IL TURISMO PEDOSESSUALE
Nove milioni di bambine, un milione di ragazzini. Un giro d’affari da 250 miliardi. Ottantamila viaggiatori, giovani, colti, reddito medio, che ogni anno lasciano l’Italia (salda in testa alle classifiche dei predatori) a caccia di sesso proibito. Cifre così enormi da sembrare inventate. Invece sono i dati del nuovo rapporto conseguente l’ultima indagine statistica sul turismo sessuale. Questa attività ha raggiunto dimensioni globali già dagli anni '70 con la crescita economica dei paesi industrializzati e l'abbassamento dei costi aerei, nonché sistemi di agevolazione che le agenzie di viaggio promuovono x accaparrarsi clientela, in conseguenza alla sempre maggiore richiesta, senza scrupoli pur di far soldi, come al solito. I paesi di maggiore offerta di turismo pedosessuale sono: Brasile, Thailandia, Filippine, Sri Lanka, Nepal, Bangladesh, Columbia, Venezuela e altri tra i paesi più poveri dell’America Latina e dell’Asia, Russia, Polonia, Bulgaria e Romania nella vecchia e "civile" Europa. Questo orribile commercio avviene quasi sempre con la complicità delle autorità perché il turismo sessuale ha triplicato il numero di turisti, i governi perciò sanno, ma tacciono perché quel denaro serve comunque a ridurre il deficit della bilancia dei pagamenti. Per turismo sessuale si intende un sistema illecito, o a volte para-legale, di sfruttamento della prostituzione. Il turista cerca in questi paesi stranieri una “merce” difficile da ottenere nei paesi d'origine: soprattutto minori ma anche donne. In questi luoghi il turista può attuare comportamenti criminali senza correre il rischio di essere punito in quanto affiancato da strutture apparentemente legali come agenzie di viaggio che sono invece copertura di attività illecite. I minori sono venduti molto spesso dalle famiglie stesse convinte di avviarli ad una vita migliore. La causa principale è la povertà che definisce quindi chiaramente come questo fenomeno non sia altro che espressione del divario economico tra i paesi ricchi e quelli poveri. Sono circa 80mila ogni anno i maschi italiani che si recano all'estero per soddisfare i loro bassi istinti, ponendo l’Italia è al primo posto, tra i Paesi europei, nel praticare quella ignobile attività chiamata «turismo sessuale» a discapito soprattutto di bambine (e bambini).
Il turista sessuale è maschio nell’ 80-85% dei casi, tra i 20 e i 40 anni, appartenente alle diverse classi sociali. In crescita le donne. Nel turista sessuale e nel pedofilo abita “la netta sensazione di non essere arrestato”: su circa 2 milioni i minori sfruttati sessualmente nel mondo, per un giro d’affari di oltre 5 miliardi di dollari all’anno, è ancora esiguo il numero di coloro che sono perseguiti dalla legge, Il cliente di turismo sessuale non ha coscienza di compiere qualcosa di illecito e pensa di controllare la situazione, quindi è più pericoloso del pedofilo, contribuisce ad alimentare il mercato della prostituzione minorile e procura lauti guadagni alle agenzie turistiche che si occupano dello speciale viaggiatore: dall’annuncio pubblicitario (a volte camuffato, altre volte chiaro ed inequivocabile), all’arrivo ai "servizi", destinazione, alla sistemazione in hotel, o piccoli residence comprensivi dei "particolari servizi". Anche i media diffondono largamente l’immagine della vacanza in stretta analogia con quella della libertà sessuale, permettendo al turista, in cerca di avventure esotiche, di disfarsi delle costrizioni morali e sociali che regolano i comportamenti della vita quotidiana.
Nel Sud del mondo esistono oggi milioni di persone che, più per costrizione che per scelta, si prostituiscono con clienti provenienti soprattutto da Stati Uniti, Europa (e Italia) e Giappone. L'aspetto più vergognoso del turismo sessuale è proprio quello legato alla prostituzione minorile, le più colpite sono le bambine tra gli 8 e i 16 anni. Lo stato italiano contrasta questo spregevole turismo con leggi ridicole, che non mettono affatto timore nel compiere queste torture ai bambini, vige una legge del 1998 che condanna dai 6 mesi ai 3 anni questo reato, e praticamente nessuno è mai stato arrestato per più di qualche giorno, come il recidivo, a cui non è mai stato impedito di continuare a fare i suoi viaggetti di piacere. Ecco spiegato perché siamo al primo posto in Europa, finché non si decide di contrastare veramente la pedofilia piuttosto che il turismo pedosessuale ed anche il mercato pedoporno con leggi severe e pena certa, senza benefici di vario tipo, massima severità, nessuna condizione, chi compie questi schifosi reati va in galera per lungo tempo a riflettere su quanto fa schifo, quando il nostro governo attuerà la mano pesante allora non ci saranno più turisti sessuali, staranno tutti al fresco, senza clima esotico. NON PERMETTIAMO AL NOSTRO GOVERNO DI FREGARSENE DEI BAMBINI CHE SOFFRONO!!!
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