Arresti nella pedofilia online
CATANIA - Potrebbe essere il più grande blitz contro la pedofilia online compiuta sinora in Italia. i numeri della maxioperazione denominata 'Smasher' dagli investigatori, parlano chiaro: quattordici persone arrestate, 253 indagate e oltre 300 perquisizioni, per contrastare l'acquisto su internet e la detenzione di materiale pedo-pornografico. Le indagini, condotte dal compartimento della Sicilia della poli zia postale e coordinate dal procuratore aggiunto di Catania Marisa Scavo e dal sostituto Antonella Barrera, hanno visto gli investigatori impegnati in quasi tutte le regioni italiane. il vicequestore aggiunto della polizia Marcello La Bella ha specificato che le città coinvolte nelle perquisizioni sono 68 e che le regioni con il maggior numero di interventi sono state il Lazio e la Lombardia. Le persone coinvolte nell'inchiesta hanno tra i 20 e i cinquant'anni. "Si tratta di appartenenti alla media borghesia - ha detto La Bella - ma anche di operai e impiegati". I quattordici arrestati sono stati trovati in possesso di video particolarmente violenti e cruenti di pornografia infantile. Parte delle immagini erano state scaricate da un sito internet per pedofili il cui server è in Germania. Le investigazioni sono state compiute con il coordinamento del Centro nazionale di contrasto alla pedo-pornografia on-line (Cncpo) di Roma e la collaborazione della polizia federale tedesca. Nei filmati, molti dei quali sarebbero stati girati da recente, si vedono abusi e torture su bambini di piccolissima età compiuti non soltanto da uomini e donne ma anche da animali. Tra gli arrestati dell'operazione compiuta dalla polizia postale di Catania su disposizione della locale Procura della Repubblica ci sono anche due uomini che avevano ogni giorno contatti con bambini piccoli per il lavoro svolto: il cuoco di un circolo didattico e l'insegnante di educazione fisica di una scuola media.
Le 68 città interessate dalle perquisizioni sono: Alessandria, Ancona, Asti, Bari, Belluno, Bergamo, Bologna Bolzano, Brescia, Cagliari, Caserta, Catania, Como, Cosenza, Cremona, Crotone, Cuneo, Ferrara, Firenze, Frosinone, Genova, Gorizia, Imperia, La Spezia, Latina, Lecce, Lecco, Lodi, Lucca, Macerata, Mantova, Massa Carrara, Matera, Messina, Milano, Modena, Napoli, Novara, Padova, Palermo, Pavia, Perugia, Pesaro-Urbino, Pescara, Piacenza, Pordenone, Ravenna, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Roma, Rovigo, Salerno, Savona, Siena, Siracusa, Sondrio, Teramo, Torino, Trapani, Trento, Treviso, Trieste, Varese, Venezia, Vercelli, Verona, Vicenza, Viterbo. Gli arrestati risiedono a Palermo, Roma, Firenze, Teramo, Perugia, Modena, Reggio Emilia, Padova, Cremona, Milano, Treviso ed Imperia. I nomi di questi luridi esseri non sono pubblicati da nessuna parte per rispetto alla privacy, ce da chiedersi come possano certe persone godere di tale rispetto, mentre invece x la tutela dei bambini sarebbe bene che questi pedofili siano conosciuti, come chi ha condiviso file in rete, in quel caso il rispetto della privacy non è stato attuato e i nomi pubblicati anche prima che le accuse venissero confermate, forse scambiare file in rete è molto peggio di stuprare bambini? E adesso speriamo che questi orchi vengano bastonati e non tutelati come al solito, noi continueremo a seguire e pubblicare il proseguimento delle indagini, questo è sicuro
0 commenti:
Posta un commento