi valutare che, nei 13 anni passati dall'altro tentato stupro, nessuno ci assicura che Luca Bianchini non abbia stuprato altre donne, che magari sono rimaste in silenzio, senza denunciare il fatto, considerando che solo il 25% delle violenze sessuali vengono denunciate.
Anche questo è da tenere in seria considerazione, non può stupire che le vittime degli stupratori non vadano a sporgere denuncia, perché sanno di non essere tutelate dalla legge, che dopo averle sottoposte ad interrogazioni, spesso umilianti, come anche le visite mediche di verifica, non gli rende giustizia, liberando lo stupratore
Purtroppo finchè le normative di legge non vengono adeguate alla gravità del reato, gli stupri, gli abusi, le molestie, le violenze fisiche, mentali e sessuali non diminuiranno mai, si deve eliminare completamente la possibilità di ottenere benefici di legge, si deve condannare sempre al massimo della pena prevista, anzi si deve adeguare la condanna alla tolleranza zero, severità senza perdono x chi stupra.
Una donna che subisce una violenza sessuale viene sottoposta ad un trauma che va oltre lo stupro, le ferite fisiche si curano e si rimarginano in un tempo definito, quelle mentali spesso durano x tutta la vita, rendere giustizia alle vittime di questi pervertiti è il minimo che lo stato dovrebbe fare, vedere che non viene fatto nemmeno quel poco, deve essere molto doloroso, come se il medico che dovrebbe curarti, al contrario ti infetta le ferite.
Purtroppo l'essere umano, non riconosce la gravità delle cose finché non le vive in prima persona, forse è colpa di questo sistema, che ci allontana, ci divide in razze, che non conosce più la solidarietà, che prende in considerazione solo quello che viene proposto dai media, anche il dolore di chi subisce una violenza, non esiste, se non è la televisione a mostrarlo.
Luca Bianchini è stato condannato, giustizia è fatta, tutti felici e contenti, ma nessuno osa dire alle 3 donne che ha stuprato, che potevano evitare questo trauma, se la legge arrestasse gli stupratori, invece di liberarli.