PUBBLICARE I NOMI DEI PEDOFILI
"Rendiamo pubblici i nomi dei pedofili". Una proposta che viene da Luciano Paolucci un uomo che conosce bene il dolore di chi si vede portare via un figlio dal mostro. Luciano, infatti, è il papà di Lorenzo una delle piccole vittime di Luigi Chiatti il "mostro di Foligno". Paolucci adesso è attivamente impegnato nella difesa dei diritti dell'infanzia, e ritiene, insieme a tutte le persone impegnate contro la pedofilia, che conoscere i pedofili vuol dire proteggere i nostri figli, e dato che lo stato non sembra in grado di farlo, che almeno ci lasciasse la possibilità di farlo personalmente, sapere chi sono ci permette di tenerli a debita distanza, questo è ovvio. Tutta questa gentaglia è libera da tempo, libera di uccidere e violentare i nostri bambini. In Italia PURTROPPO, abbiamo la legge sulla privacy, dal gennaio del 2004. Una legge creata perché vengano garantiti i diritti della personalità delle parti. Il Codice prevede anche che l’interessato possa chiedere, nel processo, di apporre sulla sentenza un’annotazione con la quale si avvisa che, in caso di pubblicazione del verdetto su riviste giuridiche o su supporti elettronici o di diffusione telematica, devono essere omessi i dati dell’interessato. In Gran Bretagna e Belgio questo diritto non è riconosciuto ai pedofili, proprio a tutela dei bambini, per i motivi sopra indicati, perché si garantisce la sicurezza dei minori e non i loro c arnefici, una lista di foto e di nomi piazzati in bella vista dal giornale inglese "News of the world" e tutti conoscono gli orchi, semplice quanto efficace, adesso in Inghilterra è molto difficile che uno di questi possa avvicinarsi tranquillamente ad un bambino, certo ci sono anche stati problemi causati da questa lista, un orco è stato linciato, ma considerando che il suo nome era presente a causa di 4 bambini che aveva violentato, forse non tutto il male vien per nuocere, e poi se non si deve rendere pubblici i nomi a tutela della loro incolumità, per lo stesso principio lo si deve fare a tutela dell’incolumità delle loro vittime. Se negare il diritto di privacy è da incivili, negarlo ai pedofili è salvaguardare il diritto della sicurezza di tutti i bambini.
Inoltre, non esiste solo la legge sul “diritto di privacy”, ma anche quella sulle “misure di prevenzione nei confronti delle persone pericolose per la sicurezza e per la pubblica moralità” che riporta esattamente questo:
Art. 1
I provvedimenti previsti dalla presente leggi si applicano:
1) coloro che debba ritenersi, sulla base di elementi di fatto, che sono abitualmente dediti a traffici delittuosi;
2) coloro che per condotta ed il tenore di vita debba ritenersi, sulla base di elementi di fatto, che vivono abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose;
4) coloro che, per il loro comportamento, debbano ritenersi, sulla base di elementi di fatto, che siano dediti alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo l’integrità fisica o morale, la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica (2);
Art. 2
Qualora le persone indicate nell’articolo precedente siano pericolose per la sicurezza pubblica o per la pubblica moralità e si trovino fuori dei luoghi di residenza, il Questore può rimandarvele con provvedimento motivato e con foglio di via obbligatorio, inibendo loro di ritornare, senza preventiva autorizzazione ovvero per un periodo non superiore a tre anni, nel Comune dal quale sono allontanate (3). Il contravventore è punito con l’arresto da uno a sei mesi. Nella sentenza di condanna viene disposto che, scontata la pena, il contravventore sia tradotto al luogo del rimpatrio.
Art. 3
Alle persone indicate nell’art. 1 che non abbiano cambiato condotta nonostante l’avviso orale di cui all’articolo 4, quando siano pericolose per la sicurezza pubblica, può essere applicata, nei modi stabiliti negli articoli seguenti, la misura di prevenzione della sorveglianza speciale della pubblica sicurezza (4). Alla sorveglianza speciale può essere aggiunto ove le circostanze del caso lo richiedano il divieto di soggiorno in uno o più Comuni o in una o più Province. Nei casi in cui le altre misure di prevenzione non sono ritenute idonee alla tutela della sicurezza pubblica può essere imposto l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza o di dimora abituale comune (4). [Il soggiorno obbligatorio è disposto in un comune o frazione di esso con popolazione non superiore ai 5 mila abitanti lontano da grandi aree metropolitane, tale da assicurarne un efficace controllo delle persone sottoposte alla misura di prevenzione e che sia sede di un ufficio di polizia] (5).
Art. 5
(…) Qualora sia applicata la misura dell’obbligo di soggiorno in un determinato Comune, o del divieto di soggiorno, può essere inoltre prescritto:
1) di non andare lontano dall’abitazione scelta senza preventivo avviso all’autorità preposta alla sorveglianza;
2) di presentarsi all’autorità di pubblica sicurezza preposta alla sorveglianza nei giorni indicati ed a ogni chiamata di essa (9).
Alle persone di cui al comma precedente è consegnata una carta di permanenza da portare con sé e da esibire ad ogni richiesta degli ufficiali ed agenti di pubblica sicurezza.
L. 27 dicembre 1956, n. 1423, pubblicata nella Gazz. Uff. 31 dicembre 1956, n. 327.
SULLA BASE DI QUESTI ARTICOLI SOPRA INDICATI:
Un pedofilo è un individuo pericoloso!
Deve essere sorvegliato!
Deve essere estromesso da zone metropolitane!
Deve essere circoscritto nel luogo ed essere identificato nella persona per essere meglio controllato!
Altrimenti si dimostri che un pedofilo non rientra nelle circostanze di legge di tali articoli, per cui si dimostri che non è pericoloso, che non offende l’integrità fisica e morale di alcuno, che non ripete abitualmente questi reati.
I PEDOFILI NON CAMBIANO, NON COMMETTONO VIOLENZA UNA SOLA VOLTA, NON SI PENTONO, NON SI FERMANO, I PEDOFILI RESTANO TALI PER TUTTA LA LORO SCHIFOSA VITA.
Perché allora questa legge non viene applicata?
Perché, al contrario, la legge sul diritto di privacy viene sempre applicata?
Luciano Paolucci conosce il dolore causato dalla perdita di un figlio, ucciso da un mostro che, se la legge fosse stata più severa, più presente, non sarebbe stato in grado di uccidere, se le indagini fossero state fatte con più attenzione, se…, Luciano lotta perché i se diventino certezze, lotta per la pubblicazione dei nomi dei pedofili, noi non ci limitiamo ad essere solidali con lui, noi lottiamo insieme a lui. QUESTO BLOG PUBBLICHERA’ SEMPRE I NOMI DEGLI ORCHI, SPERANDO CHE NON GODANO DI NESSUN DIRITTO, NON CONSIDERIAMO PERSONE I PEDOFILI, MA ORCHI, IN QUANTO TALI, NON UMANI, E NESSUN DIRITTO DEVE TUTELARE LA DISUMANITA’
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